Coronavirus L'Oms: «L'Europa è il nuovo epicentro della pandemia»

ATS

13.3.2020 - 17:26

Il nuovo centro della pandemia Covid-19 è l'Europa.
Il nuovo centro della pandemia Covid-19 è l'Europa.
Source: KEYSTONE/EPA/CENTERS FOR DISEASE CONTROL AND PREVENTION HANDOUT

L'Asia ha superato il momento più difficile, ora è l'Europa il nuovo epicentro della pandemia di coronavirus.

A certificarlo è l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e il Vecchio Continente si precipita a chiudere scuole, negozi e monumenti, a disporre quarantene, a blindare confini e a vietare riunioni e assembramenti.

Seguendo passo dopo passo le misure draconiane adottate nei giorni scorsi dall'Italia, capofila al tempo stesso del contagio e della risposta occidentale all'infezione.

D'altronde i dati non fanno che confermare come gli altri stiano affrontando lo stesso destino, con appena qualche giorno di ritardo rispetto a quanto accaduto qui.

Impossibile preveder quando avverrà il picco

La Spagna si è ritrovata nel giro di una settimana a superare i 4300 contagi, la Francia 3600, la Germania 3300. Una progressione esponenziale che ha spinto la maggior parte delle capitali a prendere contromisure drastiche.

Anche perché per il momento - spiegano all'Oms - è impossibile prevedere quando avverrà il picco della pandemia e per l'agenzia delle Nazioni Unite soltanto un approccio aggressivo come quello adottato dai Paesi asiatici può frenare i contagi.

E dunque ecco asili, scuole e università chiusi in sempre più Paesi: finora sono Austria, Bulgaria, Danimarca, Grecia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca, Turchia e Ucraina ad avere adottato la misura.

E dalla prossima settimana alunni e studenti rimarranno a casa anche in Belgio, Croazia, Francia, Portogallo, Spagna e Svizzera e nella maggior parte dei Länder tedeschi.

Frontiere chiuse

La Repubblica Ceca, la Danimarca, la Slovacchia, l'Ucraina e la Polonia hanno chiuso i loro confini a tutti gli stranieri. L'Austria ha sospeso i collegamenti ferroviari e ha quasi completamente chiuso il confine con l'Italia, richiedendo certificati medici e controlli sanitari per chi vuole entrare.

Anche se al Brennero una soluzione "sembra vicina", secondo la Commissione europea, ritornata nuovamente a criticare ogni misura che blocchi la libera circolazione delle merci nel mercato unico.

Parole inascoltate evidentemente in Slovenia: dopo avere istituito misure di controllo sanitario al confine, Lubiana ha da ultimo bloccato l'accesso agli automezzi oltre le 3,5 tonnellate, generando code chilometriche in entrata dall'Italia e suscitando l'ira del governatore del Friuli, Massimiliano Fedriga, che ha bollato come "scorrette" queste "iniziative unilaterali".

Anche la Germania ha rafforzato i controlli al confine francese. In Spagna, che ha dichiarato lo stato di allerta, quattro zone della Catalogna sono state messe in quarantena, così come due comuni nella regione austriaca del Tirolo.

Altre numerose misure

Ma l'elenco delle misure che gli Stati prendono ora dopo ora è talmente lungo che diventa sempre più difficile tenere il conto: Parigi ha chiuso Louvre e Tour Eiffel, l'Austria e la Bulgaria i negozi non essenziali, il Belgio i locali e i ristoranti, così come Berlino. In Slovacchia tutti gli aeroporti internazionali sono chiusi.

Il governo britannico ha rinviato di un anno le elezioni amministrative previste a maggio in Inghilterra, anche se per ora la risposta di Londra rispetto all'emergenza appare la più blanda, e lo stoicismo sfoggiato in pubblico dal premier Boris Johnson - ed elogiato dai media - con le sue dichiarazioni sulle morti "inevitabili" stride con le parole allarmate dei colleghi continentali.

Conseguenze infine anche sulle navi. Costa Crociere ha annunciato che sospenderà i viaggi fino al 3 aprile. Mentre molti porti esteri - denunciano le associazioni di armatori e agenti marittimi, Mit Assarmatori, Confitarma e Federagenti - stanno chiudendo alle navi italiane per paura del virus.

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