USA Altre sparatorie, Biden: «Dobbiamo agire»

SDA

3.6.2022 - 07:05

Il presidente statunitense Joe Biden.
Il presidente statunitense Joe Biden.
Keystone

«Adesso basta. Dopo Columbine, Sandy Hook, Orlando e Las Vegas nulla è stato fatto. Questa volta dobbiamo agire» sulle armi perché gli ospedali e le scuole sono diventati «campi di sterminio qui in America». Nel frattempo ci sono state altre due sparatorie in Iowa e nel Wisconsin.

Elencando le maggiori stragi della storia americana Joe Biden chiede al Congresso un'azione forte alla luce delle 234 sparatorie di massa dall'inizio dell'anno. «Quante altre carneficine siamo disposti ad accettare? Il Senato deve fare qualcosa. È inaccettabile e immorale il rifiuto di alcuni repubblicani anche solo ad avviare il dibattito», dice il presidente dalla Cross Hall della Casa Bianca dove sono state disposte candele in onore delle vittime di armi da fuoco.

Parlando direttamente agli americani, Biden illustra quella che a suo avviso sarebbe la strategia. «Dobbiamo vietare le armi d'assalto e i caricatori di alta capacità», dice, consapevole comunque che si tratta di misure con chance minime se non nulle di essere approvate in Congresso.

«Se non possiamo vietarle» allora dovremmo «alzare l'età da 18 a 21 anni e rafforzare i controlli all'acquisto», aggiunge, chiedendo anche che vengano abolite le «oltraggiose» tutele esistenti per i produttori di armi.

Biden racconta agli americani le ore trascorse con le famiglie delle vittime di Uvalde e Buffalo, le ultime due stragi condotte da due diciottenni armati con fucili d'assalto. Massacri che hanno portato alla ribalta le 'Red Flag Laws' che il presidente appoggia. Si tratta di leggi che consentono a polizia e famigliari di chiedere a un tribunale il ritiro delle armi a qualcuno ritenuto pericoloso per se stesso e per gli altri.

Per Biden il secondo emendamento «non è assoluto»

Invitando a misure di «buon senso», il presidente si sofferma anche sul Secondo Emendamento, da anni scudo dei sostenitori delle armi e dei repubblicani che lo ritengono sacro. «Non è assoluto. Non prevede diritti illimitati», tuona il presidente precisando che «non si vogliono strappare diritti a nessuno».

«Quello che vogliamo è proteggere i nostri bambini, per i quali le armi sono la causa di morte numero uno. Vogliamo proteggere le comunità», spiega Biden ricordando come le «mitragliatrici sono regolate a livello federale da quasi 90 anni ma gli Stati Uniti sono ancora un Paese libero» e con diritti.

Una strada in salita

Biden quindi assicura che non mollerà sulle armi. «Se il Congresso dovesse fallire, penso che questa volta neanche la maggioranza degli americani mollerà», dice chiedendo di fare delle armi un tema centrale delle prossime elezioni.

L'impegno del presidente comunque si scontra con una realtà in salita. I democratici non hanno i numeri in Senato per forzare la mano, la Casa Bianca ha un raggio d'azione limitato, e al voto di metà mandato i liberal si presentono deboli e divisi, senza contare che per tradizione le urne premiano i sostenitori del Secondo Emendamento.

Sparatoria in Iowa, tre morti tra cui l'aggressore

Tre persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco in un parcheggio fuori da una chiesa di Ames, in Iowa, secondo quanto riferito alla stampa locale dallo sceriffo della contea di Story.

Uno dei tre morti sarebbe l'aggressore. Il capitano dello sceriffo ha detto che i servizi di emergenza hanno ricevuto diverse chiamate intorno alle 18.50, poco prima dell'una di notte in Svizzera, mentre nella chiesa era in corso un evento periodico per la sua pastorale giovanile.

La sparatoria è avvenuta nel parcheggio della chiesa mentre altre persone erano all'interno dell'edificio, situato nei pressi di un importante raccordo stradale tra la Highway 30 e la Interstate 35. La polizia ha riferito che un uomo adulto ha sparato uccidendo due donne e poi si è tolto la vita.

Il sospetto tiratore sembra essere morto per una ferita da arma da fuoco autoinflitta, ha detto lo sceriffo della contea di Story, il capitano Nicholas Lennie, sebbene le indagini sull'accaduto siano appena agli inizi. Non è stata neanche resa nota l'età delle due vittime né è stata individuata l'arma utilizzata nella sparatoria. Esclusa comunque ogni ulteriore minaccia per i passanti.

Ames, 30 miglia a nord di Des Moines, è il centro principale di un'area metropolitana di 126'195 ed è la sede della Iowa State University. È anche sede di importanti strutture di ricerca del Dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti, nonché di numerose industrie legate all'agricoltura, tra cui Renewable Energy Group, una società di biodiesel che Chevron ha recentemente acquisito per 3,15 miliardi di dollari.

Spari durante un funerale in Wisconsin

Spari nel corso di un funerale in Wisconsin. Lo riporta Nbc citando fonti della polizia. I feriti sarebbero almeno cinque.

La sparatoria è avvenuta al Graceland Cemetery, dove diverse persone stavano dando l'ultimo saluto al 37enne Da'Shontay Lucas King Jr. «Alle 14.26 locali diversi colpi di arma da fuoco sono stati sparati al Graceland Cemetery. Le indagini sono in corso», dice la polizia. Secondo indiscrezioni a essere colpiti sono stati alcuni familiari del defunto.

Stando ad alcuni media locali, King è stato ucciso il 20 marzo nei pressi di un posto di blocco dalla polizia, che lo aveva fermato nell'ambito di un'indagine sulle armi. L'uomo sarebbe sceso dall'auto armato e avrebbe rifiutato di eseguire gli ordini a fermarsi e consegnare l'arma. Un poliziotto avrebbe quindi sparato e King sarebbe morto sul colpo.