«Lista nera» Russia: ampliata la legge per colpire le Ong e gli oppositori

SDA

1.12.2022 - 13:53

Entra in vigore oggi in Russia una nuova legge che consente alle autorità di bollare enti e persone con l'etichetta di «agente straniero» anche senza che ricevano finanziamenti dall'estero; elemento prima richiesto per l'inserimento in questa sorta di «lista nera».
Entra in vigore oggi in Russia una nuova legge che consente alle autorità di bollare enti e persone con l'etichetta di «agente straniero» anche senza che ricevano finanziamenti dall'estero; elemento prima richiesto per l'inserimento in questa sorta di «lista nera».
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Entra in vigore oggi, giovedì, in Russia una nuova legge che consente alle autorità di bollare enti e persone con l'etichetta di «agente straniero» anche senza che ricevano finanziamenti dall'estero; elemento prima richiesto per l'inserimento in questa sorta di «lista nera».

1.12.2022 - 13:53

Radio Liberty sottolinea inoltre che in base alla legge, firmata a luglio da Putin, il regime russo potrà definire «agenti stranieri» persone o associazioni che ritiene genericamente «sotto influenza straniera».

Viene inoltre ampliata la definizione di «attività politica» per l'inserimento nell'elenco, che diviene qualunque attività che – secondo le autorità – «contraddica gli interessi nazionali della Federazione Russa».

Il Cremlino da anni usa l'etichetta di «agente straniero» per colpire ong, media indipendenti e oppositori. L'inserimento nell'elenco degli «agenti stranieri» impone un severo controllo amministrativo e obbliga a presentarsi con questa etichetta, cosa che ha di fatto costretto diversi enti alla chiusura.

Gli individui definiti «agenti stranieri» dalle autorità inoltre non possono lavorare come insegnanti, organizzare eventi pubblici e lavorare per organizzazioni che diffondono informazioni.

A giugno la Corte europea dei diritti dell'Uomo ha condannato la Russia per aver promulgato nel 2012 la legge sugli «agenti stranieri» affermando che questa viola il diritto alla libertà d'associazione e quello alla libertà d'espressione.

La Russia di Putin ha inasprito la repressione contro l'opposizione prendendo di mira dissidenti, giornali indipendenti, attivisti. Una nuova legge «bavaglio» prevede fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di informazioni sull'esercito che dovessero essere ritenute «false» dalle autorità, vietando di fatto di criticare la cosiddetta «operazione speciale» in Ucraina.

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