Protetto da Trump Primo flop di Jordan al voto per diventare speaker USA

SDA

17.10.2023 - 20:26

Protetto di Donald Trump, idolo degli ultraconservatori, fondatore del potente Freedom Caucus, il gruppo dei repubblicani alla Camera americana più a destra del partito. Jim Jordan ha perso il primo voto per diventare il 56esimo speaker americano per l'opposizione dell'ala moderata del Grand old party.

Jim Jordan mentre ascolta i risultati del primo voto.
Jim Jordan mentre ascolta i risultati del primo voto.
KEYSTONE/AP Photo/Alex Brandon

Nel bel mezzo di un conflitto in Medio Oriente che si aggrava ogni giorno e la guerra in Ucraina che è lontana dalla fine e con una legge di bilancio da approvare entro metà novembre, il 59enne presidente della commissione giustizia ha annunciato che intende fare «whatever it takes», «tutto quello che sarà necessario», per ottenere il martelletto ma alla prima votazione ha ottenuto soltanto 200 dei 217 necessari a vincere, con 20 repubblicani che gli hanno voltato le spalle.

Per contro, il candidato democratico Hakeem Jeffriess ne ha ottenuti ben 212 e ha rivendicato «l'unità del suo partito» di fronte al caos dei repubblicani.

Chi è Jim Jordan?

Celebrità dell'estrema destra, ex campione di wrestling alle superiori e all'università Jordan è guardato con sospetto da una parte del suo partito, con uno ex speaker della Camera che lo ha definito un «terrorista politico» e Liz Cheney che una volta ha riassunto così la sua opinione su di lui, «that fucking Jim Jordan».

Sospettato di abusi sessuali alla Ohio State University, dove è stato allenatore di wrestling prima di entrare in politica, ideologicamente coinvolto nell'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, si è rifiutato di collaborare con la Commissione speciale che indagava sull'attacco nonostante fosse stato convocato a testimoniare.

Di lui Trump ha detto «è una super star della politica» e Jordan del tycoon porta avanti il messaggio più estremista.

I democratici si preparano alla sua vittoria

Nel frattempo i democratici si preparano ad una vittoria dell'ultraconservatore e studiano il modo di sfruttare le polemiche attorno a lui per riconquistare i quattro seggi necessari per riottenere la maggioranza della Camera alle elezioni del prossimo anno.

«È fondamentale che il nostro gruppo parlamentare renda chiaro agli elettori quanto sia estremista il deputato Jordan e quanto da speaker possa avere un impatto negativo sulle famiglie dei lavoratori in tutto il paese, minacciare le regole democratiche e indebolire le relazioni con i nostri alleati», si legge in un memo del Democratic Congressional indirizzato ai democratici della Camera.

Nella nota si invita, inoltre, deputati e senatori dem a considerare e presentare tutto il Grand old party come schiavo degli estremisti. «Sembra che non ci siano più moderati tra i repubblicani in grado di opporsi all'estrema destra».