GuerraPutin visita le zone occupate, anche Zelensky al fronte in Ucraina
SDA
18.4.2023 - 21:46
Il presidente russo Vladimir Putin lancia ancora una volta il messaggio che l'est ucraino è della Russia, facendo visita alla base militare «Dnepr» nella regione di Kherson, dove ha incontrato i capi delle truppe russe impegnate al fronte, per poi recarsi anche nel Lugansk.
Keystone-SDA
18.04.2023, 21:46
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Visite avvenute lunedì – specifica il Cremlino – che però non hanno frenato Mosca dal lanciare un attacco contro un mercato proprio nel centro di Kherson, provocando un morto e sei feriti.
Putin è andato a vedere «la scena dei suoi crimini», è stato il commento di Kiev, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha risposto recandosi ad Avdiivka, punto caldo del fronte orientale dove si è detto «onorato di essere accanto agli eroi» ucraini.
Nel Lugansk e Kherson, il leader russo ha fatto gli auguri di Pasqua ai militari e ha donato copie di icone. Non è la prima volta che Putin visita i territori ucraini occupati dai russi, nonostante i possibili rischi per la sicurezza che intanto hanno fatto saltare a Mosca la marcia del cosiddetto Reggimento immortale del 9 maggio, durante la quale i discendenti dei combattenti che parteciparono alla guerra contro i nazisti sfilano portando le fotografie dei loro congiunti.
Putin userà «tutti gli strumenti che gli sono rimasti»
Senza la parata, per festeggiare lo zar vuole entro quella data – o prima della conferenza stampa di giugno – una vittoria immediata a Bakhmut, secondo gli esperti del think tank statunitense Institute for the Study of War (ISW).
E per farlo potrebbe tornare a rivolgersi al capo della milizia privata Wagner, Yevgeny Prigozhin, utilizzando i suoi istruttori «per addestrare le forze mobilitate», si legge nel report americano.
Quello che appare chiaro, almeno per i funzionari britannici alla ministeriale G7 che si è tenuta a Tokyo, è che Putin userà «tutti gli strumenti che gli sono rimasti», comprese le minacce nucleari e gli attacchi informatici, in risposta alla prevista controffensiva ucraina.
La Russia è «la più grande minaccia alla sicurezza» della Nato
Così la tensione diplomatica resta alta, con la Nato che accusa la Russia di essere «la più grande minaccia alla sicurezza» dell'Alleanza e il G7 Esteri che evidenzia nel suo documento finale come «qualsiasi risoluzione del conflitto in Ucraina deve garantire che Mosca paghi per i danni che ha causato».
Sul fronte diplomatico, gli occhi sono puntati ora su Parigi, dopo che l'agenzia Bloomberg ha riferito che il presidente francese Emmanuel Macron avrebbe incaricato il suo consigliere per la politica estera, Emmanuel Bonne, di collaborare con l'alto diplomatico cinese Wang Yi per stabilire un piano che potrebbe essere utilizzato come base per futuri negoziati tra Mosca e Kiev, puntando a colloqui già quest'estate.
Il Cremlino non è a conoscenza della proposta ma «è pronto ad ascoltare qualsiasi idea per risolvere la situazione in Ucraina che tenga conto degli interessi di Mosca», ha chiarito il portavoce Dmitri Peskov, aggiungendo che vanno tenuti in considerazione anche gli sforzi del Brasile, criticati invece dall'Occidente come filorussi soprattutto dopo le parole del presidente Lula.
Un sospiro di sollievo per il grano
Si prova intanto a tirare un sospiro di sollievo sulla questione dell'importazione del grano ucraino in Europa. È arrivato infatti in serata un accordo tra Varsavia e Kiev per il transito del grano e di altri prodotti agricoli ucraini in Polonia.
«Siamo riusciti a istituire dei meccanismi che garantiranno che in Polonia non rimarrà nemmeno una tonnellata di grano e le merci transiteranno attraverso la Polonia», ha spiegato il ministro dell'Agricoltura polacco Robert Telus, mentre resta lo stop di Ungheria e Slovacchia.
Mosca ha poi annunciato di aver ripreso le ispezioni delle navi in acque turche che trasportano cereali dall'Ucraina, dopo una pausa in cui si è rischiata la chiusura del corridoio nel Mar Nero dovuta, secondo il ministero degli Esteri russo, a violazioni da parte di Kiev.