Guerra in Ucraina Verso un'altra giornata di fuoco, Mosca prepara l'assalto a Kiev

ATS / sam

7.3.2022 - 07:11

La Russia ha iniziato ad «ammassare» truppe e mezzi militari alle porte di Kiev in preparazione dell'atteso assalto alla capitale ucraina. Durante la notte si sono intensificati i bombardamenti su quasi tutto il Paese. Si prospetta un'altra giornata di fuoco nella guerra ucraina, che dovrebbe vedere un terzo round di negoziati con Mosca.

7.3.2022 - 07:11

La Russia ha iniziato ad «ammassare le proprie risorse per prendere d'assalto Kiev», ha reso noto l'esercito ucraino in un rapporto: nel sobborgo di Irpin, alla periferia occidentale della capitale, le truppe stanno avanzando con carri armati e unità di fanteria motorizzata, oltre a tentare di raggiungere la periferia orientale attraverso i distretti di Brovarsky e Boryspil, affermano i militari.

Un assalto a cui potrebbero partecipare anche combattenti reclutati in Siria, scrive il Wall Street Journal citando quattro funzionari americani, in virtù della loro esperienza nella guerriglia urbana.

Mosca apre corridoi umanitari

Intanto, dopo i bombardamenti della notte scorsa che hanno colpito vari centri ucraini tra cui quello di Mykolaiv, provocando incendi in numerosi edifici residenziali, l'esercito russo annuncia che stamattina cesserà il fuoco per consentire i corridoi umanitari da diverse città.

I corridoi, spiega il Ministero della Difesa russo, saranno aperti dalle 10 (le 8 in Svizzera), da Kiev, Mariupol, Kharkiv e Sumy, così come «richiesto del presidente francese Emmanuel Macron».

Un corridoio, dichiara il Centro di coordinamento dell'Agenzia russa per la risposta umanitaria citato dalla Tass, offrirà l'evacuazione dei civili da Kiev attraverso Gostomel, Rakovka, Sosnovka, Ivankov, Oranoye, Chernobyl, Gden (Bielorussia) e Gomel. L'uscita da Mariupol sarà invece organizzata lungo due vie: la prima coinvolgerà le città di Novoazovsk e Rostov-on-Don, dalle quali i civili verranno presi con aerei, treni e auto e portati verso punti di destinazione selezionati o centri di sistemazione temporanea.

La seconda lungo Mariupol, Portovskoye, Mangush bypassando Nikolskoye, Respublika, Rozovka, Bilmak, Pologi, Orekhov, Zaporozhye. Da Kharkiv, gli evacuati saranno prelevati da Nekhoteyevka e Belgorod, da dove i civili verranno trasportati sempre con aerei, treni e auto. Da Sumy saranno condotti a Sudzha e a Belgorod. Un secondo corridoio passerà attraverso Sumy, Golubovka, Romny, Lokhvitsa, Lubny, Poltava.

Una notizia che dà speranza

Dalle drammatiche notizie sul fronte di guerra in Ucraina, ne arriva una bella, che dà un po' di speranza: una coppia di riservisti ucraini si è sposata ieri a un posto di blocco di Kiev dopo 20 anni di convivenza. «Il regalo che vorrei fargli - commenta il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko - è quello di far tornare la pace».

Intanto, si rafforza il muro della sanzioni anti-Mosca. E mentre Gran Bretagna e Usa, sostenuti da Canada, Australia e Nuova Zelanda, chiedono all'Interpol «l'immediata sospensione dell'accesso della Russia a tutti i sistemi» dell'organizzazione che riunisce 194 paesi membri, come afferma il ministro dell'Interno britannico Priti Patel, il primo ministro australiano, Scott Morrison, sollecita la Cina a condannare la guerra contro Kiev.

«Nessun Paese avrebbe un impatto maggiore della Cina in questo momento sulla violenta aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina», spiega Morrison.

La Borsa di Tokyo chiude in sostenuto calo, con l'indice di riferimento al minimo in 16 mesi, per i timori di un crescente rialzo delle quotazioni del greggio (arrivate ai massimi in 13 anni) dopo le discussioni tra Ue e Usa sulla possibilità di porre un divieto all'import di petrolio e gas dalla Russia. Il Nikkei cede il 2,94%, a quota 25.221,41, con una perdita di 764 punti.

E sul fronte del petrolio situazione critica anche in Libia dove la Compagnia libica (Noc) sospende la produzione in due grandi giacimenti, quelli di Sharara e al-Feel, dopo che un gruppo armato ha «chiuso le valvole che trasportavano il greggio».

Situazione catastrofica

Da parte sua, il consigliere della presidenza ucraina Oleksiy Arestovich, intervistato dall'emittente locale Belsat TV, ha definito «catastrofica» la situazione nei sobborghi di Bucha, Hostomel e Irpin della capitale, sottolineando che il governo sta facendo tutto il possibile per riprendere le evacuazioni.

Mentre il prezzo di un barile di Brent sfiora i 140 dollari (139,13 dollari) e l'oro supera il 2.000 dollari l'oncia per i timori di un'escalation della guerra, le forze russe hanno intensificato i bombardamenti notturni delle città nel centro, nel nord e nel sud del Paese, come ha aggiunto Arestovich.

Carenza di cibo

Aumenta intanto il rischio di carenza di cibo, che ha costretto Kiev a sospendere le esportazioni di «carne, segale, avena, grano saraceno, zucchero, miglio e sale». Allo stesso tempo, l'export di grano, mais, pollame, uova e olio sarà consentito solo con il permesso del ministero dell'Economia.

La situazione, dunque, sembra peggiorare di ora in ora, anche se il Ministero della Difesa britannico riferisce in un rapporto che durante il fine settimana l'avanzata di terra delle forze russe è stata «probabilmente minima» ed è «altamente improbabile che la Russia abbia raggiunto con successo gli obiettivi pianificati fino ad oggi».

Ma l'impegno di Mosca è quasi totale: secondo un alto dirigente del Pentagono, infatti, Mosca ha mobilitato circa il 95% delle sue forze all'interno dell'Ucraina ed ha lanciato 600 missili dall'inizio dell'invasione.

Tuttavia, l'appoggio a Kiev da parte di Stati Uniti e Nato è altrettanto massiccio, con oltre 17 mila armi anti tank (compresi i missili Javelin) inviate in meno di una settimana tramite la frontiera con Polonia e Romania, scrive il New York Times.

Nessun perdono

In un discorso alla nazione, intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky promette di «punire tutti coloro che hanno commesso atrocità in questa guerra sulla nostra terra» e di «non perdonare», ne «dimenticare».

E avverte: «Troveremo ogni bastardo che ha sparato alle nostre città, alla nostra gente, che ha bombardato la nostra terra, che ha lanciato razzi. Non ci sarà posto tranquillo su questa terra per voi. Eccetto la tomba».

ATS / sam