Sono state udite almeno tre esplosioni e il tetto è in fiamme.
I morti sarebbero almeno 12, ma alcuni bilanci parlano di addirittura una 30ina di vittime.
Il fumo si alza sopra la sede del concerto Crocus City Hall, teatro di un massacro. Diversi uomini armati in tenuta da combattimento hanno fatto irruzione in una sala concerti il 22 marzo e hanno sparato con armi automatiche sulla folla, ferendo un numero imprecisato di persone.
Le forze speciali sono sul posto.
Ci sono almeno 35 feriti.
Strage al Crocus City Hall di Mosca
Sono state udite almeno tre esplosioni e il tetto è in fiamme.
I morti sarebbero almeno 12, ma alcuni bilanci parlano di addirittura una 30ina di vittime.
Il fumo si alza sopra la sede del concerto Crocus City Hall, teatro di un massacro. Diversi uomini armati in tenuta da combattimento hanno fatto irruzione in una sala concerti il 22 marzo e hanno sparato con armi automatiche sulla folla, ferendo un numero imprecisato di persone.
Le forze speciali sono sul posto.
Ci sono almeno 35 feriti.
Tre giorni dopo la strage, Vladimir Putin è tornato a rivolgersi ai russi, e al mondo intero, per ammettere che l'attacco al Crocus City Hall è stato compiuto da «estremisti islamici». Ma allo stesso tempo ha rilanciato i sospetti su Kiev, affermando che l'inchiesta dovrà appurare «chi è il mandante» della strage.
«Dobbiamo rispondere alla domanda perché i terroristi cercavano di andare in Ucraina e chi li aspettava là», ha affermato il presidente in un incontro con i suoi collaboratori sulle misure da adottare dopo l'attentato, il cui bilancio è salito a 139 morti, mentre un centinaio di feriti rimangono ricoverati in ospedale.
L'attacco è stata «un'intimidazione alla Russia e sorge la domanda chi beneficia di questo», ha aggiunto, accusando gli Usa di «cercare di convincere tutti» che Kiev non ha avuto alcun ruolo nella strage. Per poi ordinare ai suoi di riferirgli costantemente di come procedono le indagini sui terroristi arrestati, ma anche sui loro «mandanti».
Visi gonfi, occhi tumefatti e uno addirittura in sedia a rotelle
I quattro tagiki accusati di essere gli esecutori materiali sono apparsi con i visi gonfi, occhi tumefatti e uno addirittura in sedia a rotelle davanti alla Corte moscovita che ha tramutato il fermo in arresto. Immagini diffuse dalla televisione di Stato che confermano le voci di torture subite dai fermati.
In un video circolato nei giorni scorsi, la cui autenticità non può essere confermata, a uno degli accusati viene tagliato un orecchio: uno dei quattro è apparso in aula con una vistosa benda bianca proprio su un lato della testa.
Chi sono i presunti autori dell'attacco terroristico al Crocus City Hall? La magistratura ha presentato quattro sospetti a Mosca il 24 marzo: a quanto pare sono stati maltrattati. Su Saidakrami Rachabalizoda...
... è il più chiaro: al tagiko è stato tagliato l'orecchio, che il sospettato avrebbe dovuto mangiarsi. Rachabalizoda dovrebbe potersi identificare in un video mentre uccide delle persone al Crocus City Hall.
Mukhammadsobir Faizov è nato il 20 maggio 2004 in Tagikistan. Viveva nella città di Ivanovo, a circa 250 chilometri dalla Russia. Faizov è stato portato in tribunale privo di sensi.
A novembre Faizov lavorava ancora presso un parrucchiere chiamato «My Style» a Teikovo, a circa 25 chilometri da Ivanovo. L'11 gennaio ha annunciato le sue dimissioni a causa dei bassi salari.
Shamsiddin Fariduni è nato il 17 settembre 1998. È stato l'unico ad ammettere di aver ucciso per denaro: un predicatore gli aveva promesso 500.000 rubli via Telegram, che equivalgono a 4.874 franchi.
Faridouni era volato in Turchia prima del 4 marzo, presumibilmente per ottenere dei documenti. Il 7 marzo avrebbe partecipato a un concerto al Crocus City Hall.
Si vedrebbe anche Dalerdzhon Mirzoyev in un video mentre uccide a Krasnogorsk. Sul suo volto è ben visibile anche che...
... la polizia non è stata schizzinosa durante l'arresto. Mirzoyev ha 32 anni, è sposato e ha quattro figli.
