Ucraina Esplosioni fanno tremare la capitale. Kharkiv è sotto assedio, molte vittime tra i civili

ATS / pab / tem

2.3.2022

La guerra in Ucraina continua. I morti sarebbero oltre mille sia da una parte che dall'altra. La città di Kharkiv è sotto assedio, con gravi perdite tra i civili. Giovedì dovrebbero aver luogo i nuovi colloqui tra Kiev e Mosca. L'esodo di profughi in fuga si intensifica. Le sanzioni economiche intanto provocano i primi effetti sulla società russa. A Kiev ci sono nuove esplosioni. Gli sviluppi più importanti della settima giornata di conflitti nel nostro live-ticker.

ATS / pab / tem

2.3.2022

I fatti salienti

  • La guerra continua in diverse città ucraine. In serata a Kiev sono state sentite nuove esplosioni e molti edifici sono stati distrutti. Kherson, città strategicamente importante vicino alla Crimea è stata conquistata dai russi a fine giornata. Violenti combattimenti sono in corso a Mariupol (città sul Mar d'Azov) e Charkiv (est), da dove il sindaco ha lanciato un messaggio: «Siamo assediati, le perdite tra i civili sono importanti».
  • Le voci di un possibile colloquio tra Mosca e Kiev si sono rincorse per tutto il settimo girono di guerra. In serata la conferma che l'incontro avrà luogo giovedì mattina. 
  • I morti, stando alle stime delle Nazioni Unite sarebbero circa 1.500 sia tra le forze ucraine che tra quelle russe. Mosca ha diffuso un primo bilancio ufficiale che invece parla di 498 soldati uccisi e 1.597 feriti tra le sue fila e di oltre 3.000 morti nella parte avversa.
  • Il presidente della Confederazione, nonché nostro ministro degli esteri s'è espresso così: «La situazione umanitaria si è ulteriormente degradata. La protezione della popolazione civile in Ucraina deve avere la massima priorità».
  • Le vendite del petrolio russo son bloccate o ridotte sui mercati internazionali anche senza sanzioni visto che i compratori rifiutano di acquistarle e le società di navigazione di trasportarle.
  • L'UE apre le frontiere ai rifugiati, che secondo l'ONU sono già 700.000. A Berlino i primi 1.500 arrivi. A Berna 150. La Lombardia, stando al suo Presidente, si prepara ad accoglierne 100.000.
  • L'ambasciata svizzera a Kiev è stata chiusa, la Polonia sposta la sua a Leopoli. Per la ministra della difesa Viola Amherd la Svizzera rimane neutrale malgrado le sanzioni adottate contro Mosca.
  • È stato eliminato un commando ceceno inviato per uccidere il presidente ucraino Zelensky, che dal canto suo lancia un appello agli ebrei: «non restate in silenzio» di fronte alla guerra.
  • Joe Biden, nel suo primo discorso sullo Stato dell'Unione davanti alle due Camere USA, attacca il presidente russo: «Putin pensava che l'Occidente e la Nato non rispondessero» alla sua «guerra premeditata e non provocata» in Ucraina. «Pensava di poterci dividere. Ha sbagliato. Eravamo pronti».
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  • 00h10

    Chiudiamo il nostro live-tiker sulla settima giornata di guerra in Ucraina

    Riprenderemo a riferire degli sviluppi più importanti a partire da giovedì mattina al più presto.

  • 23h30

    Sindaco, russi hanno conquistato Kherson

    Con 300.000 abitanti, a nord-ovest della penisola di Crimea, Kherson è la prima grande città ucraina ad essere conquistata dalle forze di Mosca.

    La sua caduta è significativa perché consente ai russi di controllare una partei importante della costa meridionale dell'Ucraina e di spingersi a ovest verso la città di Odessa.

  • 23h00

    Zelensky a Trudeau, grazie per sanzioni anti-Putin

    «Ho parlato a Justin Trudeau. L' ho ringraziato per la leadership dimostrata nell'imporre sanzioni anti-russe. Ho sottolineato la necessità di ampliare le misure restrittive. I bombardamenti di civili in Ucraina devono essere fermati immediatamente». Così su twitter il Presidente ucraino Zelensky.

  • 22h33

    I colloqui non saranno nella foresta Belovezhskaya Pushcha

    I colloqui con la Russia ci saranno ma non nella foresta Belovezhskaya Pushcha. Lo ha detto un membro della delegazione ucraina, secondo quanto riporta la Tass che non indica un altra sede per l'incontro. La foresta, in Bielorussia, al confine con la Polonia, era stata indicata dai media locali come la zone nella quale si sarebbero dovuti tenere, domattina, i colloqui.

  • 21h40

    L'OMS chiede un corridoio umanitario per forniture mediche

    L'Organizzazione Mondiale della Sanità si dice «profondamente preoccupata per l'emergenza umanitaria» in Ucraina e per gli attacchi agli operatori sanitari e agli ospedali. In un briefing, il direttore dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha sottolineato la necessità di un corridoio umanitario per garantire il trasporto sicuro delle forniture alle persone più bisognose in Ucraina.

    L'Organizzazione ha annunciato che una prima spedizione di forniture mediche di emergenza per 1000 pazienti arriverà in Polonia domani. Mike Ryan, anche lui dell'Oms, afferma che in Ucraina ci sono corpi feriti e fratture, si perdono vite e «non c'è un servizio sanitario disponibile per fornire cure salvavita». L'Oms teme anche che il movimento di massa di circa 870.000 persone in fuga dalle loro case in Ucraina possa portare a un aumento dei casi di Covid.

  • 21h35

    L'oppositore di Putin, Alexei Navalny, incita la Russia a manifestare contro il Regime

    Dalla colonia correttiva numero 2 di Pokrov, nella regione di Vladimir, a centinaia di chilometri da Mosca, l'oppositore russo Alexei Navalny cerca di svegliare la coscienza dei suoi concittadini e incita apertamente a manifestare contro il regime. Il dissidente, attraverso la portavoce Kira Yarmysh, ha invitato i russi a organizzare proteste quotidiane contro la campagna militare in Ucraina.

    I pochi media indipendenti in particolare, almeno quelli che non sono già stati chiusi, devono muoversi entro confini rigidissimi come dimostra la Novaya Gazeta che ha fatto sapere come le autorità russe abbiano intimato di rimuovere ogni materiale e contenuto che descriva le operazioni militari in Ucraina con i termini di «guerra», «invasione» o «aggressione», pena l'immediata chiusura.

    Ma le proteste spontanee continuano e, anche se i numeri della gente che scende in piazza sembrano esigui rispetto agli standard occidentali, c'è da ricordare che sono state già ben 7000 le persone prelevate dalle piazze ed arrestate. In Russia ogni manifestazione è vietata e l'intervento delle forze dell'ordine è immediato. Naturalmente sono numeri in difetto.

  • 21h15

    Sul terreno l'offensiva non dà tregua

     A Kharkiv, la seconda città ucraina, nel nord-est vicino al confine, i bombardamenti stanno infliggendo pesanti perdite tra la popolazione civile, mentre intensi combattimenti proseguono per le strade. Il sindaco, Igor Terekhov, ha parlato di una situazione «molto pericolosa», i raid sono «costanti», con missili da crociera sparati contro aree residenziali. I russi hanno messo in moto «tutte le forze immaginabili e un numero colossale di carri armati si sta avvicinando», ha raccontato, promettendo però che «Kharkiv reggerà e oggi è unita come mai prima d'ora». Almeno 21 persone sono morte e altre 112 sono rimaste ferite nei cannoneggiamenti di ieri, ha riferito ancora il sindaco, mentre col favore della notte sono atterrati i parà russi. Sotto attacco è finito anche un ospedale. Ma anche «il nemico russo ha subito perdite significative», ha rivendicato il governatore Oleg Synegubov.

    A sud, lungo la fascia contesa e strategica che va dal mar Nero al mar d'Azov, i militari russi affermano di aver conquistato Kherson, dove erano entrati ieri sera. Le forze separatiste filo-russe di Donetsk hanno circondato anche la città portuale Mariupol, dove non c'è più acqua, usando artiglieria e lanciarazzi, anche tattici e aerei. Secondo gli Usa, sono state impiegati anche «armamenti eccezionalmente letali», comprese bombe a grappolo e termobariche. «Le forze di occupazione della Federazione russa hanno fatto di tutto per bloccare l'uscita dei civili dalla città, intrappolando mezzo milione di persone», ha affermato il sindaco Vadym Boichenko. Sono i centri cruciali per saldare il Donbass e la Crimea. Dove secondo il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, «la Nato avrebbe collocato le sue basi militari», se non fosse stata annessa alla Russia.

    Anche Kiev resta sotto assedio. Esplosioni hanno fatto tremare la capitale ancora in serata, mentre le autorità parlano di centinaia di snodi di trasporto, edifici residenziali, ospedali e asili distrutti. I russi, ha detto Zelensky in un drammatico discorso in diretta tv, stanno cercando di «cancellare l'Ucraina, il Paese, la sua storia».

  • 20h55

    Zelensky premiato per la lotta per la libertà

    Al presidente ucraino Volodomir Zelensky va il premio Axel Springer 2022. Un riconoscimento, che gli viene conferito per la sua battaglia per la libertà, fa sapere il gruppo editoriale tedesco. Con il suo coraggio e il suo atteggiamento chiaro, il capo di governo è stato fin dal principio simbolo per lo spirito della resistenza della sua gente, ma anche figura guida della lotta per la libertà in Europa, si legge in un comunicato.

    «Serve coraggio, perseveranza, fiducia e temerarietà per difendere la libertà. Tutto questo impersona Volodomyr Zelensky. E così è un modello non solo per la sua gente in Ucraina, ma per l'intero mondo democratico», la motivazione del numero uno del gruppo, Mathias Doepfner. 

    Il premio viene consegnato per la settima volta: l'anno scorso toccò ai fondatori di Biontech, Ozlem Tureci e Ugur Sahin, per il vaccino anti Covid. Fra i vincitori anche Elon Musk e Shoshana Zuboff. Non si sa ancora quando il premio potrà essere consegnato.

  • 20h50

    Perchino al corrente dei piani di Mosca?

    La Cina ha chiesto alla Russia agli inizi di febbraio di non invadere l'Ucraina prima della fine delle Olimpiadi. Lo riporta il New York Times citando fonti dell'amministrazione Biden, secondo la quale Pechino era almeno in parte a conoscenza dei piani di Mosca prima che l'invasione iniziasse la scorsa settimana.

  • 20h45

    La Nato vuole evitare un conflitto europeo

    L'Ucraina continua a invocare una no fly zone della Nato che protegga la sua popolazione dai bombardamenti russi che colpiscono senza tregua fino al cuore delle città. Ma dall'Alleanza atlantica arriva l'ennesima doccia fredda: non invieremo truppe né aerei in Ucraina.

    E dalla Russia l'ennesima minaccia: dalla Nato ci aspettiamo «buon senso», ma non si possono escludere «incidenti», «il rischio di scontro esiste». Che tradotta dal più schietto ministro degli Esteri Serghiei Lavrov significa: «Se dovesse scoppiare una Terza guerra mondiale sarebbe nucleare e devastante».

    Kiev però preme. Tanto da far dire in mattinata al suo ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, che la Nato stava «valutando» questa ipotesi. Ipotesi già scartata nei giorni scorsi dai leader occidentali e dal segretario della Nato, Jans Stoltenberg, perché implicherebbe un'escalation del conflitto e un ingresso armato dell'Occidente nella guerra contro la Russia.

    Una no fly zone significherebbe infatti mettere la Nato a guardia dei cieli ucraini, costringendola a ricacciare indietro i jet e gli elicotteri di Vladimir Putin con missili e aerei dell'Alleanza ed entrare di fatto direttamente in guerra con Mosca. Proprio come accadde con la ‹zona di non volo› istituita in Libia nel 2011, con una risoluzione dell'Onu che mirava a proteggere i civili della Cirenaica dai Mig di Gheddafi e che di fatto ‹giustificò› l'intervento della Nato su Tripoli.

    «Gli Alleati non prevedono di mandare aerei nello spazio aereo ucraino, ma un supporto militare», hanno ribadito anche oggi fonti della Nato. Anche il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, si è affrettato a precisare che «la Germania non interverrà in questo conflitto e questo vale anche per la Nato».

    «È chiaro che sosteniamo il popolo ucraino» con le sanzioni e le misure economiche, ha spiegato, «ma la Germania e l'Europa non attaccheranno militarmente». «Non portiamo la Nato in guerra, non c'è un solo soldato della Nato coinvolto in quella guerra proprio per evitare lo scontro e il conflitto in Europa.

    Venerdì è in programma una riunione dei ministri degli Esteri dell'Alleanza atlantica, seguita da un Consiglio Affari Esteri Ue straordinario allargato al segretario di Stato Usa Antony Blinken, all'ucraino Dmytro Kuleba, alla britannica Liz Truss, alla canadese Melanie Joly e allo stesso Stoltenberg.

  • 20h41

    Blinken vola in Polonia

    Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, sarà in Europa da domani 3 marzo fino al 9 marzo. Blinken andrà Polonia, Moldavia e nei paesi Baltici in segno di sostegno all'Ucraina.

  • 20h40

    Macron: «I prossimi giorni saranno ancora più duri»

    «I prossimi giorni di questa prova senza precedenti da decenni saranno ancora più duri». Lo ha detto, parlando in diretta tv ai francesi sulla guerra in Ucraina, il presidente Emmanuel Macron, con volto grave.

    «Non dobbiamo ingannarci, quello che sta succedendo, questi avvenimenti non avranno soltanto conseguenze immediate per qualche settimana. Sono il segnale di un cambiamento epocale. La guerra in Europa non appartiene più ai libri di storia. È qui, sotto i nostri occhi».

    «Noi non siamo in guerra contro la Russia», ha ancora detto Macron. «Sappiamo tutto quello che ci lega a questo grande popolo europeo che è il popolo russo, che si è tanto sacrificato durante la seconda guerra mondiale per salvare l'Europa dall'abisso. Siamo oggi al fianco di tutti i russi che, rifiutando che venga fatta una guerra indegna in loro nome, hanno lo spirito, la responsabilità e il coraggio di difendere la pace e che lo fanno sapere in Russia e altrove».

    Il presidente russo Vladimir Putin «ha scelto la guerra da solo e in modo deliberato, rinnegando i suoi impegni. Questa guerra non è un conflitto fra Nato e Occidente da una parte e Russia dall'altra». Macron ha inoltre reso omaggio «al popolo ucraino» e al suo presidente: «Volodymyr Zelenski – ha detto – è alla testa del suo popolo con il volto dell'onore, della libertà, del coraggio».

  • 20h36

    Zelensky ha parlato con il presidente del Kazakistan

    «Ho avuto una conversazione con il presidente del Kazakistan Qasym-Jomart Toqayev. Si è discusso della difficile situazione della sicurezza nella regione. Abbiamo deciso di collaborare sulle questioni umanitarie. Rimarremo in contatto». Così su twitter il Presidente ucraino Zelensky.

  • 20h35

    La Casa Bianca annuncia nuove sanzioni contro Mosca e Minsk

    La Casa Bianca ha annunciato nuove sanzioni per la crisi ucraina contro la Russia e la Bielorussia, in coordinamento con gli alleati e i partner. Le nuove misure colpiscono la difesa russa, l'import di tecnologia per la raffinazione del petrolio da parte di Mosca, l'import di materiale ad alta tecnologia da parte di Minsk e le entità che supportano l'esercito russo e bielorusso. Vietati anche i voli russi nello spazio aereo Usa.

    Per la difesa russa sono state designate 22 entità, comprese aziende che producono aerei, veicoli da combattimento per la fanteria, missili, droni e sistemi di guerra elettronica. «Gli Usa prenderanno azioni per chiedere conto alla Bielorussia della sua facilitazione dell'invasione dell'Ucraina da parte di Putin, per indebolire il settore della difesa russa e la sua forza militare per gli anni a venire, colpire le più importanti fonti di ricchezza russa e vietare lo spazio aereo Usa alle compagnie russe», spiega la Casa Bianca.

  • 20h05

    Nuove forti esplosioni udite a Kiev

    Nuovi forti esplosioni sono state udite a Kiev. Ne dà notizia il Kyiv Independent.

