Nato Stoltenberg, a Kiev servono più risorse e aiuti stabili

SDA

3.4.2024 - 12:25

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg alla ministeriali esteri a Bruxelles
Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg alla ministeriali esteri a Bruxelles
Keystone

L'Ucraina ha bisogno di «denaro fresco» per poter vincere la guerra e serve un nuovo quadro per fornire gli aiuti militari a Kiev in modo che siano «prevedibili» e «costanti».

Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg aprendo la ministeriale esteri e confermando che i ministri oggi inizieranno a discutere il fondo da 100 miliardi e una struttura di coordinamento Nato.

«Dobbiamo affidarci meno ai contributi volontari e più agli impegni dell'alleanza, meno alle offerte a breve termine e più agli impegni pluriennali», ha aggiunto. «Mosca deve capire che non può raggiungere i suoi obiettivi sul campo di battaglia».

«Sono lieto che gli alleati continuino a fornire armi, munizioni ed equipaggiamento. Ma l'Ucraina ha esigenze urgenti. Qualsiasi ritardo nel fornire supporto ha conseguenze sul campo di battaglia, quindi dobbiamo modificare le dinamiche del nostro sostegno», ha precisato Stoltenberg.

«Pertanto i ministri discuteranno su come la Nato possa assumersi una maggiore responsabilità nel coordinare l'equipaggiamento militare e l'addestramento per l'Ucraina, ancorando il tutto all'interno di un solido quadro istituzionale alleato. Discuteremo anche di un impegno finanziario pluriennale per reggere il nostro sostegno.»

«Questa riunione ministeriale getterà le basi per raggiungere un consenso su questi temi mentre ci prepariamo al vertice di Washington. Gli alleati della Nato forniscono il 99% di tutto il supporto militare all'Ucraina: quindi fare di più nell'ambito della Nato renderebbe i nostri sforzi più efficienti ed efficaci».

«Gli amici della Russia in Asia – ha detto Stoltenberg – sono fondamentali per la continuazione della guerra: la Cina sostiene l'economia di guerra della Russia e in cambio Mosca ipoteca il suo futuro a Pechino. La Corea del Nord e l'Iran consegnano ingenti forniture di armi e munizioni e Pyongyang e Teheran in cambio ricevono tecnologia e forniture russe che avanzano le loro capacità missilistiche e nucleari».