Chi sono i sospetti che avrebbero commesso la strage a Krasnogorsk, in Russia?
Chi sono i presunti autori dell'attacco terroristico al Crocus City Hall? La magistratura ha presentato quattro sospetti a Mosca il 24 marzo: a quanto pare sono stati maltrattati. Su Saidakrami Rachabalizoda...
... è il più chiaro: al tagiko è stato tagliato l'orecchio, che il sospettato avrebbe dovuto mangiarsi. Rachabalizoda dovrebbe potersi identificare in un video mentre uccide delle persone al Crocus City Hall.
Mukhammadsobir Faizov è nato il 20 maggio 2004 in Tagikistan. Viveva nella città di Ivanovo, a circa 250 chilometri dalla Russia. Faizov è stato portato in tribunale privo di sensi.
A novembre Faizov lavorava ancora presso un parrucchiere chiamato «My Style» a Teikovo, a circa 25 chilometri da Ivanovo. L'11 gennaio ha annunciato le sue dimissioni a causa dei bassi salari.
Shamsiddin Fariduni è nato il 17 settembre 1998. È stato l'unico ad ammettere di aver ucciso per denaro: un predicatore gli aveva promesso 500.000 rubli via Telegram, che equivalgono a 4.874 franchi.
Faridouni era volato in Turchia prima del 4 marzo, presumibilmente per ottenere dei documenti. Il 7 marzo avrebbe partecipato a un concerto al Crocus City Hall.
Si vedrebbe anche Dalerdzhon Mirzoyev in un video mentre uccide a Krasnogorsk. Sul suo volto è ben visibile anche che...
... la polizia non è stata schizzinosa durante l'arresto. Mirzoyev ha 32 anni, è sposato e ha quattro figli.
Interrogato sulle denunce, il portavoce del Cremlino non ha voluto fare alcun commento. «Lascio questa domanda senza risposta», ha liquidato la questione Dmitry Peskov. Il quale non ha voluto esprimersi nemmeno sulle possibili responsabilità dell'Isis, la cui branca afghana ha rivendicato la strage.
«Non vi è alcuna prova che l'Ucraina sia in qualche modo collegata a questi attacchi», ha ribadito da parte sua il portavoce per la politica estera della Ue, Peter Stano, invitando il governo russo a «non utilizzare gli attacchi terroristici a Mosca come pretesto o motivazione per aumentare l'aggressione illegale contro l'Ucraina, né usarlo come pretesto per l'aumento delle repressioni interne».
«Importante uccidere tutte le persone coinvolte»
A Mosca chi non si è risparmiato nemmeno oggi nelle dichiarazioni infuocate è stato Dmitry Medvedev. «Dovrebbero essere uccisi?», si è chiesto l'ex presidente, per poi rispondersi senza tentennamenti: «È necessario. Ma è molto più importante uccidere tutte le persone coinvolte. Tutti. Chi ha pagato, chi ha simpatizzato, chi ha aiutato. Dobbiamo ucciderli tutti».
Medvedev ha così aggiunto la sua voce a quanti in Parlamento e nella magistratura, sull'onda emotiva degli ultimi giorni, hanno proposto il ripristino della pena capitale. Ma il quotidiano Vedomosti fa presente che anche in tal caso gli attentatori del Crocus non potrebbero salire sul patibolo. E questo perché se anche passasse la riforma della Costituzione necessaria per tornare alla pena di morte, essa non potrà essere applicata in modo retroattivo.
Trasformato in arresto il fermo di altri tre sospetti
Sul fronte giudiziario, la Corte moscovita che si occupa del caso ha trasformato in arresto per almeno due mesi il fermo di altri tre sospetti, anch'essi di origine tagika, che non sono accusati di avere partecipato materialmente alla strage. Si tratta di Isroil Islomov e i suoi due figli: Aminchon e Dilovar.
Quest'ultimo accusato di avere venduto agli attentatori l'auto con la quale sono arrivati alla sala concerti e con la quale sono poi fuggiti. Secondo il Comitato investigativo, Dilovar e il fratello Aminchon sarebbero stati coinvolti nelle attività del gruppo da uno degli accusati di essere gli autori dell'attacco, Shamsidin Fariduni, di 25 anni.
Gli altri tre sono Muhammadsobir Fayzov, di 19, Dalerdzhon Mirzoyev, di 32, e Saidakrami Murodali Rachabalizoda, di 30. Tutti si sono dichiarati colpevoli.