  • 19h55

    Ripartono i colloqui ma a Minsk rispunta Yanukovich

    Dopo un tira e molla di smentite e conferme, che già tradiva il clima di sospetto e sfiducia, Russia e Ucraina tornano a trattare. Tra le fronde della foresta vergine di Bialowieza, nell'intersezione selvaggia tra Ucraina, Bielorussia e Polonia, dove le frontiere sfumano e incontrarsi a metà strada è più facile, le delegazioni si preparano a esplorare gli spiragli di una tregua.

    Mente intensifica la sua offensiva militare, Mosca assicura che sul tavolo dei negoziati c'è anche l'ipotesi di un cessate il fuoco. Il capo negoziatore di Putin, l'imprenditore-mediatore Vladimir Medinsky, ha spiegato che la località per i colloqui è stata scelta di comune accordo tra le parti, dopo il primo incontro sulle sponde del fiume Pripyat, tra Ucraina e Bielorussia.

    A complicare le trattative non ci sono solo i missili che piovono a raffica. A Minsk, dove l'uomo forte Alexander Lukashenko insiste nel proporsi come ponte con Kiev, nonostante l'invasione russa anche dal suo territorio, è stata segnalata la presenza dell'ex presidente ucraino Viktor Yanukovich, spodestato dalle proteste popolari del 2014.

    Sarebbe lui l'uomo che Vladimir Putin vuole alla guida di Kiev. Il rovesciamento di Volodymyr Zelensky, obiettivo dichiarato sin dall'inizio dell'offensiva, si accompagnerebbe così allo schiaffo simbolico alle aspirazioni europeiste di un'intera generazione. Potrebbe anche essere stata una fuga di notizie per mettere pressione sui negoziati. Ma per Kiev il passato che ritorna si fa sempre più minaccioso.

  • 19h40

    Da Apple a Trafigura, big tagliano legami con Mosca

    Non solo sette banche russe fuori da Swift. La scure europea contro la fortezza del presidente russo Vladimir Putin prevede anche il divieto di esportazione di euro nel paese. La nuova mossa per aumentare il pressing sul Cremlino si va ad aggiungere alle iniziative del settore privato.

    Dalla Silicon Valley ai giganti del petrolio, dalla grande industria agli studi legali passando per le quatro grandi della revisione e consulenza, le aziende occidentali criticano a una sola voce l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e corrono ai ripari. Alcune sono mosse dalla volontà di prendere una posizione netta contro la guerra anche a fronte di costi elevati. Altre dalla voglia di evitare danni alla reputazione, e altre ancora dall'impeto di fronte alla crescente pressione internazionale.

    Apple, alla quale si era rivolta direttamente il vicepremier ucraino Mykhailo Fedorov, ha sospeso le vendite di tutti i suoi prodotti in Russia. Nike ha bloccato le sue vendite in linea nel paese.

    Sul fronte della grande industria a fare un passo indietro sono state Boeing e Bmw passando per Ford e Dell. Il gigante dell'aviazione statunitense ha sospeso i servizi di supporto tecnico e manutenzione dei suoi aerei alla compagnie russe. Bmw ha bloccato le esportazioni di auto in Russia, mentre Ford ha sospeso con effetto immediato e fino a data da destinarsi le sue attività nel paese. Renault ha chiuso l'impianto di Mosca

    I grandi studi legali internazionali come Deloitte, EY, KPMG e PwC, sono al lavoro per riorganizzare la loro attività nel rispetto delle sanzioni varate. La pressione è particolarmente alta per i giganti delle revisione e della consulenza, in Russia da decenni per capitalizzare sul boom del commercio internazionale innescato dal crollo dell'Unione Sovietica.

  • 19h30

    Cremlino, dalle sanzioni colpi seri all'economia russa

    L'economia russa è stata seriamente colpita dalle sanzioni imposte dall'Occidente in seguito all'invasione dell'Ucraina. Lo ha ammesso il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov commentando il discorso sullo Stato dell'Unione del presidente americano Joe Biden. Lo riporta la Cnn.

    «L'economia russa sta subendo seri colpi», ha detto Peskov durante una telefonata con i giornalisti stranieri. «Ma c'è un certo margine di sicurezza, c'è del potenziale, ci sono dei piani, i lavori sono in corso» e l'economia russa «rimarrà in piedi», ha aggiunto.

  • 19h10

    Kharkiv, siamo sotto assedio, gravi perdite civili

    I bombardamenti russi stanno infliggendo pesanti perdite tra i civili, mentre sono in corso intensi combattimenti in tutta la città. Lo racconta alla Bbc il sindaco di Kharkiv, Igor Terekhov, parlando di una situazione «molto pericolosa».

    Le truppe russe stanno «costantemente» bombardando e sparando missili da crociera contro aree residenziali, aggiunge Terekhov, sottolineando che i russi hanno lanciato contro la città «tutte le forze immaginabili e un numero colossale di carri armati si sta avvicinando. La città di Kharkiv reggerà e oggi è unita come mai prima d'ora».

  • 19h04

    Zelensky loda Onu, dalla parte giusta della storia

    «Accolgo con favore l'approvazione dell'Onu, con una maggioranza senza precedenti, di una risoluzione con un forte appello alla Federazione Russa a fermare immediatamente l'attacco infido all'Ucraina. Ringrazio tutti e tutti gli Stati che hanno votato a favore. Hanno scelto il lato giusto della storia». Così su twitter il Presidente ucraino Zelensky.

    «In modo devastante per l'aggressore, l'esito del voto dell'Onu mostra in modo convincente che si è formata e sta operando una coalizione globale anti-Putin. Il mondo è con noi. La verità è dietro di noi. La vittoria sarà nostra!».

  • 19h00

    Michel, storico voto Onu, mondo non resta in silenzio

    «Le bombe non silenziano la comunità internazionale. Questo storico voto dell'Onu dà un forte messaggio contro l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Il mondo ha massicciamente rigettato questa ingiustificata aggressione. Gli attacchi sono una lampante violazione del diritto internazionale». Lo scrive in un tweet, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel commentando il voto alle Nazioni Unite sulla guerra in Ucraina.

    I ministri delle finanze dell'Ue hanno deciso di lavorare a «misure supplementari» per rafforzare l'efficacia delle sanzioni finanziarie imposte a Mosca ed evitare che siano eluse. Lo annuncia il ministro delle finanze francese, Bruno Le Maire, al termine della riunione straordinaria di tali ministri (l'Ecofin) sulla guerra in Ucraina.

    «Prenderemo disposizioni sulle criptovalute, non dovranno essere usate per aggirare le sanzioni», sottolinea.

  • 18h58

    Aveva tracciato il jet di Elon Musk, ora punta gli oligarchi russi

    Nella caccia agli oligarchi russi lanciata durante il discorso sullo Stato dell'Unione, il presidente Joe Biden ha un alleato in un ragazzino con un ossessione: Jack Sweeney, lo studente della Florida che ha dato del filo da torcere a Elon Musk tracciando il jet privato del capo della Tesla, ha cominciato a fare lo stesso con aerei e elicotteri dei tycoon vicini al presidente Vladimir Putin e altri jet che potrebbero essere usati dal capo del Cremlino.

    Jack Sweeney, che ha 19 anni, ha lanciato su Twitter i nuovi bot @RUOligarchJets e @Putinjet nel fine settimana dopo l'attacco della Russia all'Ucraina. Oggi, forte di oltre un quarto di milione di seguaci, ha proclamato che «appoggerà gli sforzi per dar la caccia agli oligarchi e ai loro beni, proprio come ha chiesto il presidente in Congresso».

  • 18h56

    Mosca minaccia di bloccare Wikipedia

    Mosca sta minacciando di bloccare Wikipedia nel paese se il sito non cancella le informazioni sui soldati russi morti e sulla violenza militare contro i civili. Lo riporta il sito Vice.com, spiegando che i redattori della versione russa di Wikipedia hanno ricevuto un promemoria dall'agenzia di censura Roskomnadzor in cui si afferma che l'articolo «Invasione russa dell'Ucraina (2022)» contiene informazioni false e viola la legge federale.

  • 18h55

    Proteste contro la guerra, oltre 7000 arresti in Russia

    Sono 7.032, dal 24 febbraio, la persone arrestate in Russia durante le proteste contro l'aggressione all'Ucraina. Lo rende noto il sito indipendente OVD-Info che si occupa della tutela dei diritti umani in Russia precisando che ogni dipartimento di polizia potrebbe avere più detenuti di quelli che compaiono negli elenchi.

  • 18h52

    La Georgia vuole entrare nell'UE 

    La Georgia intende chiedere l'adesione immediata all'Unione europea. Lo annuncia il partito al governo nella repubblica caucasica.

  • Il sindaco di Chernihiv offre una taglia per i russi catturati

    Trecento dollari per ogni soldato russo catturato o ucciso: è la «taglia» prevista dal sindaco di Chernihiv, Vladyslav Atrosenko, che oggi ha pagato 600 dollari per la cattura di due nemici, come testimonia una foto diffusa sui social.

    Il primo cittadino ha preparato un vero e proprio tariffario per chi difende la città, che si trova nel nord dell'Ucraina, allo scopo di incentivare la resistenza dei suoi concittadini: sono previsti 4.000 dollari per la distruzione di un mezzo blindato e 6.000 dollari per quella di un carro armato dell'esercito russo.

  • 18h35

    I media statali cinesi giustificano la Russia

    I media statali cinesi cavalcano adesso una variegata serie di motivazioni per spiegare l'invasione della Russia a danno dell'Ucraina, mai a carico del Cremlino e sempre a causa di ragioni che spaziano dal «complotto degli Stati Uniti» al comportamento aggressivo di Usa-Nato e fino ad una condotta generale inaccettabile dell'Occidente.

    Per altro verso, invece, i media cinesi in lingua inglese sembrano fornire un resoconto dove compare la parola ‹guerra›, difficilmente non utilizzabile a corredo di immagini della distruzione causata dagli attacchi missilistici russi, dei feriti e dei militari armati. Il punto cruciale, tuttavia, è quanto questa rappresentazione sia alla fine veicolata anche in cinese sul fronte domestico, visto che quella in inglese è rivolta all'esterno.

    A dimostrazione di un clima oggettivamente pesante, oggi su Twitter sono apparse le foto del grande pannello di solidarietà con i colori giallo e azzurro della bandiera ucraina appeso davanti all'ambasciata canadese: è stato imbrattato con una scritta di vernice rossa ('fuck Nato'), in uno dei punti più videosorvegliati di Pechino.

  • 18h30

    Clima tesissimo all'ONU

    Il clima rimane tesissimo con l'ambasciatore ucraino all'Onu Kyslytsya che accusa la Russia di «genocidio» nel suo intervento all'assemblea straordinaria e la Russia che non esclude «rischi di scontro» e «un escalation di incidenti» con l'Alleanza Atlantica.

    Kiev ha chiesto alla Nato di valutare l'ipotesi di una no-fly zone sui cieli dell'Ucraina, ma l'Alleanza rimanda alle parole di ieri del segretario generale Stoltenberg: «Il Patto Atlantico è al fianco dell'Ucraina, ma non vuole essere parte del conflitto in corso. Non manderà il suo esercito e non manderà aerei nello spazio dell'Ucraina».

  • 18h20

    L'ONU decide di condannare l'invasione russa

    L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che condanna l'invasione russa dell'Ucraina, con 141 Paesi che hanno votato a favore, cinque contrari e 35 astenuti.

    Per essere adottata, la mozione doveva essere approvata dai due terzi dei Paesi membri. L'esito è stato superiore a quella di una analoga mozione di condanna della Russia per l'annessione (incruenta) della Crimea nel 2014, che aveva ricevuto 100 sì, 11 no e 58 astensioni. Il documento non ha valore legalmente vincolante ma è politicamente molto significativa. Tra i 35 Paesi che si sono astenuti c'è la Cina.

    «Le bombe non silenziano la comunità internazionale. Questo storico voto dell'Onu dà un forte messaggio contro l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Il mondo ha massicciamente rigettato questa ingiustificata aggressione. Gli attacchi sono una lampante violazione del diritto internazionale». Lo scrive in un tweet, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel commentando il voto alle Nazioni Unite sulla guerra in Ucraina.

  • 18h22

    Mosca comunica un primo bilancio dei propri morti 

    La Russia ha fornito per la prima volta un bilancio delle sue vittime nell'offensiva in Ucraina, parlando di 498 soldati uccisi e 1.597 feriti. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca, citato da Interfax.

    Dall'inizio dell'offensiva, d'altro canto, le forze russe hanno ucciso oltre 2.870 soldati e «nazionalisti» ucraini e ne hanno feriti circa 3.700. Lo afferma sempre ministero della Difesa di Mosca.

    Altri 572 militari di Kiev sono stati fatti prigionieri, aggiunge la Russia, secondo cui sono inoltre state distrutte 1.533 infrastrutture militari ucraine, con 47 aerei ucraini abbattuti a terra e 13 in volo e 484 tank colpiti.

  • 18h20

    Nei negoziati, domattina, si discuterà l'ipotesi di un cessate il fuoco

    L'ipotesi di un cessate il fuoco sarà sul tavolo dei negoziati che si svolgeranno tra Russia e Ucraina. Lo ha riferito il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, citato da Interfax.

    La delegazione ucraina arriverà nella località prevista per i colloqui con la Russia domani mattina. Lo ha detto Medinsky, confermando che come luogo per i negoziati è stata scelta di comune accordo con Kiev l'area della foresta di Bialowieza, al confine tra Bielorussia e Polonia.

    Per lo spostamento, l'esercito russo ha fornito un corridoio di sicurezza alla delegazione ucraina, ha aggiunto, citato dalla Tass. Dal canto suo, Kiev ha confermato che i suoi negoziatori sono partiti per raggiungere il luogo dell'incontro.

  • 18h15

    Johnson: «Putin è un criminale di guerra»

    Con la guerra in Ucraina sempre più brutale il premier britannico Boris Johnson pronuncia le parole più dure possibili contro il presidente russo: Vladimir Putin è un «criminale di guerra» per i bombardamenti indiscriminati compiuti sui civili da parte delle sue forze armate.

    Il primo ministro ha anche accostato la capitale Kiev sotto assedio a Grozny, la città devastata nel corso delle due guerre cecene, in particolare la seconda conclusasi con la sua completa distruzione. Londra si rende anche disponibile a sostenere un'eventuale accusa contro il leader del Cremlino di fronte a un tribunale internazionale. Prese di posizione pronunciate a Westminster alla presenza di un ospite d'onore, l'ambasciatore ucraino a Londra, Vadym Prystaiko, accolto con una standing ovation e gli applausi dei deputati.

    Il premier ha anche ribadito l'impegno del Regno a fornire «armi» a Kiev e ad aprire le porte a chi fugge «dal disastro umanitario» che sta emergendo in Ucraina. Londra comunque respinge le richieste di imporre una no-fly zone coi jet della Raf (insieme a quelli dei Paesi Nato), avvertendo che può innescare un conflitto a livello europeo e anche ostacolare la capacità delle forze di Kiev nel contrastare l'esercito russo.

  • Giustizia USA lancia task-force contro oligarchi russi

    L'amministrazione Biden ha creato una task-force composta da dieci procuratori per perseguire gli oligarchi russi «corrotti» e chi «viola le sanzioni imposte sulla Russia per l'invasione in Ucraina». Lo annuncia il procuratore generale Merrick Garland.

    «Non lasceremo nulla di intentato nei nostri sforzi per indagare, arrestare e perseguire quegli atti criminali che permettono al governo russo di continuare questa guerra ingiusta» ha poi conlcuso Galrand.

  • Oltre 6.000 firme per l'appello degli scienziati russi

    Sono oltre 6.000 i ricercatori che hanno firmato la lettera contro la guerra, pubblicata nei giorni scorsi da un gruppo di scienziati russi. Le firme sono più che decuplicate in meno di una settimana e la lettera ha fatto il giro del mondo, trovando il consenso di numerosi gruppi di ricerca, istituzioni e accademie scientifiche.

