Regno Unito «Mani pulite» scozzese, Sturgeon arrestata e rilasciata

SDA

11.6.2023 - 21:33

Si chiama operazione Branchform, l'indagine della polizia scozzese su accuse e sospetti di corruzione che va avanti da mesi e che continua a minare lo Scottish National Party senza tuttavia essere ancora riuscita a travolgerlo.

Nicola Sturgeon nel 2015.
Nicola Sturgeon nel 2015.
KEYSTONE

Questa volta però spunta un nome tra quelli più illustri: si tratta della ex first minister scozzese Nicola Sturgeon, arrestata dalla Polizia che indaga sulle accuse di reati finanziari da parte del partito indipendentista.

A fine giornata la ex premier è stata rilasciata e ha twittato: «Sono innocente».

Ma si tratta comunque di un altro scossone per la politica britannica che davvero non sembra trovare pace da tempo, visto che intanto a Londra le dimissioni dell'ex primo ministro Boris Johnson da deputato, ancora sull'onda del Partygate, hanno negli ultimi giorni rinfocolato le lotte intestine del Partito Conservatore.

L'indagine in Scozia si basa su accuse secondo cui il partito dell'ex premier avrebbe speso in modi poco chiari più di 600.000 sterline in donazioni per una campagna a supporto dell'indipendenza.

Sturgeon, che si è dimessa da primo ministro e leader del Snp a febbraio, è la terza persona ad essere arrestata nell'ambito dell'operazione Branchform, di queste però nessuna ad oggi è stata incriminata e, anzi, tutti sono stati rilasciati.

Sturgeon sentita come «sospetto»

A partire dal marito della ex first minister, Peter Murrell, per 24 anni amministratore dello Scottish National Party, che era stato arrestato nella loro casa di Uddingston vicino a Glasgow con tanto di perquisizione il 5 aprile scorso e rilasciato dopo 12 ore di interrogatorio.

Anche il tesoriere del partito, Colin Beattie, era stato fermato e interrogato nell'ambito della stessa inchiesta il 18 aprile e successivamente rilasciato in attesa di ulteriori indagini.

Le forze dell'ordine, in una breve dichiarazione, hanno affermato che Sturgeon veniva interrogata «come sospetto». Un portavoce di Sturgeon ha dal canto suo comunicato che la ex premier era consapevole della convocazione, così come sapeva che sarebbe stata arrestata e interrogata. E che avrebbe garantito la sua collaborazione.

Un percorso politico ricco di successi

Tutto deve essere ancora accertato. Sta di fatto però che l'ombra di illeciti finanziari sul partito indipendentista rischia di oscurare un percorso politico di tutto rispetto, quello di Nicola Sturgeon, con notevoli picchi negli ultimi anni in cui l'Snp è stato protagonista assoluto della politica scozzese, soppiantando di fatto il partito laburista in balia di una delle sue crisi più profonde, fino ad aprirsi un varco a Westminster e a partecipare quindi alla tribuna politica nazionale come mai prima.

La leader indipendentista aveva annunciato le sue dimissioni dalla guida del partito lo scorso 15 febbraio dopo esservi rimasta per quasi un decennio (dal 2014 dopo il referendum sull'indipendenza), trasformandolo su molti temi in trainante forza progressista.

«Il tempo di lasciare è ora, me lo dicono la testa e il cuore»: disse allora scrivendo così la parola fine al suo precorso politico prima che questo prendesse la naturale china del declino.

O almeno così sembrava in quel momento, perché questa nuova ombra, se dovesse trovare conferme, potrebbe modificare il profilo che la leader lascia agli annali. La stessa che puntava il dito contro il Partygate come esempio della «corruzione di Westminster».

Non solo: questa vicenda potrebbe aprire nuovi spiragli per i laburisti che sognano di riprendersi la Scozia oltre a puntare al governo nazionale, visti i disastrosi conflitti intestini dei Tory che ora li vedono in vantaggio per le elezioni politiche del 2024.