Russia Venerdì i funerali di Navalny, la moglie: «Putin un mafioso»

SDA

28.2.2024 - 20:59

Venerdì il tempio dell'Icona della Madre di Dio Placa i miei dolori di un quartiere della zona sudest di Mosca diventerà un nuovo luogo simbolo della lunga battaglia di Alexei Navalny. È lì che si celebreranno i funerali del principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin. Nel quartiere periferico di Maryno, in un giorno lavorativo, lontano dai luoghi iconici della capitale russa.

Yulia Navalnay il 29 febbraio 2024. 
Yulia Navalnay il 29 febbraio 2024. 
KEYSTONE/EPA/RONALD WITTEK

28.2.2024 - 20:59

Subito dopo le esequie Navalny verrà sepolto nel vicino cimitero di Borisov. L'annuncio della celebrazione dei funerali è arrivato nel giorno in cui Yulia Navalnaya si è rivolta alla plenaria del parlamento europeo a Strasburgo (Francia). «Putin è un maledetto mafioso, e così va combattuto», ha scandito la vedova, quasi ad indicare all'Ue una strada diversa attraverso la quale sconfiggere lo «zar».

Un breve video sula storia di Navalny, insignito del Premio Sacharov nel 2021, ha fatto da introduzione all'ingresso di Navlanaya, accompagnata da Roberta Metsola, presidente del parlamento europeo. La moglie di Alexei è stata accolta da un lunghissimo applauso di un'aula tutta in piedi.

Sulle reti sociali, nel frattempo, è partita subito la caccia a chi, tra gli eurodeputati, non celebrava la presenza di Yulia nell'emiciclo. E alcune immagini di Jordan Bardella, capodelegazione dei lepenisti all'eurocamera, che non muove le mani e resta seduto, hanno fatto il giro del web. Allo stesso tempo i liberali non hanno mancato di sottolineare «le diverse assenze» tra le destre.

Il messaggio dell'eurocamera per Navalnaya, al di là di qualche eccezione tutta da confermare, è stato però univoco ed è stato quello di un commosso sostegno. La vedova di Navalny, tuttavia, non è arrivata a Strasburgo per cercare conforto, bensì per ribadire quanto aveva annunciato in un video tre giorni dopo la morte del dissidente russo: che sarà lei a proseguire la sua battaglia.

Yulia accusa Putin di aver ucciso il marito

Con voce ferma, ha ribadito innanzitutto un concetto: è stato Putin a uccidere Alexei, «torturato per tre anni, fatto morire di fame in una minuscola cella di cemento, tagliato fuori dal mondo esterno». «Lo hanno ucciso e dopo hanno abusato del suo corpo e di sua madre», ha scandito Yulia.

Il punto, per lei, è che Putin non è né un autocrate né un dittatore. Non ha semplicemente lo status di leader politico. Lo «zar» è uno «bloody monster», ha detto in inglese, usando la parola mafioso e accompagnandola con un aggettivo, «sanguinoso», che in Gran Bretagna viene spesso usato per dire «maledetto».

Partendo da questo presupposto – è stato l'invito di Yulia – la strategia dell'Ue deve cambiare: basta con le risoluzioni, le note diplomatiche, le sanzioni, «bisogna smettere di essere noiosi», inventare soluzioni sempre nuove, come faceva Navalny, che «sconfisse con la fantasia» l'assedio sempre più opprimente del regime. Non solo. Navalnaya ha invitato l'Ue ha sminare la rete criminale di Putin nel Vecchio Continente, ancora puntellato di suoi complici. L'uomo del Cremlino «è il capo di una di una banda criminale organizzata, cercate i suoi consociati nei vostri paesi», è stata la richiesta rivolta all'eurocamera.

Non sarà ai funerali di Alexei

Colpire al cuore del sistema dello «zar», alla sua corruzione: Navalnaya è apparsa pronta a riprendere la strada del marito. Lo farà da fuori il suo paese origine. Non ci sarà ai funerali di Alexei.

E chissà chi e quante persone si recheranno alle 14.00, ora locale, in questa chiesa moscovita finora sconosciuta. «Non so ancora se il funerale sarà pacifico o se la polizia arresterà coloro che sono venuti a salutare Navalny», ha avvertito la moglie.

Le esequie, mentre l'Ue chiede ancora indagini trasparenti al Cremlino, non segneranno certo la fine della battaglia di Yulia. «Ci sono decine di milioni di russi contro Putin. Lui deve rispondere di ciò che ha fatto, e io farò del mio meglio. Mio marito non vedrà come sarà la bella Russia del futuro, ma noi dobbiamo vederla», è stato il congedo di Navalnaya all'aula di Strasburgo.

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