    Nella lettera si chiede di bloccare subito ogni azione militare per mettere immediatamente fine a una guerra che gli scienziati definiscono «ingiusta» e «insensata», e rileva che «la responsabilità di scatenare una nuova guerra in Europa spetta interamente alla Russia».

  • 17h40

    I responsabili dei teatri svizzeri esprimono solidarietà

    Di fronte ai pericoli corsi dagli artisti ucraini e russi che si oppongono alla guerra, quaranta direttori di teatro elvetici si dicono pronti a mobilitarsi e propongono di aiutare ad accoglierli in Svizzera.

    Lo scopo è che gli artisti provenienti da Russia e Ucraina possano proseguire il loro lavoro, hanno annunciato oggi vari responsabili di teatri in tutta la Svizzera come Vincent Baudriller del Théâtre Vidy-Lausanne, Anneli Binder della Dampfzentrale di Berna o ancora Kantinka Deecke dello Schauspielhaus di Zurigo, per citarne alcuni

  • 17h38

    L'esercito di Kiev, invasione decisa da Mosca il 18 gennaio

    «Sulla base delle informazioni ricevute, abbiamo appreso che i documenti di pianificazione per la guerra con l'Ucraina sono stati approvati il 18 gennaio 2022 e l'operazione di conquista dell'Ucraina si sarebbe dovuta compiere in 15 giorni, cioè dal 20 febbraio al 6 marzo». Lo rivelano su Facebook le Forze armate ucraine, citando carte segrete russe finite nelle loro mani.

    «Grazie al successo delle azioni di una delle unità delle Forze Armate dell'Ucraina – si legge in questo post – gli occupanti russi perdono non solo equipaggiamento e vite umane. In preda al panico, abbandonano anche documenti segreti».

  • 17h33

    ‹Rete ucraina Tlc resiste, anche agli hacker›

    «In molti si sorprendono della resilienza delle rete di comunicazione ucraina, ma non è così facile buttare giù la rete di un Paese. È fatta di tante infrastrutture fisiche distribuite e non sempre visibili come la torre della tv di Kiev bombardata ieri».

    «Sono individuabili solo con un lavoro di intelligence, neanche gli hacker possono riuscirci»: è il parere di Antonio Capone, docente di Telecomunicazione al Politecnico di Milano, che sottolinea come l'arrivo dei terminali di Elon Musk per accedere a Internet satellitare abbia «un valore maggiore delle armi» perchè consente in casi estremi di «non staccarsi dal mondo».

  • 17h30

    Macron a reti TV unificate stasera sulla guerra

    Sale l'attesa per il discorso a reti unificate questa sera di Emmanuel Macron ai francesi, «dedicato alla guerra in Ucraina», come ha annunciato l'Eliseo questa mattina.

    Si tratterà di un discorso di un quarto d'ora, secondo quanto anticipato. E, rispondendo a diversi giornalisti che chiedevano precisazioni sulla candidatura alle presidenziali di Macron, ancora in sospeso e non ufficializzata, l'Eliseo ha chiarito che il capo dello stato non affronterà il tema della sua partecipazione alle elezioni.

    Questo anche se il tempo stringe e a Macron restano appena 2 giorni per confermare la sua discesa in campo (i termini per la candidatura scadono venerdì alle 18). Il dubbio, in realtà, non c'è ma l'attualità ha finora costretto il presidente a rinviare oltre ogni aspettativa l'annuncio.

  • 17h26

    Rivolta di preti ortodossi russi, ‹guerra fratricida›

    Prime prese di distanza tra la base della Chiesa ortodossa russa e il Patriarcato di Mosca guidato da Kirill. «Piangiamo il calvario a cui nostri fratelli e sorelle in Ucraina sono stati immeritatamente sottoposti», dice un gruppo di 236 sacerdoti e diaconi della Chiesa ortodossa russa.

    In una lettera rilanciata da Vatican News, i firmatari definiscono la guerra in Ucraina «fratricida» e chiedono la riconciliazione e un immediato cessate il fuoco.

  • 17h23

    Visitatori di Expo si stringono intorno a padiglione ucraino

    Dall'esterno si vede una folta fila di persone all'ingresso, come mai nei precedenti cinque mesi di Expo si era ancora mai avuta lì. Il padiglione dell'Ucraina all'Expo di Dubai è diventata la principale meta dei visitatori, che all'interno lasciano un biglietto di solidarietà, di sostegno. Un muro di post-it colorati riempie una intera parete. La scritta che va per la maggiore è: «Stay Strong», con un invito personale a resistere.

  • 17h20

    Nyt, dal disastro al compromesso i tre scenari possibili

    La guerra in Ucraina potrebbe essere l'evento «più trasformativo» dell'Europa dalla Seconda Guerra Mondiale e l'evento più pericoloso per il mondo dalla crisi dei missili a Cuba. Lo sostiene l'opinionista del New York Times Thomas Friedman in un lungo editoriale.

    Friedman delinea tre possibili scenari della crisi: «il disastro totale», il «compromesso sporco» e la «salvezza». Al momento, scrive l'editorialista, la situazione è quella di «disastro». Questo scenario, spiega Friedman, potrebbe portare a crimini di guerra che l'Europa non vedeva dai tempi del nazismo.

  • 17h12

    Zelensky ha parlato con Charles Michel

    «Siamo in attesa di segnali positivi sull'adesione dell'Ucraina all'Unione europea»: lo afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un tweet in cui riferisce di una telefonata col presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

  • 17h10

    Raid aereo su un checkpoint di Korosten

    Due persone sono morte e cinque sono rimaste ferite in un raid aereo russo su un checkpoint di Korosten, città nel nord dell'Ucraina non lontano dal confine bielorusso.

    Lo ha detto il sindaco di Korosten, Volodymyr Moskalenko, citato dai media locali, aggiungendo che le vittime sono un militare e un residente della città.

  • 17h05

    Il discorso di Biden, con mini gaffe, all'Unione 

    Joe Biden ha promesso di far pagare un caro prezzo al «dittatore» Vladimir Putin annunciando anche nuove sanzioni contro gli oligarchi russi nel suo discorso sullo stato dell'Unione. Il presidente ha poi dato il via libera all'invio di ulteriori 3.000 soldati per rafforzare il fianco est della Nato.

    Il presidente però ha fatto una gaffe, confondendo il popolo ucraino con quello iraniano. «Putin potrà circondare Kiev con i carri armati – sottolinea Biden – ma non conquisterà mai il cuore del popolo iraniano. Non riuscirà mai a spegnere l'amore per la libertà. Non riuscirà mai ad indebolire la risolutezza per il mondo libero».

    La derisione sui social media per la gaffe non si è fatta attendere e i commenti si sono susseguiti a raffica. «Putin non indebolirà mai il popolo 'iraniano? Qualcuno per favore dia a Joe Biden una cartina», ha scritto su Twitter il deputato repubblicano del Colorado Ken Buck. «Putin non conquisterà mai I cuori del popolo iraniano? Che sollievo», twitta invece la commentatrice conservatrice Ann Coulter.

    Secondo Newsweek, il video della gaffe di Biden è diventato virale e ha avuto oltre un milione di visualizzazioni.

  • 17h00

    ONU: nuove richieste alla Russia

    Intanto al termine di una maratona di due giorni di riunione di emergenza, l'assemblea generale delle Nazioni Unite vota una risoluzione contro la Russia per l'invasione dell'Ucraina e chiede a Mosca un ritiro «immediato» delle sue truppe.

    La bozza, simile a quella su cui Mosca ha messo il veto la settimana scorsa in Consiglio di Sicurezza, ha subito negli ultimi giorni numerose modifiche, limando il linguaggio in senso più moderato per ottenere il più ampio consenso possibile. Nel testo non si «condanna» più l'invasione, come inizialmente previsto, ma si «deplora con la massima fermezza l'aggressione della Russia contro l'Ucraina».

    Si chiede che Mosca «cessi immediatamente l'uso della forza contro l'Ucraina e si astenga da ogni ulteriore minaccia illegale o uso della forza contro qualsiasi Stato membro», e che «ritiri immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue forze militari dal territorio ucraino entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti».

    La risoluzione inoltre «condanna la decisione della Russia di rafforzare la messa in stato di allerta delle sue forze nucleari», un passaggio assente nel testo presentato al consiglio di sicurezza. I paesi che co-sponsorizzano il documento, non legalmente vincolante ma politicamente molto simbolico, sono oltre 90. Washington e gli alleati occidentali puntano a superare i 100 voti a favore ottenuti nella risoluzione del 2014 contro la Russia per l'annessione della Crimea.

    Nel corso del dibattito, l'Occidente e l'Onu hanno accusato il Cremlino di violare l'articolo 2 della carta delle Nazioni Unite che intima ai suoi membri di astenersi dalla minaccia e dal ricorso alla forza per risolvere una crisi, mentre la Russia afferma di esercitare il suo diritto all'autodifesa, previsto dall'articolo 51 della Carta. L'assemblea ha mostrato una maggioranza schiacciante contro l'azione di Mosca, compresi numerosi Paesi africani e dell'America latina. I fari sono puntati sulla Cina, stretta alleata di Mosca.

  • 16h50

    Cassis: «La protezione della popolazione civile in Ucraina deve avere la massima priorità»

    Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha insistito oggi sul fatto che la protezione della popolazione civile in Ucraina deve avere la massima priorità. I civili non possono essere obiettivi di atti di guerra.

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo ha informato della drammatica situazione umanitaria, ha detto Cassis in un video pubblicato su Twitter. Nel frattempo la situazione è addirittura peggiorata.

    In guerra c'è un imperativo umanitario: deve quindi essere garantito un accesso sicuro e senza ostacoli per gli aiuti umanitari in Ucraina, ha aggiunto il ticinese.

    «Come Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra, la Svizzera ricorda che il diritto umanitario internazionale deve essere rigorosamente rispettato. Le Convenzioni proteggono i civili e le strutture civili come scuole e ospedali nei conflitti armati.»

  • 16h40

    Molte aziende dicono addio alla Russia

    I colossi dell'energia dicono addio alla Russia, ma anche la grande industria, quella dell'auto in primis, i fondi di investimento pubblici e gli spedizionieri stanno valutando come procedere a quasi una settimana dell'attacco russo all'Ucraina.

    Ad esempio, sul fronte energetico è di ieri l'annuncio di Eni, che intende cedere la quota del 50% nel gasdotto BlueStream paritetica a quella di Gazprom. Bp ha deciso di dismettere la partecipazione del 19,75% in Rosneft e la norvegese Equinor di cessare la partnership con Rosneft, rescindendo anche l'accordo per le esplorazioni in Siberia. Lascia il Paese La danese Orsted, controllata dallo Stato al 50,1%, mentre i francesi di TotalEnergies, non apporteranno più capitali a nuovi progetti in Russia e Shell uscirà dalla joint venture nel Gnl con Gazprom.

    Addio alla Russia anche da parte dei fondi sovrani australiano e norvegese, mentre Renault ha chiuso l'impianto di Mosca. Daimler Truck ha interrotto la partnership con Kamaz, mentre stanno valutando come muoversi Stellantis e Volkswagen. In uscita dalla Russia anche l'armatore danese Maersk, l'operatore del leasing degli aerei AerCap, e i corrieri Ups e FedEx .

  • 16h00

    Il LAC si tingerà dei colori della pace

    Il mondo del teatro è anch'esso scioccato dalla guerra in Ucraina. L'Unione dei Teatri Svizzeri lancia quindi un segnale collettivo per la pace aderendo all'iniziativa Light for Peace.

    Per l'occasione anche il LAC di Lugano si tingerà dei colori dell'arcobaleno della pace.

  • 15h50

    Londra prepara una lista nera con persone «associate» a Putin

    Il governo di Boris Johnson prepara la pubblicazione di una lista di tutte le persone residenti nel Regno Unito considerate, in un modo o nell'altro, «associate» con il presidente russo Vladimir Putin.

    Lo ha confermato il premier Tory in persona, sullo sfondo del Question Time del mercoledì alla Camera dei Comuni, promettendo una sorta di operazione trasparenza in risposta all'invasione dell'Ucraina ordinata dal leader del Cremlino.

    Downing Street ha poi spiegato che l'elenco è in via di definizione, precisando che non tutti coloro che verranno citati sono destinati a essere automaticamente sanzionati nell'ambito delle ulteriori misure anti-russe in arrivo; ma «una porzione significativa» sì.

  • 15h40

    A Konotop un accordo per una tregua con i russi

    Un accordo per una tregua è stato trovato tra l'amministrazione locale di Konotop, nell'oblast di Sumy, nel nord-est dell'Ucraina, e le truppe russe che avevano minacciato di «radere al suolo con l'artiglieria» la città, se non si fosse arresa. Lo ha detto il capo dell'amministrazione militare regionale, Dmytro Zhyvytsky, citato dalla Cnn.

    «La conversazione tra i miei rappresentanti dell'amministrazione militare e i russi è durata circa 12 minuti», ha dichiarato, sostenendo che l'intesa non prevede «alcun cambio di governo».

    I russi, ha aggiunto, «sono interessati all'ordine pubblico. Non ci sarà alcun movimento di truppe. La bandiera ucraina è al suo posto», ha assicurato Zhyvytsky, sottolineando che l'accordo prevede di evitare «provocazioni reciproche».

    La tregua non è stata finora confermata dalle forze di Mosca.

  • 15h30

    A Babyn Yar morti un cameraman e altre 4 persone

    Un cameraman tv, Yevhenii Sakun, è stato ucciso ieri, insieme ad altre quattro persone, nel bombardamento russo di Babyn Yar, il memoriale dell'Olocausto a Kiev.

    Lo rende noto la giornalista ucraina Olga Tokariuk su Twitter parlandone come «la prima persona che conosco che è morta in questa guerra». «E' stato un piacere lavorare con lui. Sono devastata da questa notizia», ha aggiunto.

  • 15h25

    Kiev: «Mosca arresta i bambini che protestano»

    Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, postando le foto di tre bambini apparentemente dentro a un commissariato.

    «Putin è in guerra contro i bambini. In Ucraina, dove i missili colpiscono asili e orfanotrofi, e anche in Russia. David e Sofia di 7 anni, Marvey di 9 anni, e Gosha e Liza di 11 hanno passato la notte dietro la sbarre a Mosca per i loro cartelloni ‹No alla guerra›. Questo mostra quanta paura abbia quest'uomo».

  • 15h20

    Mariupol, «Temiamo centinaia di vittime»

    La città portuale di Mariupol, situata sulla costa settentrionale del mar d'Azov, al centro di un assalto delle forze russe, non ha più acqua, mentre 500 mila persone sono rimaste bloccate.

    L'allarme arriva dal sindaco della città, Vadym Boichenko, come riporta il Guardian.

    «Le forze di occupazione della Federazione russa hanno fatto di tutto per bloccare l'uscita dei civili dalla città, bloccando mezzo milione di persone», ha affermato precisando che «non possiamo nemmeno prendere i feriti dalle strade, dalle case e dagli appartamenti oggi, poiché i bombardamenti non si fermano».

    «Non possiamo contare il numero delle vittime, ma crediamo che almeno centinaia di persone siano morte. Non possiamo entrare per recuperare i corpi». Lo ha riferito alla Bbc il vice sindaco di Mariupol, Sergiy Orlov, sottolineando che un distretto lungo il fiume, normalmente abitato da 130.000 persone, è stato «quasi completamente distrutto».

    «L'esercito russo qui sta mettendo in campo tutte le sue armi: artiglieria, sistemi di lancio di razzi, anche tattici e aerei. Stanno cercando di distruggere la città», ha aggiunto Orlov.

  • 15h10

    Continua il flusso di donne e bambini al confine con la Polonia

    Solo donne e bambini sui bus che fanno la spola al confine tra Ucraina e Polonia, o più spesso a piedi, dopo aver salutato mariti, fratelli, padri. Alla dogana di Medyka, il flusso di chi scappa dalla guerra non si arresta da giorni.

    Non è un'onda, ma è costante, continuo. «Tre giorni fa sono cominciate a cadere le bombe – racconta Zoya, dopo un viaggio di 72 ore da Kiev – non potevamo dormire, non potevamo comprare da mangiare, non potevamo uscire. Restare era impossibile».

