Guerra in UcrainaGuerra in Ucraina: bombe, spari e civili in trappola a Mariupol
SDA
23.3.2022 - 10:39
Mariupol è sempre al centro degli sviluppi della guerra in Ucraina. Secondo fonti del Pentagono, truppe russe e della repubblica separatista del Donbass sono penetrate nella zona urbana, dove «gli ucraini stanno lottando molto duramente per non far cadere la città».
Keystone-SDA
23.03.2022, 10:39
23.03.2022, 10:50
SDA
La città di Mariupol è di fatto sotto assedio dallo scorso 2 marzo, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky denuncia che 100mila persone sono ancora intrappolate nella città sotto costanti bombardamenti russi.
Human Right Watch, che ha raccolto la testimonianza di fonti locali, descrive Mariupol come «un gelido paesaggio infernale, ricoperto di cadaveri e di edifici distrutti». Zelensky ha chiesto il rilascio immediato di un convoglio umanitario di 11 autobus vuoti che sarebbe stati «sequestrati» dai russi a 15 km dalla città, impedendo l'evacuazione dei civili.
Mariupol senza corridoi umanitari
Il leader ucraino è tornato a chiedere che la Russia consenta corridoi umanitari sicuri, segnalando che a Mariupol i civili stanno affrontando «condizioni disumane». La vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk, ha annunciato che nove corridoi umanitari sono stati concordati per oggi, ma non per uscire da Mariupol.
Proseguono intanto i bombardamenti di diverse città, con missili ed artiglieria, da parte delle forze russe. Due bambini e un adulto sono morti dopo che un colpo di artiglieria russo ha colpito un edificio di appartamenti a Rubizhne, nel distretto di Luhansk. D'altra parte, quattro civili sono rimasti feriti in un altro bombardamento, che ha preso di mira la notte scorsa un centro commerciale e vari edifici di una zona residenziale di Kiev.
Sanzioni in vista per i membri della Duma
Alla vigilia del viaggio del presidente Usa Joe a Bruxelles, dove parteciperà al vertice della Nato all'incontro con i leader del G7 e al Consiglio europeo, i media americani annunciano che imporrà nuove sanzioni a 300 membri della Duma.
Intanto cresce ancora la tensione fra Washington e Mosca, dopo nuove dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che hanno scatenato forti critiche. «Ci sono forti prove che gli Stati Uniti stiano sviluppato programmi di bio-laboratori sul territorio di vari Paesi confinanti con la Federazione Russa, tra cui il territorio dell'Ucraina», ha detto Peskov, che ha anche sottolineato come la Russia utilizzerà le sue armi nucleari se vedrà «la sua stessa esistenza minacciata».
«Questo non è il modo in cui dovrebbe agire una potenza nucleare responsabile», ha commentato il Pentagono.