Guerra in Ucraina Putin provoca: «Cittadinanza russa a tutti gli ucraini»

SDA

11.7.2022 - 21:00

Il presidente russo Vladimir Putin.
Il presidente russo Vladimir Putin.
Keystone

Le truppe russe non si concedono alcuna pausa nei bombardamenti sull'Ucraina, dal Donbass a Kharkiv fino al Mar Nero, ma da Mosca Vladimir Putin lancia anche una sfida politica: tutti gli ucraini avranno un accesso facilitato alla cittadinanza russa.

Volodymyr Zelensky invece punta ad invertire le sorti del conflitto sul terreno. Il suo piano prevede una controffensiva in grande stile, con un milione di soldati dotati di moderne armi occidentali, per liberare il sud del Paese occupato dagli invasori.

Anche Putin vuole vincere la guerra con missili e cannoni, ma il suo obiettivo per nulla nascosto è quello di distruggere l'Ucraina come entità statuale, nella convinzione che esista solo un popolo di etnia e matrice socio-culturale russa.

Inseguendo questa ossessione, lo zar ha deciso che «tutti i cittadini ucraini avranno il diritto di richiedere la cittadinanza della Federazione Russa secondo la procedura semplificata». Quindi non sarà più necessario aver vissuto in Russia per cinque anni, avere una fonte di reddito o sottoporsi ad un esame di lingua.

Finora, la misura era stata adottata nelle zone separatiste del Donbass e, dallo scorso maggio, nelle regioni occupate di Zaporizhzhia e Kherson, dove le truppe hanno già iniziato a distribuire passaporti russi.

Kiev: «Violazione dell'integrità e della sovranità» del Paese

Per Kiev ovviamente l'iniziativa di Putin equivale all'ennesima «violazione dell'integrità e della sovranità» del Paese, ma in questa fase le autorità ucraine stanno lavorando per imprimere una svolta al conflitto, arrestando l'avanzata del nemico.

Il programma è ambizioso (per alcuni analisti occidentali troppo ambizioso), perché prevede l'allestimento di un maxi-contingente, equipaggiato con le armi fornite dai Paesi Nato, per riconquistare le zone costiere del Mar Nero, ha spiegato il ministro della Difesa Oleksii Reznikov in un'intervista al Times.

«Ne abbiamo circa 700'000 nelle forze armate, a cui si aggiungeranno la guardia nazionale, la polizia e la guardia di frontiera, e arriveremo a un milione», ha aggiunto il ministro. Zelensky ha dato ordini precisi di elaborare una strategia, perché la «liberazione di queste regioni è vitale per il Paese».

La riconquista nel sud, secondo Kiev, è fattibile, perché nelle ultime settimane le forze di difesa hanno moltiplicato le incursioni contro le postazioni nemiche, soprattutto a Kherson. E le armi occidentali si rivelano in molti casi più efficaci di quelle di epoca sovietica dell'Armata. La controffensiva sulla costa servirebbe anche a bilanciare l'avanzata dei russi nel Donbass.

Il conflitto si intensifica

Sul fronte del Donetsk Kiev ha visto «segnali che le unità nemiche si stanno preparando a intensificare le operazioni in direzione di Kramatorsk e Bakhmut», aprendo varchi con gli incessanti raid.

In quello che si è abbattuto sabato su Chasiv Yar, distruggendo un palazzo, si continuano a recuperare cadaveri da sotto le macerie: almeno una trentina i morti e diversi i feriti. Mosca ha spiegato che l'obiettivo era un rifugio di soldati, ma tra le vittime ci sono tanti civili. E sono almeno sei i civili uccisi in un attacco russo a Kharkiv contro aree residenziali. Anche una trentina di feriti, tra cui un bambino di 4 anni.

L'intensificarsi del conflitto rende ancora più problematica la soluzione della crisi del grano. Recep Tayyp Erdogan, che continua a lavorare all'attuazione del piano Onu per sbloccare l'export, ha tentato una mediazione, parlando al telefono sia con Putin che con Zelensky.

«È il momento di aprire i corridoi attraverso il Mar Nero», ha chiesto il presidente turco al leader russo, sperando che accetti finalmente di liberare l'accesso ai porti ucraini. Il Cremlino si è limitato a riferire che c'è stato uno «scambio di vedute», aggiungendo che i due capi di Stato si incontreranno «a breve».

Zelensky inoltre ha ricevuto a Kiev la visita del premier olandese Mark Rutte, che ha promesso nuovi sistemi d'artiglieria a lungo raggio e aiuti per 200 milioni di euro, ed ha lanciato un appello ai partner occidentali: «Anche se la guerra dovesse durare più a lungo di quanto previsto, dovremo continuare a sostenere l'Ucraina in ogni modo». Musica per le orecchie del presidente in mimetica.