    I quattro valichi, uno per i camion, uno per i bus e due per le auto, sono tutti aperti e la situazione è tenuta sotto controllo dalla polizia di frontiera polacca.

    Non ci sono forze armate, almeno visibili, e chiunque vuole può passare in entrambe le direzioni. Ma verso l'Ucraina vanno solo i pullman che prendono i profughi dall'altra parte del confine e tornano indietro.

  • 15h05

    Morti e feriti nel nuovo attacco a Kharkiv

    Almeno quattro persone sono morte e 9 sono rimaste ferite dopo il recente attacco a Kharkiv. Lo riferiscono i servizi di emergenza ucraini citati dal Guardian.

  • 15h05

    L'Unhcr ha attivato un portale con i dati sui rifugiati

    L'Unhcr, l'Agenzia Onu per i Rifugiati, ha attivato oggi un portale con i dati operativi sulla situazione dei rifugiati dell'Ucraina.

    «Il portale – viene spiegato in una nota – contiene le ultime statistiche sugli arrivi di rifugiati dell'Ucraina nei principali paesi di accoglienza. I giornalisti interessati sono invitati a controllare regolarmente il portale per avere gli ultimi aggiornamenti».

  • 15h00

    Amherd: la Svizzera rimane neutrale

    La guerra in Ucraina ha scombussolato la struttura della sicurezza in Europa, secondo la ministra della difesa Viola Amherd. Con le sanzioni contro la Russia, la Svizzera non ha comunque rinunciato alla neutralità.

    La consigliera federale è rimasta scioccata dall'inizio della guerra e dalle immagini dall'Ucraina, che si trova a poche ore di volo da noi, ha detto oggi Amherd alla trasmissione «Tagesgespräch» della radio SRF. «Non siamo direttamente colpiti, ma dobbiamo tenere d'occhio la situazione anche in Svizzera».

    Sanzioni economiche insieme a Unione europea e Stati Uniti sono percorsi praticabili per la Svizzera. L'obiettivo è cercare di far ritornare Mosca sulla strada del buon senso. La speranza è che questo possa bastare, ha proseguito Amherd.

    Prima dell'adozione delle misure economiche, è stato valutato attentamente se queste fossero compatibili con la neutralità elvetica: «Neutralità non vuol dire non avere opinioni e non impegnarsi per i diritti dei popoli». A livello militare però la Confederazione non interviene e per questo rimane neutrale.

    Amherd ha poi sottolineato il fatto che l'esercito svizzero si è tenuto preparato negli ultimi anni a diversi scenari di minaccia potenziale: «Ora si vede che è stato giusto e importante farlo». Le forze armate sono insomma ben attrezzate, anche se la ministra della difesa sostiene che servirebbe un budget più elevato.

  • 15h50

    Franco e Euro vicini alla parità a causa della Guerra

    Brusco rafforzamento del franco svizzero oggi, mentre la guerra in Ucraina spinge gli investitori verso valori rifugio. La notte scorsa, per la prima volta in sette anni, l'euro è sceso sotto la soglia minima di cambio di 1,02 franchi.

    Al suo minimo, la moneta unica era addirittura disponibile per 1,01585 franchi. Si tratta non solo del livello più basso di quest'anno, ma anche del più basso dall'abolizione della soglia minima di cambio, da parte della Banca nazionale svizzera (BNS), nel gennaio 2015.

  • 14h47

    Berlino spenderà fino a 1,5 miliardi per il gas

    Il governo tedesco è pronto a investire 1,5 miliardi di euro per i rifornimenti di gas liquido. Lo ha comunicato il ministero dell'Economia a Berlino. «I soldi sono già pronti», ha affermato un portavoce.

  • 14h44

    Kiev chiede corridoio umanitario

    L'Ucraina ha bisogno di un corridoio umanitario sanitario per far fronte alle sue difficoltà nella distribuzione di medicinali e attrezzature agli ospedali e alle farmacie: lo ha detto, citato da Al Jazeera, il ministro alla salute ucraino, Oleg Lyashko.

    Il ministro ha anche dichiarato che presto si renderà necessario distribuire l'ossigeno ai pazienti affetti da Covid, anche se al momento, ha precisato, le scorte sono sufficienti.

  • 14h30

    Russia, ci aspettiamo buon senso dalla Nato

    La Russia si aspetta che la Nato usi il «buon senso» per evitare un conflitto. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko citato dalla Tass. Noi speriamo che i Paesi membri della Nato «prendano una posizione a protezione dei propri interessi nazionali», ha aggiunto.

    Le autorità ucraine hanno intanto reso noto che oltre 2'000 civili sono stati uccisi dall'inizio dell'invasione russa. «Bambini, donne e forze di difesa perdono la vita ogni ora», si legge in un comunicato diffuso dai servizi di emergenza ucraini e rilanciato dai media internazionali.

    Nel comunicato si aggiunge che «durante i sette giorni di guerra, la Russia ha distrutto centinaia di snodi di trasporto, edifici residenziali, ospedali e asili». Mentre i soccorritori hanno spento più di 400 incendi scoppiati dopo i bombardamenti russi in tutto il paese ed hanno disinnescato 416 esplosivi.

    Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha dal canto suo ripostato in lingua ebraica su Telegram il suo appello di stamani agli ebrei di tutto il mondo a «gridare contro l'uccisione dei civili».

    «Siamo stati tutti bombardati la scorsa notte a Kiev e siamo tutti morti di nuovo a Babyn Yar per un attacco missilistico», ha detto Zelensky denunciando che il bombardamento del memoriale «va oltre la comprensione umana». A Babyn Yar, ha aggiunto, «le vittime dell'Olocausto sono state uccise una seconda volta».

  • 14h20

    Il centro di Kharkiv di nuovo bombardato

    «I missili russi hanno di nuovo colpito il centro di Kharkiv». Lo rendono noto media ucraini e internazionali, citando il servizio statale di emergenza dell'Ucraina secondo cui l'attacco ha danneggiato il palazzo del consiglio municipale, il Palazzo del Lavoro e altri edifici.

    Intanto, al secondo round di colloqui tra Russia e Ucraina in programma oggi «le delegazioni avranno la stessa composizione». Lo ha detto un consigliere della presidenza ucraina alla Cnn, confermando l'incontro. «Ora è ufficiale, il secondo round dei colloqui tra l'Ucraina e l'occupante si terrà oggi».

  • 14h15

    Rischio di scontro con la NATO

    Non si possono escludere «rischi di scontro» con la Nato. Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko. Lo riferisce la Tass. Secondo Grushko non si può escludere una escalation di «incidenti» tra Russia e Alleanza Atlantica.

    Grushkov ha aggiunto che rischi di scontri «esistono» e che «nessuno può garantire che «non ci saranno incidenti». «Naturalmente siamo preoccupati per il rifornimento di armi» all'Ucraina. «Tutto ciò è molto pericoloso», Il viceministro degli Esteri russo si è poi detto convinto che il problema dell'Ucraina nella Nato «sarebbe scoppiato prima o poi».

  • 14h10

    150 persone registrate nei centri d'asilo federali

    Dall'inizio dell'aggressione russa, giovedì scorso, e fino a stamani, circa 150 persone provenienti dall'Ucraina si sono registrate nei centri d'asilo federali. La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) ha indicato che il numero di registrazioni è in crescita. Non è però ancora possibile stabilire quanti ucraini siano entrati in Svizzera dallo scoppio della guerra perché i profughi possono entrare nell'area Schengen, e quindi anche in Svizzera, senza un visto.

    Le persone in fuga possono trovare rifugio presso privati. La SEM è in trattative con i Cantoni e le ONG per coordinare il sostegno  agli ucraini in arrivo, ha indicato il portavoce della SEM Daniel Bach. Ieri i Grigioni si sono detti pronti ad accoglierli. Il Cantone ha sufficienti capacità, ha affermato il capo del Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità Peter Peyer (PS). I centri di accoglienza cantonali sono pieni solo a metà.

    Sulla piattaforma in linea Campax, oggi a mezzogiorno 6613 economie domestiche elvetiche avevano manifestato la loro disponibilità ad accogliere i profughi a casa loro, per un totale di 15'904 letti. Campax conduce campagne su temi da lei scelti e sostiene individui e altre organizzazioni nell'attuazione delle loro richieste, si legge sul suo sito.

    Sulla stessa piattaforma, 21'000 persone hanno firmato una lettera aperta rivolta alla responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia Karin Keller-Sutter, chiedendo che a 10'000 profughi sia concessa protezione. Dal canto suo, la rivista Beobachter ha istituito una linea gratuita dove è possibile porre domande relative all'accoglienza dei rifugiati.

  • 14h08

    Hackerati i satelliti spia russi

    Il gruppo di hacker «NB65», affiliato ad Anonymous ha colpito il centro di controllo dell'agenzia spaziale russa Roscosmos. Lo scrive Anonymous dal suo profilo Twitter. «La Russia – si legge – non ha più il controllo sui propri satelliti spia».

  • 14h05

    Mosca viola regole Aiea sulle centrali nucleari

    La Russia «sta violando le disposizioni dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica internazionale, le centrali nucleari non devono essere target di azioni militari e questo desta preoccupazioni, sia per possibili incidenti sia per la sicurezza energetica dell'Ucraina». Lo ha detto Olexi Pasyuk, esperto di energia della Ong Bankwatch durante un collegamento con i giornalisti organizzato dal Climate Action Network.

    «Le truppe russe si avvicinano alla centrale di Zaporizhska nel Sud del Paese, praticamente la più grande d'Europa, con sei reattori di cui 5 eredità dell'era sovietica», ha spiegato Pasyuk. Oltre al timore di incidenti, Pasyuk sottolinea che «staccare solo un reattore dalla rete può provocare immediata perdita di potenza nel sistema elettrico ucraino» che continua a funzionare isolato, disconnesso da quello russo e in attesa della connessione con quello europeo.

    Oltre cento organizzazioni pro-clima da tutto il mondo hanno firmato un appello a «porre fine una volta per tutte alla dipendenza dai combustibili fossili» che «sta finanziando la guerra di Putin mettendo a rischio non solo l'Ucraina ma la stessa Europa». L'appello è rivolto non solo agli Stati europei, ma anche a «Usa, Canada, Cina, Giappone, Corea del Sud e tutti gli altri importatori di petrolio e gas russi».

  • 14h04

    Usa verso nuove sanzioni a oligarchi, incluse famiglie

    Gli Stati Uniti si preparano ad ampliare le sanzioni agli oligarchi russi. La Casa Bianca e il Tesoro stanno mettendo a punto la lista dei nomi, nella quale ci dovrebbe essere anche Alicher Usmanov, la cui fortuna è stimata in oltre 14 miliardi di dollari. Lo riportano i media americani, sottolineando che le sanzioni non riguarderanno solo i singoli individui ma anche le loro famiglie e le loro aziende.

    Intanto, l'uomo più ricco di Russia, Alexei Mordashov, è finito nel mirino delle sanzioni Ue a causa della guerra in Ucraina. E' quanto si legge sul britannico Guardian, secondo cui le autorità di Bruxelles lo hanno inserito nell'elenco degli oligarchi colpiti dalle misure economiche.

    Mordashov, 56 anni, è nato in una famiglia di umili origini per poi costruire un impero economico personale con interessi soprattutto nel settore siderurgico ma anche in quello turistico.

  • 14h03

    Cina, con Russia normale cooperazione commerciale

    Cina e Russia «continueranno ad avere una normale cooperazione commerciale basata sullo spirito di rispetto reciproco, uguaglianza e mutuo vantaggio»: è il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, a ribadire ancora una volta che non ci saranno conseguenze all'interscambio sino-russo a dispetto delle sanzioni occidentali nei confronti di Mosca per l'invasione dell'Ucraina.

    Wang, nel briefing quotidiano, ha anche inviato un implicito avvertimento a non imporre sanzioni secondarie alla Cina per le transazioni con la Russia.

    Pechino «si oppone fermamente a qualsiasi sanzione unilaterale e chiede che le autorità competenti, nel gestire la questione dell'Ucraina e le loro relazioni con la Russia, non mettano a repentaglio i legittimi interessi della Cina».

  • 14h00

    Fino a 2'000 morti russi durante l'invasione

    fino a 2'000 morti russi durante l'invasionGli Stati Uniti stimano che i morti russi nell'invasione Ucraina siano circa 2'000. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali non è possibile calcolare esattamente le vittime del conflitto.

    Secondo alcuni altri funzionari del Pentagono, le vittime sarebbero circa 1'500 fra i russi e 1'500 fra gli ucraini.

  • 13h55

    L'UE vieta export euro a persone fisiche e legali Russia

    Nel nuovo pacchetto di sanzioni adottato dall'Ue – che comprende l'esclusione da Swift di sette banche russe – c'è anche il divieto di esportare euro in Russia. La misura, pubblicata in Gazzetta europea dopo l'ok finale del Consiglio Ue, prevede il divieto «di vendere, trasferire, fornire o esportare euro a qualsiasi persona giuridica o fisica in Russia, inclusi governo e banca centrale o comunque per il loro utilizzo in Russia».

  • 13h50

    Aiea, Kiev ci ha chiesto aiuto per centrali nucleari

    L'Agenzia internazionale per l'energia nucleare (Aiea) ha detto di aver ricevuto dall'Autorità ucraina per l'energia nucleare la richiesta di «fornire assistenza immediata nel coordinare le attività legate alla sicurezza della centrale di Chernobyl e altre centrali nucleari». Lo riporta la Cnn sul proprio sito.

    La richiesta arriva mentre la Russia ha notificato all'Aiea che le proprie forze hanno preso il controllo del territorio intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhya.

    L'Aiea ha riferito che il direttore generale Rafael Mariano Grossi terrà delle consultazioni e manterrà i contatti per rispondere alle richieste dell'Ucraina. L'Agenzia aggiunge: «il direttore generale ha ripetutamente sottolineato che qualunque azione militare o di altro tipo che possa minacciare la sicurezza delle centrali nucleari ucraine debba essere evitata. Ha detto anche che lo staff operativo deve poter assolvere ai propri compiti in sicurezza, potendo prendere decisioni senza pressioni indebite».

    L'Aiea ha detto anche di essere stata informata dall'Ucraina del fatto che tutte le proprie centrali nucleari sono sotto il controllo dell'operatore nazionale.

  • 13h45

    Johnson, Putin è un criminale di guerra

    Il premier britannico Boris Johnson alla Camera dei Comuni ha accusato la Russia di Vladimir Putin di compiere «crimini di guerra» in Ucraina. Il primo ministro lo ha detto in risposta a una domanda del capogruppo degli indipendentisti scozzesi, Ian Blackford. Londra è disponibile a sostenere un'eventuale accusa di fronte a un tribunale internazionale.

    Dal canto suo, il leader dell'opposizione laburista britannica, Keir Starmer, ha sollecitato oggi il governo Tory e il premier Boris Johnson, incalzandolo nel Question Time del mercoledì, ad aggiungere l'oligarca Roman Abramovich e l'ex vicepremier russo Igor Shuvalov, entrambi titolari di proprietà di lusso e interessi a Londra, nell'elenco delle personaggi già presi di mira dal Regno Unito. 

    Il capo del Labour ha ribadito «il sostegno» del suo partito alle misure introdotte finora dal governo contro «il regime tirannico di Vladimir Putin» per l'invasione dell'Ucraina e i raid contro Kiev e altre città, ma si è chiesto come mai queste figure – già sanzionate da Ue o Usa, ha detto – non sia ancora nella lista nera del Regno.

    Johnson, da parte sua, ha replicato rivendicando la forza delle sanzioni adottate di concerto con gli alleati Nato, come ha ricordato, e sottolineando di non volere né poter additare «singoli individui», ma assicurando comunque che ulteriori e «più stringenti» misure sono in arrivo da parte britannica.

  • 13h40

    Johnson, armi a Kiev, porte aperte a rifugiati

    Il premier britannico Boris Johnson ha ribadito l'impegno del Regno Unito a rafforzare le sanzioni contro la Russia, «il regime di Putin» e gli oligarchi in risposta «al barbaro» attacco di Mosca all'Ucraina, ma anche a fornire «armi» a Kiev.

