RussiaPutin sfida il G7: avvia con Minsk una nuova fase delle manovre sull'uso delle armi nucleari
SDA
11.6.2024 - 22:06
Il presidente russo Vladimir Putin entra in scivolata a piedi uniti sul vertice di Borgo Egnazia, in Puglia, dove la strategia per contrastare la Russia sarà tra i temi centrali dell'agenda del Gruppo dei sette (G7, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti). A due giorni dall'inizio del vertice, Mosca ha avviato con la Bielorussia una nuova fase delle sue manovre sull'uso delle armi nucleari tattiche.
Keystone-SDA
11.06.2024, 22:06
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E, con una mossa ancor più drammatica dal punto di vista simbolico, ha inviato a Cuba una squadra navale che trasporta i missili ipersonici Zirkon. Abbastanza per evocare, con un po' di esagerazione, la crisi di Cuba del 1962, che in Russia è chiamata la crisi dei Caraibi.
Gli Zirkon – in grado di coprire in pochi secondi i meno di 200 chilometri che separano Cuba dalla Florida (Usa) – sono imbarcati sulla fregata Ammiraglio Gorshkov, accompagnata dal sottomarino nucleare Kazan e da due navi d'appoggio.
Oggi il gruppo navale ha effettuato esercitazioni nell'Atlantico, simulando al computer il lancio di missili fino ad oltre 600 chilometri di distanza. E il comandante della marina russa, Alexander Moiseev, ha annunciato che «domani (le navi) arriveranno a Cuba nell'ambito della cooperazione internazionale» tra i due paesi.
Nei giorni scorsi, quando la missione era stata preannunciata dal governo dell'Avana, un portavoce del Pentagono, Charlie Dietz, ha minimizzato, affermando che essa fa parte delle «operazioni navali russe di routine» e che «non pone alcuna minaccia diretta agli Stati Uniti».
Ma la rivista generalista statunitense Newsweek, basandosi su dati di tracciamento open source, scrive che navi da guerra statunitensi e canadesi «seguono come un'ombra» la flottiglia russa. Un braccio di ferro che non raggiunge i livelli di drammaticità della crisi del 1962, ma che con essa ha qualche similitudine.
Putin: «Mosca potrebbe consegnare missili in diverse regioni del mondo»
Incontrando le agenzie straniere la settimana scorsa, Putin aveva avvertito che Mosca avrebbe potuto decidere di consegnare missili in regioni del mondo da dove avrebbero minacciato «obiettivi sensibili» in paesi della Nato che hanno concesso all'Ucraina il permesso di usare contro il territorio russo i vettori da loro forniti.
Due giorni dopo ha detto che non si trattava di un passo imminente. Ma anche 62 anni fa il leader dell'Unione sovietica (Urss) Nikita Khrusciov inviò i missili sovietici nell'isola caraibica in risposta allo schieramento di nuovi vettori americani in Turchia (oltre che in Italia), vicino alle frontiere dell'Urss. E il braccio di ferro si concluse con un passo indietro da ambo le parti.
La Russia ha fatto sapere di aver avviato anche la seconda fase delle esercitazioni sulla prontezza delle sue testate nucleari non strategiche, a cui partecipa la Bielorussia. Si tratta di accertare la preparazione di queste armi per «garantire incondizionatamente la sovranità e l'integrità territoriale» dei due paesi, ha sottolineato il ministero della difesa di Mosca.
Manovre molto importanti, ha aggiunto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, vista la «situazione piuttosto tesa nel continente europeo», provocata a suo avviso dalle «nuove decisioni e azioni ostili quotidiane delle capitali europee e di Washington».
Paesi Nato che «reclutano esecutori di crimini di alto profilo» contro la Russia
Tra queste azioni, secondo Mosca, ci sono anche quelle dei servizi segreti ucraini e di paesi della Nato che «reclutano esecutori di crimini di alto profilo» contro la Russia «anche tra i lavoratori immigrati». «Un esempio indicativo – ha affermato Alexander Botnikov, capo del servizio di sicurezza interno Fsb – è il coinvolgimento dei servizi segreti militari ucraini nell'attacco terroristico al Crocus City Hall, che abbiamo stabilito».
La strage del marzo scorso, costata la vita a oltre 140 persone, è stata rivendicata dal sedicente Stato islamico (Isis), ma le autorità russe, pur ammettendo che gli esecutori materiali erano estremisti islamici, hanno accennato al possibile coinvolgimento di Kiev come mandante.
Tuttavia questa è la prima volta che puntano direttamente il dito contro lo Stato ucraino. Nell'inchiesta sono stati arrestati finora diversi immigrati dal Tagikistan, di cui quattro sono accusati di essere gli esecutori materiali.
Per quanto riguarda la situazione sul terreno, il ministero della difesa di Mosca ha annunciato la conquista di altri due villaggi in Ucraina: Artyomovka, nella regione di Lugansk, e Timkovka, in quella di Kharkiv.