Negli Emirati ArabiDopo l'attacco al largo dell'Oman, dirottata un'altra petroliera
SDA
3.8.2021 - 22:18
A cinque giorni dall'attacco alla petroliera Mercer Street al largo della costa dell'Oman, in cui sono morti due marinai tra cui un britannico, un'altra petroliera è stata dirottata a 60 miglia dalla costa di Fujairah, negli Emirati Arabi.
03.08.2021, 22:18
03.08.2021, 22:25
SDA
Secondo quanto riferiscono fonti della Sicurezza britannica citate dai media inglesi, un gruppo di 8-9 uomini armati è salito a bordo della Asphalt Princess battente bandiera panamense e ha preso in ostaggio l'equipaggio.
Un «potenziale atto di pirateria» ha fatto sapere la Marina britannica mentre alcune fonti della sicurezza marittima britanniche – riportate dai media inglesi – hanno avanzato l'ipotesi che dietro il nuovo episodio nel Golfo Persico ci possano essere «forze sostenute dall'Iran».
Un sospetto subito rinviato al mittente dal ministero degli Esteri di Teheran che ha parlato di incidente «sospetto» e ha invitato a non creare una «falsa atmosfera» contro l'Iran. Assicurando di essere pronto «all'assistenza e al salvataggio nella regione».
L'SOS è partito nel pomeriggio – hanno riferito i media israeliani – da almeno 4 o 5 navi, sempre nelle stesse acque, che erano in difficoltà. In quel tratto di mare super sorvegliato passa un quinto del petrolio che viaggia in tutto il mondo.
L'incidente' alla Asphalt Princess giunge a cinque giorni dall'attacco compiuto con l'aiuto di un drone contro la Mercer Street, gestita da Eyal Ofer, miliardario israeliano con sede operativa a Londra, attraverso la società monegasca Zodiac Maritime, avvenuta al largo dell'Oman , nel quale sono rimasti uccisi due membri dell'equipaggio.
Prima Israele, poi Stati Uniti e Gran Bretagna hanno addossato all'Iran la responsabilità dell'attacco. Anche oggi, il premier Naftali Bennett ha ribadito che Israele ha «prove concrete» che l'attacco alla Mercer Street, giunta stamane a Fujairah, è stato condotto dall'Iran.
Alle accuse ha risposto il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Saeed Khatibzadeh, che ha replicato in due tempi: prima rinfacciando al «nemico sionista» di «lanciare accuse infondate come al solito». E poi sfidando anche «l'avventurismo» rimproverato a Washington e Londra che negli ultimi giorni hanno alzato i toni verso il Paese degli ayatollah, ventilando apertamente ritorsioni.
L'Iran «dovrà affrontare le conseguenze dell'inaccettabile e oltraggioso attacco» contro la Mercer Street, ha tuonato lunedì Boris Johnson, associandosi al monito scagliato dall'amministrazione di Joe Biden, dopo che il governo Tory aveva convocato al Foreign Office l'ambasciatore iraniano, Mohsen Baharvand, per formalizzare la propria protesta per quanto accaduto.