    Secondo Johnson occorre pure aprire la porte a chi fugge «dal disastro umanitario» che sta emergendo in Ucraina, promettendo di renderle più «stringenti» se il presidente russo non «invertirà la marcia dei suoi tank».

    C'è inoltre stata una standing ovation alla Camera, con tutti i deputati britannici che in piedi hanno applaudito l'ambasciatore ucraino a Londra, Vadym Prystaiko, presente all'inizio della seduta odierna dedicata al Question Time incentrato sulla invasione russa.

    C'è inoltre stata una standing ovation alla Camera, con tutti i deputati britannici che in piedi hanno applaudito l'ambasciatore ucraino a Londra, Vadym Prystaiko, presente all'inizio della seduta odierna dedicata al Question Time incentrato sulla invasione russa.

  • 13h39

    Francia, pronti ad applicare divieto RT e Sputnik

    «Dal momento in cui il divieto è entrato in vigore nell'Unione europea, vogliamo agire molto rapidamente per farlo applicare» anche in Francia: il portavoce del governo francese, Gabriel Attal, al termine del consiglio dei ministri a Parigi, ha risposto cosi' a una domanda sul divieto di diffusione nell'Ue dei media di Stato russi, RT e Sputnik, considerati come strumenti di «disinformazione» di Mosca nella guerra contro l'Ucraina.

    La decisione dei Ventisette è stata pubblicata oggi nella Gazzetta Ufficiale dell'Ue. I contenuti di Sputnik e dei canali di Russia Today in inglese, tedesco, francese e spagnolo non potranno più essere diffusi su internet e tv, secondo la decisione, che ogni Stato membro dell'Unione è chiamato a far rispettare.

  • 13h34

    L'80% sistema bancario russo sotto sanzione

    L'80% del sistema bancario russo è ora soggetto a qualche genere di sanzione imposta dall'Occidente, mentre l'esclusione delle 7 banche russe dallo Swift (Vtb Bank, Bank Rossiya, Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Sovcombank e Veb.rf) attiva da oggi va a colpire il 25% dell'intero sistema. E' quanto si apprende da fonti europee.

    Dal 25% è esclusa la Veb.rf, in quanto si tratta di una banca di sviluppo. Tuttavia, spiegano le stesse fonti, essendo una componente grande e importante del sistema bancario russo, la sua estromissione dallo Swift ha un impatto considerevole.

    La lista delle banche estromesse dallo Swift, precisano ancora le fonti, potrà essere aggiornata.

  • 13h27

    La polizia teme attentati a istituzioni in Germania

    Il sindacato della polizia tedesca mette in guardia da possibili attentati contro obiettivi istituzionali e rappresentativi in Germania, a causa della guerra in Ucraina. Attacchi violenti potrebbero essere provocati dai simpatizzanti di entrambe le parti del conflitto, secondo una nota del sindacato.

  • 13h23

    Kiev, secondo round colloqui si terrà oggi

    Il secondo round dei colloqui tra Russia e Ucraina si terrà nella tarda giornata di oggi. Lo ha detto il consigliere capo dell'ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto riporta l'agenzia Tass.

    Intanto, sono almeno 15'000 le persone rifugiate nella metropolitana di Kiev che funge da riparo anti aereo fin dal primo giorno dell'attacco russo. Lo riferiscono i media locali, citando il capo della metropolitana di Kiev Viktor Brahinskyi.

    «La metropolitana funge da trasporto e rifugio sin dal primo giorno di guerra. Le stazioni sono dotate di acqua, bagni, cibo e, dove possibile, medicinali. Molte persone non hanno un posto dove andare. Pochi metri sul pavimento e una coperta sono diventati la loro unica casa. Ora abbiamo fino a 15'000 residenti di Kiev» ma la metro è progettata per ospitarne «un massimo di 100'000 persone», ha detto. «Il nostro personale è esausto, ma stiamo facendo tutto il possibile per salvare la vita di civili innocenti», ha aggiunto.

  • 13h15

    Kiev, «Nato sta valutando la no-fly zone»

    La Nato starebbe «valutando» l'ipotesi di dar vita a una no-fly zone sui cieli dell'Ucraina su richiesta di Kiev. Lo sostiene il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, citato da Sky News Uk.

    Questa opzione, esclusa fino a ieri esplicitamente da leader occidentali come Joe Biden o Boris Johnson, contemplerebbe automaticamente la possibilità di dover prendere di mira aerei militari russi e quindi, sulla carta, d'innescare uno scontro diretto con Mosca.

    La Turchia ha vietato il passaggio verso il mar Nero dallo stretto dei Dardanelli e il Bosforo a 4 navi da guerra russe la scorsa settimana. Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, come riporta il quotidiano Sabah, sostenendo che il divieto è stato imposto prima che Ankara decidesse di vietare a tutte le navi da guerra il passaggio verso il mar Nero tramite gli stretti turchi. «Abbiamo detto alla Russia di non mandare le navi e la Russia ci ha detto che queste navi non sarebbero passate attraverso gli stretti», ha affermato il ministro turco.

    In base alla Convenzione di Montreux del 1936, che garantisce alla Turchia controllo sul traffico marittimo da e verso il mar Nero tramite i Dardanelli e il Bosforo, lunedì Ankara ha comunicato che, a causa del conflitto in Ucraina, non permetterà ad alcuna nave da guerra il passaggio attraverso gli stretti.

    La Convenzione dà alle autorità turche il diritto di vietare il passaggio di imbarcazioni militari in caso di guerra ma, sempre in base al trattato, resta comunque possibile per le navi da guerra attraversare gli stretti per tornare alle proprie basi.

    «La Germania non interverrà in questo conflitto e questo vale anche per la Nato». Lo ha detto la portavoce del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, a Berlino, in conferenza stampa, rispondendo a una domanda. «È chiaro che sosteniamo il popolo ucraino» con le sanzioni e con le misure economiche, ha spiegato, «ma la Germania e l'Europa non attaccheranno militarmente».

  • 13h00

    Da oggi 7 banche russe fuori Swift, esclusa Gazprombank

    La Commissione europea conferma l'esclusione dal sistema Swift di 7 banche russe a partire da oggi, si tratta di: Vtb Bank, Bank Rossiya, Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Sovcombank e Veb.rf.

    Escluse dall'elenco, invece, Gazprombank, principale vettore con cui viene pagato il gas russo, e il principale istituto statale Sberbank. La misura, operativa da oggi, era stata concordata nella serata di ieri alla riunione dei 27 ambasciatori Ue (Coreper).

  • 12h50

    Vendite petrolio russo in panne anche senza sanzioni

    Le vendite del petrolio russo sono attualmente bloccate o ridotte su molti mercati internazionali anche senza sanzioni formali visto che i compratori rifiutano di acquistarle e le società di navigazione di trasportarle.

    È quanto riferisce l'agenzia Bloomberg che cita diversi casi in cui anche offerte al di sotto delle quotazioni sono andate deserte come nel caso del colosso del trading di petrolio Trafigura che ha tentato di cedere un carico con un prezzo inferiore di 18 dollari a quello sul mercato ma senza ricevere risposte.

    Problemi inoltre si stanno verificando nella movimentazione delle navi petroliere visto che diverse compagnie di navigazione sono in attesa di maggiori dettagli sul quadro delle sanzioni e temono effetti negativi sulla reputazione se accettano il petrolio russo.

    SI tratta di un problema molto serio per l'export di petrolio di Mosca che si muove per i due terzi via mare ma anche per alcune raffinerie europee. «Circa il 70% del commercio di petrolio russo è congelato» afferma la società di consulenza Energy aspect «la gran parte delle grandi società non tratta il greggio di Mosca e solo poche raffinerie in Europa e società di trading sono ancora sul mercato».

  • 12h45

    A Berlino arrivano prime migliaia di rifugiati

    Circa 1'300 rifugiati ucraini sono arrivati ieri sera a Berlino, alla stazione centrale. Ad accoglierli, oltre ai pompieri, anche tantissimi volontari. La capitale aspetta circa 20.000 rifugiati, e si prepara ad uno sforzo che ricorda quello del 2015, quando la Germania accolse oltre un milione di profughi dalla rotta balcanica.

    Il ministero dell'Interno ha registrato per ora oltre 5'000 rifugiati in Germania, ma non ha fornito previsioni sui numeri di quella che viene ritenuta un'incalcolabile ondata di arrivi dal Paese in guerra.

    I tedeschi si stanno mostrando molto solidali, anche nell'est del Paese (in passato ostile ai migranti) dove si raccolgono viveri, vestiti, coperte, giocattoli e medicinali.

    Il vicecancelliere verde Robert Habeck ha spiegato che la Germania non può escludere di far ricorso alle sue centrali di carbone, per garantire l'approvvigionamento energetico: «Potremo comunque affrontare bene l'inverno in corso e la prossima estate». Sulla decisiva questione della garanzia degli approvvigionamenti, l'esponente dei Verdi ha aggiunto: «La sicurezza energetica sarà più importante della protezione del clima, la politica sarà pragmatica».

  • 12h42

    Gli Stati Uniti convocano loro alleati coinvolti in Siria

    Il Dipartimento di Stato a stelle e strisce ha convocato per giovedì un incontro «di coordinamento» con i rappresentanti dei Paesi alleati degli Stati Uniti nel conflitto in Siria per discutere dei possibili «riflessi» della crisi ucraina nel Mediterraneo orientale, dove la Russia è, assieme ad altre potenze, da anni dispiegata in maniera massiccia con unità navali, aeree e terrestri.

    Secondo il quotidiano panarabo ash Sharq al Awsat, che cita fonti del Dipartimento di Stato, la riunione è stata convocata e sarà presieduta da Ethan Goldrich, vice assistente del segretario di Stato Usa per il Vicino Oriente, nominato a questo incarico lo scorso settembre.

    Tra gli invitati, oltre agli emissari di Paesi occidentali ci saranno anche rappresentanti di Stati arabi alleati di Washington e la Turchia, coinvolta in prima linea sia nel conflitto siriano sia nella crisi ucraina, in particolare nella gestione degli spazi marittimi tra Mediterraneo e Mar Nero.

    Il conflitto in Siria dura da più di dieci anni durante i quali più di mezzo milione di persone sono state uccise e circa 12 milioni hanno abbandonato le loro case.

    Nella guerra in Siria, confinante con la Turchia membro della Nato, sono coinvolti direttamente Stati Uniti, Russia, Turchia, Israele, Iran, oltre a numerose milizie locali e straniere affiliate a potenze regionali e internazionali.

  • 12h40

    In Brasile proteste a favore e contro la Russia

    Proteste in Brasile a favore e contro l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia: nella megalopoli di San Paolo dimostranti, per lo più di origine ucraina, hanno manifestato contro il governo di Vladimir Putin, mentre a Rio de Janeiro si sono divisi tra chi appoggia e chi condanna l'offensiva militare di Mosca.

    «Putin, per me è peggio del nazismo, mia madre ha sofferto il nazismo, diversi miei parenti hanno conosciuto il nazismo», ha detto Stefan Fesz, 70 anni, figlio di ucraini, durante la manifestazione indetta ieri davanti al museo Masp, sull'Avenida Paulista, nel pieno centro di San Paolo. Circa 600.000 persone formano la comunità di ucraini e discendenti di ucraini residente in Brasile.

    Momenti di tensione, a Rio, per i tafferugli scoppiati tra militanti del Movimento Brasile Libero (Mbl, conservatore), che protestavano contro l'invasione davanti al consolato russo, e un gruppo di giovani del Partito causa operaia (Pco, di estrema sinistra), che invece, nello stesso luogo, sosteneva l'intervento armato contro l'Ucraina. Sei esponenti del Pco sono stati arrestati e condotti in un vicino commissariato di polizia.

  • 12h40

    Serbia, Dacic: «Sanzioni? guardiamo a interessi nazionali»

    La Serbia non definisce la sua politica sulla base delle attese dell'Occidente o dell'Oriente, ma guardando ai propri interessi nazionali. Lo ha detto il presidente del parlamento ed ex ministro degli esteri Ivica Dacic, tornando sulle critiche di Bruxelles alla Serbia per la sua mancata adesione alle sanzioni della Ue contro la Russia per l'intervento militare in Ucraina.

    La Serbia, ha detto alla tv pubblica Rts, rispetta quello che dicono a Bruxelles, ma il suo impegno è di allineare la sua politica estera con quella dell'Unione europea gradualmente fino all'ingresso nella Ue. «Se ci dicessero che entriamo nella Ue domani, potremmo allineare già oggi la nostra politica. E invece no, dicono che avverrà tra 10, 20 o 30 anni. Va bene, noi conformeremo la nostra politica tra 10 o 20 anni», ha affermato Dacic.

    La Serbia, militarmente neutrale, è impegnata da diversi anni nel negoziato di adesione alla Ue, ma mantiene stretti rapporti di amicizia e alleanza con la Russia, e anche con la Cina.

  • 12h37

    Scholz, cessare ogni attacco ai civili

    «Dobbiamo fare tutto il necessario per cambiare la situazione. Bisogna cessare ogni attacco alla popolazione civile e alle infrastrutture civili». Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Gerusalemme.

    «Dobbiamo offrire – ha proseguito – una grande occasione alla diplomazia». Anche il premier Naftali Bennett ha invocato la fine degli spargimenti di sangue» e che gli eventi passino «dal campo di battaglia al tavolo dei negoziati». Israele intende adottare una politica di «apertura» verso profughi provenienti dall'Ucraina, ha poi assicurato.

  • 12h24

    Kiev, pronti ai colloqui ma non accettiamo ultimatum russi

    Kiev si dice pronta per il secondo round di colloqui con la delegazione russa ma aggiunge che non accetterà ultimatum da parte di Mosca: lo dice il ministero degli Esteri ucraino citato dalla Tass, aggiungendo che non è chiaro quando si terranno le trattative.

  • 12h12

    L'Ue apre le porte ai rifugiati

    L'Unione europea si attrezza per accogliere l'enorme flusso di profughi provenienti dall'Ucraina. «L'Europa è al fianco di coloro che hanno bisogno di protezione. Tutti quelli che fuggono dalle bombe di Putin sono i benvenuti», ha detto questa mattina la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Sulla stessa linea il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.

    In quest'ottica la Commissione ha proposto formalmente oggi di attivare la direttiva del 2001 per la protezione temporanea, uno strumento che consente di dare assistenza immediata a chi fugge dalla guerra concedendo permessi di soggiorno, cure sanitarie e possibilità di lavorare. Una decisione è attesa per domani quando si riunirà a Bruxelles il Consiglio dei ministri dell'Interno Ue.

    Sul fronte sanzioni c'è invece da registrare il via libera dato al nuovo pacchetto contro la Bielorussia e la formalizzazione della lista delle sette banche russe che vengono escluse dal sistema di pagamenti internazionali Swift.

    Nel pomeriggio si svolgeranno le riunioni virtuali dei ministri dell'Economia e dell'Agricoltura. I primi devono fare il punto sulle sanzioni economiche a Mosca e sul loro impatto sulla crescita. I secondi parleranno di aiuti alimentari, ma anche dell'aumento delle materie prime agricole innescato dalla guerra in Ucraina.

  • 12h00

    Onu, quasi 836'000 profughi fuggiti dal conflitto

    L'esodo dei profughi ucraini verso l'occidente continua col passare delle ore. Sono all'incirca 836 mila i profughi che sono fuggiti dal conflitto in Ucraina: Lo rendono noto le Nazioni Unite.

    Ieri, secondo quanto riportato da cotidianul.ro, sono stati 16'000 i cittadini ucraini a varcare la frontiera romena (il 7% in meno rispetto al giorno precedente). Dall'inizio della crisi, seguendo i dati ufficiali pubblicati dal quotidiano, sono stati 105'452 i rifugiati a varcare la frontiera del paese balcanico.

    Molti lo hanno già lasciato per raggiungere i propri familiari sparsi in vari Paesi dell'Europa occidentale, ma molti altri sono rimasti ricevendo la straordinaria solidarietà della popolazione romena che, soprattutto nelle città in prossimità delle frontiere, sta garantendo in tutti i modi assistenza.

