USA 2024 Pence scende in campo per la Casa Bianca: «Serve una leadership diversa»

SDA

7.6.2023 - 20:00

L'ex vice presidente degli Stati Uniti Mike Pence (foto d'archivio).
L'ex vice presidente degli Stati Uniti Mike Pence (foto d'archivio).
KEYSTONE

«Serve una leadership diversa». Mike Pence lancia la corsa alla Casa Bianca ed entra nella storia come il primo ex vicepresidente a sfidare il suo ex capo.

7.6.2023 - 20:00

Mentre i democratici sognano il ticket Joe Biden e Barack Obama, con un'inversione dei ruoli rispetto al 2008, Pence scende in campo contro quel Donald Trump che lo ha voluto come suo numero due per quattro anni, ma con il quale i rapporti si sono praticamente interrotti dopo l'assalto al Congresso del 6 gennaio.

Pence ha scelto uno Stato amico, l'Iowa roccaforte dei repubblicani, per l'annuncio della sua candidatura. Agli elettori si è presentato come una solida alternativa a Trump, come un candidato di esperienza in grado di rilanciare le sorti di un Paese in decadenza a causa dell'immigrazione, dell'inflazione e soprattutto di Biden e dei democratici.

Una strada tutta in salita

La strada per la Casa Bianca è però tutta in salita per l'ex vicepresidente, decisamente indietro nei sondaggi rispetto a Trump e a Ron DeSantis. Pence è però convinto che ci sia spazio per una terza via che, comunque, dovrà riuscire a conquistarsi visto il nutrito gruppo di aspiranti repubblicani alla Casa Bianca.

Poche ore prima dell'ex vicepresidente, hanno infatti ufficializzato le loro candidature anche il governatore del North Dakota Doug Burgum e Chris Christie, l'ex alleato di Trump divenuto uno dei suoi nemici giurati.

Nell'annunciare la sua discesa in campo in New Hampshire, l'ex governatore del New Jersey ha subito chiarito gli obiettivi della sua campagna elettorale: sconfiggere Trump e svincolare il partito repubblicano dall'ex presidente.

Consapevole di non aver nulla da perdere, Christie ha attaccato il tycoon non appena salito sul palco: «Non è un leader, è un egoista. Si deve diffidare di chi dice che non sbaglia mai, che non hai mai fatto nulla di sbagliato, di chi quando qualcosa va male è sempre colpa degli altri».

L'atteggiamento aggressivo di Christie

Secondo gli osservatori, se la candidatura di Pence potrebbe avere solo un valore simbolico, è la discesa in campo di Christie quella che può cambiare la dinamica della corsa alla Casa Bianca.

L'ex governatore del New Jersey infatti intende cogliere ogni occasione per attaccare Trump, in un atteggiamento molto più aggressivo rispetto agli altri aspiranti, tutti cauti e quasi timidi nel parlare dell'ex presidente.

The Donald invece, da favorito nei sondaggi, ostenta sicurezza e attacca tutti senza fare distinzioni. Ma dietro le quinte Trump sarebbe preoccupato dalle indagini in corso nei suoi confronti che potrebbero tradursi a giorni in una nuova incriminazione per le carte segrete trovate a Mar-a-Lago.

Il team Biden impegnato a rafforzare la sua immagine

La campagna elettorale di Biden segue da lontano la corsa repubblicana e gli sviluppi relativi a Trump. Lo staff del presidente è al momento più indaffarato a rafforzare l'immagine di Biden agli occhi degli americani e contenere l'avanzata nei sondaggi di Robert F. Kennedy Jr, il figlio di Robert F. Kennedy e nipote di John Fitzgerald Kennedy, appoggiato dall'ex amministratore delegato di Twitter Jack Dorsey e da molti giovani.

Senza contare gli sforzi in corso per rilanciare la vicepresidente Kamala Harris, ritenuta da molti una zavorra nella campagna per la rielezione. Un peso che molti sognano di poter sostituire con l'uomo ritenuto davvero in grado di rilanciare e far vincere di nuovo Biden: il suo ex capo, Obama.

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