ElezioniPer l'Unione europea il giuramento di Lukashenko è illegittimo
ATS
24.9.2020 - 07:59
Il giuramento di Alexander Lukashenko «manca di qualsiasi legittimazione democratica» poiché l'UE «non riconosce i risultati falsificati delle elezioni».
È quanto scrive in una nota l'Alto rappresentante per la politica estera UE Javier Borrell.
Borrell ribadisce il pieno appoggio dell'Unione ai cittadini bielorussi che continuano a protestare e ribadisce il loro diritto «a essere rappresentati da chi sceglieranno liberamente attraverso nuove elezioni inclusive, trasparenti e credibili».
Lukashenko ha giurato in segreto
Ieri, mercoledì, lo ricordiamo, il centro di Minsk è stato chiuso al traffico, il palazzo presidenziale circondato dalle forze dell'ordine e in un amen Alexander Lukashenko si è insediato per la sesta volta alla guida della Bielorussia, con una cerimonia di inaugurazione lampo tenuta segreta fino all'ultimo momento.
«Siamo l'unico Paese dove una rivoluzione colorata, che ormai segue tecniche precise, non ha avuto successo», ha detto Lukashenko ai pochi intimi ammessi alla celebrazione.
L'opposizione invece è insorta e ha promesso d'ora in poi «proteste a oltranza», con non meglio precisate «azioni di disobbedienza».
Tikhanovskaya: «Lukashenko da oggi per noi è andato in pensione»
A parlare chiaro, con toni molto duri, è stata Svetlana Tikhanovskaya, l'ex candidata alle presidenziali divenuta il simbolo della rivoluzione bielorussa. «L'inaugurazione è una farsa, Lukashenko da oggi per noi è andato in pensione», ha tuonato. «Le sue direttive alle forze dell'ordine non sono più legittime e non sono eseguibili. Io, Svetlana Tikhanovskaya, sono l'unico leader eletto dal popolo bielorusso e il nostro compito ora è costruire insieme una nuova Bielorussia», ha dichiarato.
Il punto è dirimente. Perché in effetti fino ad ore Lukashenko era il presidente in carica in virtù del suo quinto mandato. Ma d'ora in poi entra in un altro universo. E non a caso il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, ha fatto sapere che la Germania non lo riconoscerà poiché la sua rielezione manca di «legittimità democratica». Il fatto che Lukashenko abbia dovuto giurare in una cerimonia in gran segreto «è molto eloquente», ha evidenziato Seibert.