    Secondo l'alto commissario dell'Onu per i rifugiati, Kelly Clements, circa 677'000 persone hanno abbandonato l'Ucraina a meno di una settimana dall'inizio della guerra. Per l'Unicef la metà di questi rifugiati sono bambini. Il flusso è destinato a crescere nel caso in cui la guerra dovesse continuare.

    Intanto, il governo tedesco non fornisce previsioni sul flusso di profughi ucraini in arrivo in Germania dalla guerra. È quello che ha risposto il ministero dell'Interno a Berlino in conferenza stampa a Berlino. Secondo le prime stime sono oltre 5'000 i rifugiati arrivati in Germania, e non dovranno fare richiesta di asilo, grazie alla semplificazione delle procedure stabilita nei giorni scorsi.

    Dal canto suo, il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha dichiarato, in un'intervista al canale tv Al Jazeera, che «la Russia non resterà mai isolata con il numero di amici che ha».

  • 11h50

    I filorussi annunciano che Mariupol è circondata

    Le forze separatiste filo-russe della Repubblica popolare di Donetsk hanno circondato Mariupol: lo ha annunciato il portavoce della milizia separatista Eduard Basurin.

    «Mariupol è stata circondata. Le forze armate continueranno ad avanzare in quest'area per porre fine ai bombardamenti delle aree residenziali», ha detto Basurin al canale televisivo Rossiya 24, secondo quanto riportano le agenzie russe Tass e Interfax.

  • Lavrov: «La Terza guerra mondiale sarebbe nucleare»

    L'Ucraina sta ritardando la ripresa dei negoziati con la Russia «su ordine degli Stati Uniti». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, citato dalla Tass. Lavrov ha avvertito in un'intervista ad Al Jazeera che «una Terza Guerra Mondiale, se dovesse scoppiare, sarebbe nucleare e devastante».

  • 11h40

    Amnesty, l'invasione russa è un atto di aggressione

    Amnesty International ha dichiarato che l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è una evidente violazione della Carta delle Nazioni Unite e costituisce il crimine internazionale di aggressione. Ha chiesto che tutte le persone coinvolte in tale crimine siano chiamate a rispondere dal punto di vista individuale, personale e collettivo, dei tanti crimini che hanno finora caratterizzato l'invasione dell'Ucraina.

    Sulla base del diritto internazionale, ha ricordato Amnesty International, gli stati devono risolvere le dispute internazionali attraverso mezzi pacifici e in forme tali da non mettere in pericolo la pace, la sicurezza e la giustizia internazionali.

    Agnés Callamard, segretaria generale dell'organizzazione per i diritti umani, ha detto: «Le azioni della Russia non possono minimamente essere giustificate da alcuno dei motivi proposti da Mosca. E tutto questo viene commesso da un membro permanente del Consiglio di sicurezza».

  • 11h30

    Yanukovich a Minsk, Mosca lo vuole presidente

    L'ex presidente ucraino Viktor Yanukovich è a Minsk, capitale della Bielorussia. Lo scrive su Twitter Kyiv Post, aggiungendo che il Cremlino vuole farlo presidente dell'Ucraina. Il tweet è accompagnato da una foto di Yanukovich sorridente insieme al presidente russo Putin.

    Yanukovich è stato presidente dell'Ucraina dal 2010 al 2014. Il suo governo venne rovesciato a seguito di un'ondata di proteste popolari.

    Intanto l'oppositore russo Alexei Navalny, detenuto in un carcere, ha invitato i russi a organizzare proteste quotidiane contro la campagna militare di Mosca in Ucraina. L'annuncio è stato fatto da parte del suo portavoce su Twitter, riferisce il Guardian.

    «Alexei Navalny chiede alle persone di uscire e protestare contro la guerra ogni giorno alle 19 e nei fine settimana alle 14» nelle «piazze principali delle vostre città, ovunque voi siate», ha scritto la portavoce Kira Yarmysh. Il movimento di Navalny aveva precedentemente chiesto una campagna di disobbedienza civile per protestare contro l'invasione russa del suo vicino.

  • 11h10

    Da Tesla ricarica gratuita su colonnine di confine

    Tesla ha deciso di attivare la ricarica gratuita per le auto che si fermano presso le colonnine di quattro città al confine con l'Ucraina. Una mossa, secondo l'azienda, a supporto di chi ha deciso di abbandonare il paese, senza gravare sui costi di alimentazione.

    Al momento, le stazioni coinvolte sono quelle di Trzebownisko in Polonia, Košice in Slovacchia, Miskolc e Debrecen in Ungheria. «Speriamo che questo aiuti i fuggiaschi a raggiungere un luogo sicuro» si legge nel messaggio ricevuto dai clienti di Tesla nei paesi coinvolti, che hanno confermato l'attivazione al sito specializzato Teslarati. Tesla lo scorso anno ha iniziato a rendere le sue stazioni in Europa compatibili con veicoli di altre marche.

    Le stazioni Supercharger interessate possono dunque fungere da alimentazione per tutti i veicoli elettrici supportati, anche se di produttori differenti. L'azienda fondata da Elon Musk ha spesso abilitato il «free charge» presso le sue colonnine durante le emergenze meteorologiche, ma questa è la prima volta che interviene con una simile iniziativa durante un conflitto militare. Tesla non opera direttamente in Ucraina, ma secondo alcuni piani emersi nel 2021, il colosso americano aveva intenzione di debuttare nel paese molto presto, scegliendo già le posizioni per la costruzione delle colonnine.

    Musk, che è anche amministratore delegato di SpaceX, era intervenuto a sostegno degli ucraini nei giorni scorsi, rispondendo ad un appello del vice primo ministro, Mykhailo Fedorov, per tenere in piedi i collegamenti internet tramite Starlink, il servizio satellitare per il quale l'imprenditore ha già inviato diversi terminali necessari alla connessione.

  • 10h50

    La Russia è pronta a continuare oggi i colloqui

    Il Cremlino ha annunciato che una delegazione russa è pronta a continuare i colloqui di pace con l'Ucraina mentre l'invasione di Mosca del paese filo-occidentale entra nel suo settimo giorno. La delegazione russa arriverà nel tardo pomeriggio di oggi ai colloqui con i rappresentanti dell'Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov stando alla Tass.

    «La nostra delegazione sarà lì nel tardo pomeriggio. [Aspetterà] i negoziatori ucraini. La nostra delegazione sarà pronta per continuare la conversazione stasera», ha sottolineato. Il portavoce del Cremlino ha rifiutato di chiarire il luogo dell'incontro.

  • 10h45

    Il prezzo mais ai massimi dal 2013 a Chicago

    Non volano solo i prezzi del petrolio e del gas con la guerra della Russia all'Ucraina. Alla Borsa di Chicago, il Chicago Board of Trade (Cbot), il future sul mais è balzato ai massimi dal 2013 (+1,79% a 738 dollari). Corre ancora anche il future sul grano arrivato oltre i 10 dollari al bushel, ossia lo staio, l'unità di misura internazionale che nel caso del frumento è pari a circa 27,2 chilogrammi.

  • 10h40

    La Polonia chiede a Ue l'embargo su carbone russo

    «La Polonia sostiene con forza sanzioni» a Mosca «di più ampia portata. Anche il blocco di petrolio, gas e carbone dalla Russia fa parte di tali sanzioni. Ancora una volta, invito la Commissione europea a decidere un embargo sul carbone russo». Lo afferma il premier polacco, Mateusz Morawiecki, in un punto stampa a margine di un incontro con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in visita in Polonia.

  • 10h37

    La Croazia sposta la propria ambasciata a Leopoli

    L'ambasciata croata a Kiev è stata spostata a Leopoli da dove continuerà a svolgere le funzioni strettamente necessarie. Lo ha riferito oggi il premier Andrej Plenković.

    «Visto il peggioramento della situazione a Kiev ho ordinato ieri all'ambasciatrice Anica Djamić di lasciare la capitale ucraina e di spostarsi a Leopoli», ha detto Plenković. Ad oggi sono ancora una cinquantina i cittadini croati rimasti in Ucraina.

  • 10h15

    Papa, nostra preghiera come supplica per la pace

    «Oggi entriamo nel tempo di Quaresima. La nostra preghiera e il digiuno saranno una supplica per la pace in Ucraina, ricordando che la pace nel mondo inizia sempre con la nostra conversione personale». Lo ha detto il Papa nell'udienza generale.

    Il Pontefice ha ringraziato i polacchi: «voi, per primi, avete sostenuto l'Ucraina, aprendo i vostri confini, i vostri cuori e le porte delle vostre case agli ucraini che scappano dalla guerra. State offrendo generosamente a loro tutto il necessario perché possano vivere dignitosamente, nonostante la drammaticità del momento. Vi sono profondamente grato e vi benedico di cuore!».

    Il Papa nell'udienza generale ha ricordato soprattutto gli anziani in Ucraina in queste ore nei rifugi per sfuggire alle bombe. Poi ha ringraziato uno degli speaker, le persone che nell'udienza generale del mercoledì riassumono la sua catechesi nelle varie lingue.

    «Questo frate francescano, che fa adesso lo speaker in polacco, è ucraino. I suoi genitori sono in questo momento nei rifugi sotto terra per difendersi dalla bombe in un posto vicino a Kiev e lui continua a fare il suo dovere qui con noi. Accompagnando lui, accompagniamo tutto il popolo che sta soffrendo per i bombardamenti, i suoi genitori anziani e tanti anziani che sono sotto terra per difendersi. Portiamo nel cuore il ricordo di questo popolo e grazie a te – ha concluso Bergoglio rivolgendosi al frate – per continuare il tuo lavoro».

  • 10h00

    Il prezzo del gas vola

    Il prezzo del gas schizza per effetto dell'invasione Russia in Ucraina e delle conseguenti sanzioni contro Mosca che fanno temere per le forniture nel Vecchio Continente.

    Il contratto quotato ad Amsterdam, che rappresenta il riferimento per il gas europeo, balza di oltre il 26,9% a 154,4 euro al megawattora contro i 147,5 della chiusura di ieri. Corre anche il prezzo del future trattato a Londra che segna un rialzo del 25,3% a 363,5 pence per Mmbtu, la british thermal unit.

  • La Spagna invierà armi per la resistenza

    La Spagna invierà direttamente alla «resistenza» ucraina «materiale militare offensivo» per far fronte all'invasione russa: lo ha detto in Parlamento il premier, Pedro Sánchez. Queste armi si aggiungeranno a quelle che la Spagna destina a un fondo comune europeo.

    «Una delle misure che la Spagna promuoverà sia nell'ambito dell'Unione Europea sia nell'Ocse è la dichiarazione della Russia come ‹paradiso fiscale›», ha aggiunto il premier spagnolo, nel corso di un'informativa in Parlamento sul conflitto in Ucraina.

  • 09h55

    Von der Leyen, chi fugge dalle bombe di Putin è benvenuto

    «L'Europa è al fianco di coloro che hanno bisogno di protezione. Tutti coloro che fuggono dalle bombe di Putin sono i benvenuti in Europa. Offriremo protezione a chi cerca riparo e aiuteremo chi cerca un modo sicuro per tornare a casa». Lo dice la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presentando la proposta di Bruxelles per sostenere le persone in fuga dalla guerra in Ucraina.

    La Commissione europea propone di attivare la direttiva per la protezione temporanea per dare assistenza immediata alle persone in fuga dalla guerra in Ucraina. Agli sfollati sarà concesso un permesso di soggiorno e l'accesso all'istruzione e al mercato del lavoro.

    «Dall'invasione militare russa dell'Ucraina, oltre 650.000 persone sono fuggite nei vicini Stati membri dell'Ue», sottolinea Bruxelles. L'esecutivo comunitario presenta anche linee guida per una migliore gestione degli arrivi alle frontiere con l'Ucraina e raccomanda l'istituzione di «corsie speciali di sostegno di emergenza per incanalare gli aiuti umanitari».

  • 09h50

    Gb, Russia bombarderà città sempre più a tappeto, no alla no-fly zone

    La Russia userà sempre di più «tattiche di bombardamento a tappeto indiscriminato» contro le città ucraine. Lo ha detto oggi il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, in una intervista a Sky News, dopo un'altra notte di attacchi aerei da parte delle forze armate di Mosca.

    Le truppe russe, secondo la sua analisi in base ai dati dell'intelligence, «sono notevolmente in ritardo rispetto ai loro programmi, di giorni e non di ore», e ci sono problemi alle loro catene di approvvigionamento. Ma Wallace ha nuovamente respinto le richieste di imporre una no-fly zone coi jet della Raf (insieme a quelli dei Paesi Nato), avvertendo che può innescare un conflitto a livello europeo e potrebbe anche ostacolare la capacità delle forze ucraine di contrastare l'esercito russo.

    Intanto il governo britannico continua la sua attività di contrasto con le pressioni economiche e le sanzioni anche nei confronti della Bielorussia. La stampa del Regno Unito anche oggi si concentra sulla violenza dei «barbari» attacchi da parte dei russi. Il Sun che parla di «macellai di Putin», riferendosi, come altri giornali, al fatto che è stato colpito il memorial di Babi Yar che ricorda lo sterminio di 30.000 ebrei da parte dei nazisti. Il Daily Mail invece invita i lettori a «pregare per Kiev».

  • 09h47

    Un piano per accogliere 100.000 profughi in Lombardia

    La Lombardia sta predisponendo un piano per l'accoglienza di 100 mila profughi che potrebbero arrivare nei prossimi giorni dall'Ucraina. Lo annunciato il presidente della Regione Attilio Fontana, intervistato dall'emittente radiofonica italiana Radio24.

    «Stiamo predisponendo un piano per la distribuzione dei profughi a livello regionale. Tenuto conto dei 55.000 ucraini residenti in Lombardia», gli arrivi stimati sono «intorno ai 100.000, uno o due persone per ogni ucraino residente. Probabilmente saranno meno, però ci dobbiamo preparare per una evenienza di questo genere».

    Oltre ad aver messo a disposizione gli ex Covid hotel, che sono già pronti, «stiamo facendo una ricognizione anche delle case Aler», gli edifici di edilizia popolare di proprietà della Regione, «per capire se anche in queste possano individuarsi dei luoghi di accoglienza», ha aggiunto il governatore. Allertate anche le ong e le associazioni di volontariato del territorio.

    Il piano complessivo, per Fontana «ha bisogno di qualche giorno per essere messo a punto. Stiamo anche allertando le ong e le associazioni di volontariato sul territorio per avere la loro collaborazione, perché come sempre nelle situazioni di emergenza sono fondamentali, ovviamente coordinati con la Protezione Civile regionale e nazionale che fa da regia».

    In Lombardia, i primi arrivi di profughi dall'Ucraina ci sono già stati «ma in modo non organizzato» ha continuato il governatore. Alla domanda se teme resistenze' a questa accoglienza, Fontana ha poi risposto: «Credo proprio di no. La Lombardia ha sempre dimostrato di essere estremamente accogliente in situazioni di questo genere. Le risposte che abbiamo avuto in questi gironi sono di grandissima disponibilità. Anzi bisogna essere in grado di coordinarle, perché tutti vorrebbero fare qualcosa e lì bisogna stare attenti perché altrimenti c'è il rischio che si crei confusione».

  • 09h40

    Cina, continueremo a svolgere un ruolo costruttivo

    La Cina «ha sempre sostenuto e incoraggiato tutti gli sforzi diplomatici per una risoluzione pacifica della crisi ucraina, ha accolto con favore l'avvio dei negoziati di pace tra Russia e Ucraina e ha auspicato che le parti continuino a mantenere il processo di dialogo e di negoziazione, cercando una soluzione politica che soddisfi le legittime preoccupazioni di sicurezza di entrambe le parti».

    E' la risposta del portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin alla domanda diretta se Pechino sia disposta a mediare per il cessate il fuoco, all'indomani della sollecitazione in tal senso avanzata dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba nel colloquio telefonico con l'omologo cinese Wang Yi.

    «La Cina continuerà a svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere una distensione della situazione», ha aggiunto il portavoce nel briefing quotidiano.

  • 09h34

    Il sindaco smentisce conquista russa di Kherson

    Notizie contraddittorie sulla città portuale meridionale ucraina di Kherson, vicina alla Crimea, che le forze armate russe stamani hanno asserito di aver completamente conquistato: il sindaco della città su Facebook ha dichiarato: «Siamo ancora ucraini. Siamo saldi».

    Il governatore della regione di Kherson ha detto da parte sua che la città è «circondata» dai russi, di fatto contraddicendo la notizia della conquista. Entrambe le fonti ucraine sono riportate dalla Bbc.

    Anche il ministero della Difesa britannico aveva scritto sul suo account Twitter che le città meridionali ucraine di Kherson e Mariupol erano circondate dalle forze russe.

    In precedenza i militari russi avevano invece affermato di aver conquistato la città strategica di Kherson, nel sud dell'Ucraina.

    «Le divisioni delle forze armate russe hanno preso il pieno controllo del centro regionale di Kherson», aveva detto il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov in tv secondo quanto riporta l'Afp.

    Intanto sono almeno 136 i civili che sono stati uccisi finora dall'invasione russa in Ucraina iniziata giovedì scorso. Lo hanno detto le Nazioni Unite, secondo quanto riporta la Bbc, precisando che tra i morti dovrebbero esserci 13 bambini.

    Ma secondo un portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, Liz Throssell, i morti reali dovrebbero essere molti di più.

  • 09h30

    Kiev: chiusa fino a nuovo avviso l'ambasciata svizzera

    L'ambasciata di Svizzera in Ucraina rimane chiusa fino a nuovo avviso. Il personale elvetico inizialmente rimasto, in totale cinque persone tra cui l'ambasciatore Claude Wild, ha lasciato Kiev nella giornata di lunedì.

    «A causa della minacciosa situazione di sicurezza nella capitale ucraina Kiev, l'ambasciata svizzera è stata temporaneamente chiusa il 28 febbraio», ha dichiarato oggi a Keystone-ATS un portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), confermando notizie di alcuni media. Anche sul sito dell'ambasciata, nella versione inglese, è comparso un avviso. Diverse altre ambasciate che erano presenti nella capitale ucraina si sono spostate a Leopoli.

    Fino a pochi giorni fa l'ambasciata aveva mantenuto un'attività ridotta: venerdì scorso avevano lasciato il Paese nove impiegati e tre accompagnatori. Anche un piccolo gruppo di persone con legami con la Svizzera è stato evacuato. Il DFAE – si legge sul suo sito web – raccomanda alle persone di cittadinanza svizzera che si trovano in Ucraina di lasciare il Paese con propri mezzi, se ciò appare possibile e sicuro. Altrimenti si consiglia di rimanere in un luogo sicuro.

    Prima dell'invasione russa della scorsa settimana, 268 cittadini svizzeri e familiari stranieri erano registrati presso la rappresentanza a Kiev, ma  non è noto quanti di essi abbiano effettivamente lasciato l'Ucraina.

  • 09h26

    Improbabili i colloqui Kiev-Mosca oggi, colpiti edifici dell'Università e della polizia a Kharkiv

    Secondo una fonte interpellata dall'agenzia di stampa Interfax è «improbabile» che un secondo round di colloqui tra una delegazione russa e una ucraina si svolga oggi.

    «Molto probabilmente, ciò accadrà alla fine della settimana», ha detto. «Uno scenario più realistico è una data più vicina a venerdì se la parte ucraina darà una risposta affermativa oggi o domani», ha affermato la fonte sentita da Interfax. La Tass afferma da parte sua che i colloqui «non sono stati cancellati ma rinviati».

    I russi con la loro invasione stanno cercando di «cancellare l'Ucraina, il Paese, la sua storia», ha detto intanto in un discorso in diretta tv il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. A suo avviso, «per molta gente in Russia la nostra Kiev è completamente straniera. Loro non sanno nulla della nostra capitale, né della nostra storia. Ma hanno ricevuto l'ordine di cancellare la nostra storia. Di cancellare il nostro Paese. Di cancellarci tutti», ha detto Zelensky, che nello stesso discorso ha anche fatto appello agli ebrei del mondo perché «non restino in silenzio».

    Un missile russo ha colpito nella prima mattinata di oggi un palazzo della polizia e un'università a Kharkiv, città dove nella notte sono atterrati paracadutisti russi. Lo affermano le autorità ucraine, secondo quanto riporta il Guardian.

    Le immagini che vengono diffuse dal Servizio nazionale per le emergenze ucraino su Twitter mostrano l'edificio colpito, con il tetto ancora in fiamme, e i pompieri in azione. In un video postato sul canale Telegram del consigliere del governo ucraino si vede l'edificio che ai piani più alti è avvolto dalle fiamme: la Bbc, che riporta il video, precisa di non essere stata ancora in grado di verificarne l'autenticità in modo indipendente.

    Nell'attacco sarebbe stato colpito anche l'edificio del Servizio di sicurezza nazionale.

  • 09h20

    Il presidente Taiwan dona stipendio ad aiuti umanitari

    La presidente di Taiwan Tsai Ing-wen, il vicepresidente William Lai e il premier Su Tseng-chang hanno deciso di donare lo stipendio di un mese ciascuno per contribuire agli sforzi dei soccorsi umanitari a favore dell'Ucraina, impegnata a respingere l'attacco militare della Russia.

    Lo ha annunciato la stessa Tsai ad un evento del suo Partito democratico progressista, affermando che le forze della democrazia globale a sostegno di Kiev si stanno rafforzando e che Taiwan non è assente. «Sosteniamo in pieno l'Ucraina e spero che i nostri compatrioti, così come tutti i nostri partner di partito in cariche pubbliche, possano rispondere pienamente a questa azione ed esprimere fermamente al mondo che Taiwan è con l'Ucraina e Taiwan è con la democrazia e la libertà», ha detto Tsai, secondo i media locali.

    La guerra ha generato un diffuso sostegno nell'isola a favore della causa ucraina, a causa della minaccia quotidiana della vicina Cina, che considera Taipei parte integrante del suo territorio destinata a essere riunificata anche con l'uso della forza, se necessario.

    Taiwan ha inviato lunedì a Kiev il primo cargo di 27 tonnellate di forniture mediche, mentre il ministero degli Esteri fornirà i dettagli di un conto bancario aperto dalla «Relieve Disaster Association» di Taiwan per le donazioni. La scorsa settimana Taipei si è unita alle sanzioni dell'Occidente contro la Russia, pur avendo un interscambio commerciale minimo. Ieri ha annunciato anche il blocco di alcune banche di Mosca dal sistema di pagamenti internazionali Swift, con l'impegno a definire una lista beni per l'export sottoposti a restrizione.

  • 09h15

    Zelensky fa appello agli ebrei, «non restate in silenzio»

    Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha fatto appello agli ebrei di tutto il mondo perché non restino in silenzio di fronte all'attacco russo all'Ucraina.

    «Mi sto rivolgendo ora agli ebrei nel mondo. Non vedete quello che sta succedendo? Per questo è importante che milioni di ebrei in tutto il mondo non restino in silenzio proprio ora», ricordando come «il nazismo è nato nel silenzio».

    «Quindi gridate la morte dei civili. Gridate per la morte degli ucraini», ha esortato Zelensky, egli stesso di famiglia ebraica. Ieri il razzo che ha colpito la torre della tv a Kiev ha danneggiato il memoriale della Shoah di Babyn Yar.

    E nella pioggia di fuoco è stato colpito anche il cimitero del più importante memoriale della Shoah nel Paese, a poche centinaia di metri, dove i nazisti sterminarono oltre 30'000 ebrei.

    Lo scorso ottobre il Capo dello Stato israeliano Isaac Herzog si era recato in visita a Babyn Yar, nell'ottantesimo anniversario del massacro e vi aveva pronunciato un discorso alla presenza del presidente Zelensky.

  • 09h04

    Bombe a grappolo sui civili? L'OSCE vuole vederci chiaro

    Vladimir Putin ha lanciato un appello ai militari ucraini affinché abbandonino VolodymyrZelensky, e per Michael Carpenter, ambasciatore Usa all'Osce, l'Occidente fa bene a lanciare un appello simile ai generali di Mosca: «i leader occidentali hanno già chiesto ai militari russi di deporre le armi».

    Ci sono unità «che stanno sabotando i propri veicoli, in modo da non essere in grado di partecipare alla lotta», dice in un'intervista al quotidiano italiano La Repubblica, nella quale spiega anche che il possibile uso di bombe a grappolo dell'esercito russo sulla popolazione ucraina non si può ancora confermare ma «abbiamo visto le forze russe prendere di mira infrastrutture civili». È necessario «documentare tutti i possibili crimini di guerra, in modo da far pagare i responsabili», spiega l'ambasciatore Usa presso l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

    La Russia, afferma Carpenter, «ha già impiegato oltre metà delle forze che aveva ammassato al confine e ne sta mandando altre. Rabbrividisco al pensiero di cosa faranno. È difficile dire quanto Kiev potrà ancora resistere, speriamo a lungo». La minaccia nucleare di Putin «è una retorica inaccettabile. Per quanto riguarda gli Usa, siamo pronti e capaci di difendere la nostra patria e gli alleati». La porta della Nato deve restare aperta all'Ucraina, «non possiamo permettere a questa brutale dittatura di cambiare i nostri principi basilari».

    Rispetto all'adesione all'Ue, «la decisione spetta all'Unione. Noi abbiamo sempre appoggiato le aspirazioni europee di Kiev». Per quanto riguarda le sanzioni contro la Russia «dobbiamo avere un'ampia base ed essere duri in termine dei costi che imponiamo, ma allo stesso tempo non prendere iniziative che danneggiano noi più della Russia. Però bisogna essere preparati ad alzare la pressione sul Cremlino». Bisogna «essere strategici su come procedere – sottolinea Carpenter – per impedire alla Russia di monetizzare le sue risorse».

  • 09h00

    Il rublo resta debole

    Il rublo resta debole. La moneta russa, che prima della guerra in Ucraina trattava a 75 sul dollaro, viene scambiata a 107, sopra soglia 100. Si tratta di un lieve recupero rispetto al cambio di ieri sera quando ci volevano 112 rubli per un biglietto verde.

  • 08h45

    Sindaco Kharkiv, almeno 21 morti in bombardamenti russi

    Almeno 21 persone sono morte e altre 112 sono rimaste ferite nei cannoneggiamenti russi su Kharkiv: lo rende noto il sindaco della città del nord-est dell'Ucraina, dove nella notte sono atterrati paracadutisti russi, citato dalla Bbc.

    Il governatore della regione di Kharkiv, Oleg Synegubov, ha affermato – sempre citato da Bbc – che «il nemico russo ha subito perdite significative».

    Verso le 03.00 locali (le 02.00 svizzere) le autorità ucraine avevano fatto sapere del lancio di paracadutisti russi sulla città, la seconda del Paese con 1,4 milioni di abitanti: lancio seguito da scontri a fuoco sostenuti con le truppe ucraine a difesa di Kharkiv.

  • 08h30

    Sean Penn lascia l’Ucraina: «A piedi verso la Polonia»

    L’attore, partito per documentare il conflitto, rivela di trovarsi al confine tra i due Stati.

    L’attore di «Mystic River» si trova nelle zone del confitto per girare un documentario sulla crisi Russia-Ucraina per i Vice Studios. La scorsa settimana era arrivato nella capitale Kiev, poco prima dei bombardamenti a opera dei militari di Putin.

    Penn ha aggiornato i fan sulla sua coraggiosa esperienza, twittando: «Io e due colleghi abbiamo camminato per miglia fino al confine polacco dopo aver abbandonato la nostra auto sul ciglio della strada.»

    Penn ha incontrato il Presidente Volodymyr Zelenskyy e la sua vice Iryna Vereshchuk la scorsa settimana. L’attore aveva già visitato l’Ucraina a novembre, incontrando le forze armate.

  • 08h00

    Il petrolio continua a correre

    Il petrolio continua la sua corsa. Il Wti sale sale del 5% a 108 dollari al barile. Il Brent avanza del 4,3% a 109 dollari.

  • 07h45

    La banca russa Sberbank lascia il mercato europeo

    La banca russa Sberbank, sanzionata da Ue e Usa per l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe del Cremlino, ha deciso di lasciare il mercato europeo: lo riporta l'agenzia Interfax citando un comunicato di Sberbank.

  • 07h30

    Ucraina: 450.000 persone entrate finora in Polonia

    Il numero delle persone in ingresso in Polonia, ha aggiunto, è calato leggermente ieri a 98 mila dal numero record di oltre 100 mila registrato lunedì.

    Intanto, la compagnia aerea ungherese Wizz Air ha dato il proprio sostegno ai rifugiati ucraini offrendo loro 100 mila posti gratis su tutti i voli in Europa in partenza dai Paesi confinanti con l'Ucraina (Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania).

    L'intento, si legge in una nota, è di aiutare i rifugiati a raggiungere la loro destinazione finale ovunque essa sia. Wizz Air ha anche aggiunto aerei più grandi e voli extra.

    I 100 mila posti gratis e le tariffe speciali saranno disponibili per il mese di marzo. «I nostri cuori sono con il popolo ucraino durante questa crisi», ha affermato il Ceo, Jozsef Varadi. «Siamo impegnati ad aiutare quanti più profughi ucraini possibile per portarli in un posto sicuro, per questo offriamo loro 100 mila posti gratuiti dai Paesi confinanti e tariffe speciali su tutti gli altri voli».

    Donne e bambini ucraini salgano su un bus in direzione di Varsavia
    Donne e bambini ucraini salgano su un bus in direzione di Varsavia
    KEYSTONE/AP/Visar Kryeziu
  • 06h39

    3'000 turisti ucraini bloccati nella Repubblica Dominicana

    Circa 3'000 turisti ucraini sono bloccati nella Repubblica Dominicana a causa delle chiusure degli spazi aerei europei e russo seguite all'invasione delle truppe di Mosca: lo ha reso noto la console onoraria ucraina, Ilona Oleksandrivna.

    «Gli ucraini (bloccati) ora hanno bisogno dell'aiuto della Repubblica Dominicana, hanno bisogno di soldi, hanno bisogno di vestiti, hanno bisogno di molte cose», ha detto Oleksandrivna, durante una conferenza stampa a Santo Domingo.

    Circa 1'200 di loro sono stati cacciati dagli hotel perché non avevano i soldi per prolungare il loro soggiorno, ha aggiunto.

    Dopo l'invasione, i 27 paesi Ue hanno chiuso il loro spazio aereo alle compagnie aeree russe e Mosca, a sua volta, ha chiuso – salvo voli con «permessi speciali» – il proprio spazio aereo ai vettori di 36 paesi europei e del Canada.

  • 04h37

    I media ucraini riferiscono di combattimenti a Kharkiv e Kherson

    Secondo i media ucraini, ci sono stati combattimenti con l'esercito russo mercoledì notte. Nella città ucraina orientale di Kharkiv, la seconda più grande del paese, i soldati russi hanno attaccato un centro medico militare, ha riferito l'agenzia Unian. C'erano combattimenti con unità ucraine. Vicino a Kharkiv, gli ucraini sono riusciti a catturare sei nuovi carri armati russi T-80BWM, ha detto.

    Combattimenti hanno avuto luogo anche nella città meridionale ucraina di Kherson. Secondo l'agenzia Ukrinform, un carro armato russo ha sparato in un edificio del servizio segreto ucraino SBU. Il consigliere del ministero dell'interno, Anton Herashchenko, ha parlato di numerosi civili morti che avevano difeso Kherson con le cosiddette molotov, tra le altre cose. Secondo i rapporti locali, la città alla foce del fiume Dnipro è circondata.

    L'informazione non ha potuto essere verificata in modo indipendente.

  • 04h23

    I fondi AVS e i fondi pensione potrebbero dover cancellare gli investimenti russi

    La guerra in Ucraina sta provocando danni nei portafogli degli investitori istituzionali in Svizzera, riferiscono i giornali de gruppo CH Media. L'AVS, le casse pensioni, ma anche la Banca Nazionale Svizzera hanno investito milioni in Russia. Ora non possono più scambiarli e devono prepararsi a una perdita totale.

    Nel caso della cassa pensioni federale, sono in gioco più di 100 milioni di franchi svizzeri. La Banca Nazionale potrebbe anche cancellare mezzo miliardo di franchi, secondo le informazioni di CH-Media. Gli investitori istituzionali non hanno altra scelta che tenere gli investimenti e venderli a medio termine quando ci sarà di nuovo sufficiente liquidità sul mercato.

  • 04h18

    Panico tra i clienti delle banche russe in Svizzera

    Le numerose sanzioni contro la Russia stanno causando il panico tra i clienti russi delle banche svizzere. Anche coloro i cui nomi non sono sulla lista delle sanzioni soffrono di restrizioni, riferisce il «Tages-Anzeiger».

    Per esempio, l'UE proibisce alle banche di accettare più di 100.000 euro dai russi. Inoltre, i clienti russi hanno problemi con le loro carte di credito, dicono i direttori di banca. I clienti delle banche russe cercheranno quindi di uscire da questa situazione. Molti russi ricchi hanno diversi passaporti. Hanno chiesto di non essere più registrati presso la banca come residenti in Russia.

  • 04h00

    Protezione della polizia per il centro dati Swift in Svizzera

    Dopo la decisione delle potenze occidentali di scollegare in gran parte il sistema bancario russo dai pagamenti internazionali, gli occhi si rivolgono anche a Diessenhofen. Uno dei tre centri dati Swift si trova lì da dieci anni.

    Martedì, la polizia cantonale turgoviese ha confermato alla «Neue Zürcher Zeitung» di aver istituito disposizioni di sicurezza intorno al centro operativo Swift, in consultazione con la società e tenendo conto degli sviluppi in Ucraina.

    L'ubicazione dell'altro sito europeo - Zoeterwoude vicino all'Aia nei Paesi Bassi - è stata a lungo trattata come un segreto di stato. La sede centrale di Swift è in Belgio.

  • 03h55

    Biden: Putin non conquisterà mai i cuori e le anime degli ucraini

    Il presidente russo Vladimir Putin non sarà mai in grado di conquistare il popolo ucraino, secondo il presidente USA Joe Biden. «Putin può circondare Kiev con i carri armati, ma non vincerà mai i cuori e le anime degli ucraini», ha detto Biden martedì durante il suo discorso sullo stato dell'Unione ad entrambe le camere del Congresso USA. «Non spegnerà mai il loro amore per la libertà». Non indebolirà mai la determinazione del mondo libero".

    Biden ha detto che nella competizione tra democrazie e autocrazie, le democrazie hanno affrontato le sfide «e il mondo sta chiaramente scegliendo la pace e la sicurezza».

    Biden è stato determinante nel forgiare la coalizione di Stati orientati all'Occidente contro Putin che ha imposto dure sanzioni alla Russia per la sua guerra di aggressione all'Ucraina. 

  • 03h45

    Attacco aereo nella grande città di Zhytomyr

    Un attacco aereo è stato segnalato dalla città ucraina di Zhytomyr martedì sera. Presumibilmente missili da crociera del tipo russo Kalibr hanno danneggiato diversi edifici, tra cui un ospedale, ha riferito l'agenzia Unian.

    Secondo le autorità, due persone sono state uccise e dieci ferite. In precedenza, Anton Herashchenko, un consigliere del ministero dell'Interno, aveva detto che quattro persone erano state uccise. Secondo le stesse fonti, l'attacco era diretto alla 95a Brigata di stanza a Zhytomyr. I video condivisi sui social network hanno mostrato case in fiamme e soccorritori. «Questa non sarà una notte tranquilla», ha detto il sindaco Serhiy Sukhomlyn.

    Zhytomyr è circa 140 chilometri a ovest della capitale Kiev. C'è stato anche un altro attacco aereo nella grande città di Kharkiv, ha detto Herashchenko. L'informazione non ha potuto essere verificata in modo indipendente.

  • 03h40

    Biden: «Putin è ora più isolato che mai»

    Il presidente russo Vladimir Putin è ora «più isolato dal mondo che mai» a causa delle sanzioni occidentali, secondo il presidente USA Joe Biden. L'economia della Russia sta già vacillando a causa delle misure punitive adottate da Stati Uniti, UE e altri alleati, ha detto Biden.

    «Quando la storia di quest'epoca sarà scritta, la guerra di Putin con l'Ucraina avrà lasciato la Russia più debole e il resto del mondo più forte», ha detto Biden a entrambe le camere del Congresso USA al Campidoglio a Washington.

    Qualche ora prima che Biden si esprimesse è stata data la notizia che l'amministrazione a stelle e strisce sta valutando lo stato mentale del presidente russo Vladimir Putin.

  • 03h35

    Biden elogia la resistenza e il coraggio degli ucraini

    Ovazione al Congresso Il presidente Joe Biden che ha lodato la resistenza e il coraggio degli ucraini dopo l'attacco russo. «La loro impavidità, il loro coraggio e la loro determinazione ispirano il mondo», ha detto Biden durante il suo discorso sullo stato dell'Unione ad entrambe le camere del Congresso degli Stati Uniti martedì.

    «Gruppi di cittadini stanno bloccando i carri armati con i loro corpi. Tutti, dagli studenti agli insegnanti in pensione, sono diventati soldati per difendere la loro patria». Biden ha continuato a dire al Congresso: «Per favore, alzatevi, se potete, e mostrate che sì, noi, gli Stati Uniti d'America, stiamo con il popolo ucraino». Il pubblico si è alzato e ha applaudito. Al discorso sullo stato dell'Unione ha partecipato anche l'ambasciatrice ucraina Oksana Markarova, ospite d'onore della First Lady Jill Biden.

  • 03h24

    Gli Stati Uniti vogliono chiudere lo spazio aereo ai russi

    Dopo l'Unione europea e il Canada, anche gli Stati Uniti chiuderanno il loro spazio aereo agli aerei russi. Il che isolerà ulteriormente la Russia e aumenterà i costi economici per Mosca, ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden martedì sera (ora locale) nel suo primo discorso ufficiale sullo stato dell'Unione.

    «L'economia russa sta vacillando e Putin può incolpare solo se stesso», ha detto a entrambe le camere del Congresso degli Stati Uniti al Campidoglio a Washington. Biden inizialmente non ha dato dettagli su quando la chiusura dello spazio aereo sarebbe stata applicata.

    A causa dell'invasione russa dell'Ucraina, gli USA, l'UE e altri partner occidentali hanno già imposto dure sanzioni contro la Russia. Toccano principalmente il sistema finanziario, alcune industrie e i membri della cerchia ristretta di Putin, nonché lo stesso leader del Cremlino.

    Già nel fine settimana, diversi paesi in Europa si erano mossi per chiudere il loro spazio aereo agli aerei russi. Domenica, la Commissione UE ha finalmente proposto di chiudere l'intero spazio aereo della comunità. «Proponiamo un divieto su tutti gli aerei di proprietà russa, registrati in Russia o controllati dalla Russia», ha detto il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

    Anche la Svizzera ha ampiamente chiuso il suo spazio aereo agli aerei russi. In risposta alla chiusura dello spazio aereo, l'autorità russa dell'aviazione Rosaviazija ha annunciato lunedì che gli aerei della Germania e di altri 35 paesi non saranno più autorizzati a volare sulla Russia. Le eccezioni potrebbero essere fatte con un permesso speciale, per esempio dal Ministero degli Esteri russo.

  • 03h27

    Biden sulla guerra di Putin: i dittatori devono pagare il prezzo

    Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha inviato un forte messaggio al presidente russo Vladimir Putin dopo l'attacco russo in Ucraina. «Quando i dittatori non pagano un prezzo per la loro aggressione, causano più caos», ha detto Biden nel suo discorso sullo stato dell'Unione a Washington martedì sera (ora locale).

    Questo è il motivo per cui la NATO è stata fondata, ha detto. Il presidente russo ha pensato di poter dividere l'Occidente senza una reazione della Nato. «Putin ha sbagliato». La gente continuerà a stare insieme, ha aggiunto. «La guerra di Putin è stata premeditata e non provocata», ha avvertito Biden. Il capo del Cremlino ha scelto di rifiutare gli sforzi della diplomazia, ha detto.

    Il primo discorso di Biden sullo stato dell'Unione è stato oscurato dalla guerra in Ucraina. La portavoce di Biden, Jen Psaki, aveva annunciato che il presidente avrebbe parlato dei suoi sforzi per costruire una coalizione globale «per la democrazia e contro l'aggressione russa». Il governo degli Stati Uniti, l'UE e altri partner occidentali avevano imposto sanzioni senza precedenti alla Russia dopo l'attacco all'Ucraina.

  • 03h07

    L'Ucraina avverte di un ulteriore sostegno della Bielorussia nell'invasione

    Il ministero della Difesa di Kiev ha messo in guardia contro un ulteriore sostegno della Bielorussia all'invasione russa dell'Ucraina. La Bielorussia sta già aiutando la Russia con la presenza di truppe e armi sul suo territorio, ha annunciato il ministero martedì sera. Le truppe bielorusse sono pronte al combattimento e sono vicine al confine ucraino, ha detto.

    Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti aveva recentemente dichiarato che non c'erano indicazioni che le truppe bielorusse stessero invadendo l'Ucraina. Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha affermato che nel suo paese non ci sono truppe in servizio di guerra. Tuttavia, i media hanno riferito che i militari bielorussi sono stati visti nella regione di Chernihiv, al confine.

  • 02h34

    ExxonMobil e Eni si ritirano dai progetti russi

    Diverse compagnie petrolifere occidentali stanno riducendo le loro relazioni commerciali con la Russia a causa della guerra in Ucraina. La compagnia petrolifera statunitense ExxonMobil ha annunciato martedì che si ritirerà gradualmente dalla gestione di un grande campo petrolifero in Russia.

    La Exxon Mobil gestisce dal 1995 il giacimento petrolifero Sakhalin-1, situato all'estremo est del paese, per conto di un consorzio che comprende la compagnia petrolifera russa Rosneft, una compagnia indiana e una giapponese. La società statunitense possiede il 30% delle azioni del progetto. ExxonMobil ha anche annunciato martedì che non investirà più in nuovi progetti in Russia.

    Da parte sua, la compagnia petrolifera italiana Eni ha dichiarato martedì che si ritirerà dal gasdotto Blue Stream tra la Russia e la Turchia. Eni detiene il 50 per cento delle azioni, l'altra metà appartiene alla società russa del gas Gazprom.

    ExxonMobil ed Eni si uniscono così alla compagnia petrolifera britannico-olandese Shell e alla britannica BP, che avevano già annunciato il loro ritiro dal mercato russo. Shell vuole anche terminare la sua partecipazione al gasdotto Nord Stream 2 del Mar Baltico. Shell è una delle cinque compagnie energetiche coinvolte nel controverso gasdotto tra Russia e Germania.

    Il gigante francese dell'energia TotalEnergies ha anche dichiarato martedì che non avrebbe più investito in nuovi progetti in Russia. Allo stesso tempo, però, i francesi hanno dichiarato che non intendono ritirarsi dai progetti in corso. Poiché sempre più aziende occidentali si stanno ritirando dalla Russia a causa delle sanzioni, il Cremlino sta preparando un decreto presidenziale per prevenire la fuga di capitali.

  • 02h30

    Sindaco: già più di 100 feriti a Mariupol

    Gli attacchi aerei russi sulla città portuale di Mariupol nel sud-est dell'Ucraina hanno già ferito più di 100 residenti, secondo il sindaco Vadym Boychenko. «Il numero di civili feriti cresce ogni giorno», ha detto Boychenko all'agenzia Unian mercoledì sera. «Oggi ci sono 128 persone nei nostri ospedali. I nostri medici non vanno nemmeno più a casa».

    La situazione in città era migliorata all'inizio, ma poi c'è stato un nuovo attacco. L'informazione non ha potuto essere verificata in modo indipendente. Mariupol si trova vicino alla cosiddetta linea di contatto tra i separatisti filorussi e l'esercito ucraino nel distretto amministrativo di Donetsk. La città è strategicamente molto importante.

  • 02h16

    Decine di migliaia di persone donano all'Ucraina in Giappone

    Più di 60.000 persone hanno donato denaro all'ambasciata ucraina in Giappone. Come il quotidiano giapponese «Asahi Shimbun» ha riportato mercoledì, l'ambasciata del paese attaccato dalla Russia ha ricevuto l'equivalente di quasi 16 milioni di franchi in donazioni da tutto il Giappone il giorno precedente.

    Lo ha detto l'ambasciatore Sergiy Korsunsky a un politico dell'opposizione giapponese. La sua ambasciata aveva aperto un conto bancario il 25 febbraio per raccogliere denaro per gli aiuti umanitari. «La vita normale in Ucraina è stata distrutta», ha detto Korsunsky. Tutte le donazioni verranno utilizzate per gli aiuti umanitari e la ricostruzione.

  • 01h26

    Il Giappone chiude l'ambasciata a Kiev per il momento

    Il Giappone chiuderà la sua ambasciata a Kiev fino a nuovo avviso a causa dell'invasione russa. Sarà però operativo temporaneamente un ufficio di collegamento nella città ucraina occidentale di Lviv, vicino al confine con la Polonia. Lo ha annunciato il ministero degli esteri di Tokyo mercoledì. Da lì, i cittadini giapponesi che vivono in Ucraina continueranno ad essere assistiti, Così come coloro che stanno cercando di fuggire dal paese a causa dei combattimenti. La decisione di chiudere l'ambasciata a Kiev ha seguito l'annuncio dell'esercito russo del bombardamento delle strutture di comunicazione e di intelligence nella capitale. Il Giappone si unisce alle sanzioni internazionali contro la Russia.

  • 00h03

    Banca Mondiale: tre miliardi di dollari per l'Ucraina

    La Banca Mondiale sta preparando un pacchetto di aiuti di tre miliardi di dollari per l'Ucraina nei prossimi mesi. Per stabilizzare il bilancio ucraino, circa 350 milioni di dollari di questo importo devono essere erogati molto rapidamente, ha detto martedì il capo della Banca Mondiale David Malpass. La decisione è attesa questa settimana. Inoltre, a breve seguirà un pacchetto di 200 milioni di dollari per progetti di salute ed educazione.

    In un comunicato stampa congiunto con la Banca Mondiale, il capo del Fondo Monetario Internazionale (FMI), Kristalina Georgieva, ha detto che l'organizzazione sta esaminando una richiesta di aiuti di emergenza da parte di Kiev della scorsa settimana. Una decisione in merito potrebbe arrivare già la prossima settimana. Continuano gli sforzi per fornire all'Ucraina una linea di credito di 2,2 miliardi di dollari per i problemi della bilancia dei pagamenti, ha detto Georgieva.

  • 23h33

    Eliminato commando ceceno che doveva uccidere Zelensky

    Un commando di élite ceceno è stato sguinzagliato per uccidere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ma è stato intercettato, e neutralizzato. Lo ha rivelato Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell'Ucraina.

    Una unità cecena «è venuta per uccidere il nostro presidente, ed è stata eliminata», ha aggiunto, Danilov, in un discorso televisivo. Le forze ucraine, ha aggiunto, erano state allertate dai rappresentanti del Servizio di sicurezza federale russo» che non vogliono prendere parte a questa sanguinosa guerra».

    L'operazione doveva essere condotta dall'unità delle forze di Ramzan Kadyrov, leader della Cecenia e alleato del presidente russo Vladimir Putin ha detto ancora Danilov al canale televisivo Ucraina 24.

    Giunta in territorio ucraino, l'unità era stata divisa in due gruppi e i suoi movimenti venivano seguiti da vicino. Uno dei due gruppi è stato poi preso di mira dalle forze ucraine a Hostomel, un sobborgo a nord-ovest della capitale ucraina di Kiev. L'altra unità era «nel nostro mirino», ha detto infine il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa ucraino.

    Sin dall'inizio dell'invasione, il presidente Zelensky ha iniziato a nascondersi e a muoversi costantemente in luoghi segreti. In un video ha affermato di temere per la sua vita e quella dei membri della sua famiglia. Ha detto di essere a conoscenza del fatto di essere stato designato come «bersaglio numero uno» dalle forze russe.

    Ma allo stesso modo, i suoi collaboratori e le forze armate ucraine hanno dimostrato di essere pronte a tutto per difenderlo. Anche Danilov ha affermato: «non daremo il nostro Presidente o il nostro Paese a nessuno. Questa è la nostra terra».