Tensioni Svezia-Turchia Riceve il permesso di bruciare il Corano a Stoccolma, scoppia il caos

SDA

28.6.2023 - 18:27

La polizia ha arrestato un uomo che stava per lanciare delle pietre.
La polizia ha arrestato un uomo che stava per lanciare delle pietre.
Keystone

Una persona è stata arrestata durante il primo rogo del Corano avvenuto oggi, mercoledì, fuori dalla moschea di Stoccolma, dopo l'autorizzazione della polizia a seguito del pronunciamento di un tribunale.

Verso l'ora di pranzo – riferisce «Aftonbladet» – la gente ha iniziato a radunarsi presso il luogo della manifestazione programmata, dove il 37enne iracheno Salwan Momika ha ricevuto il permesso di bruciare il Corano.

Poco dopo, la polizia ha arrestato un uomo che stava per lanciare delle pietre, ha riferito la portavoce della polizia.

Durante la prima ora del raduno erano presenti circa 200 persone e molte hanno protestato. Una di loro – riferisce sempre «Aftonbladet» – ha gridato: «il Corano non è nelle vostre mani, è nei nostri cuori, lo sappiamo a memoria».

Reazione immediata della Turchia sulla questione NATO

Non si è fatta attendere la reazione della Turchia: «Coloro che cercano di diventare nostri alleati nella Nato non possono tollerare o permettere comportamenti distruttivi da parte di terroristi islamofobi e xenofobi», ha affermato Fahrettin Altun, responsabile della comunicazione del presidente Recep Tayyip Erdogan. «Chiunque permetta questo atto criminale ne è anche complice», ha aggiunto Altun su Twitter.

«Le autorità svedesi dovrebbero prontamente agire e adottare una posizione chiara contro il terrorismo in tutte le sue forme, non possono nascondersi dietro la scusa della libertà di espressione», ha affermato Altun aggiungendo che «la lotta al terrorismo è semplicemente il requisito più fondamentale in una società civilizzata ed è un prerequisito di base per qualsiasi alleanza seria».

Ankara non ha ancora ratificato i protocolli di adesione alla Nato di Stoccolma e chiede al paese scandinavo un distanziamento dal terrorismo e l'estradizione di alcuni sospetti militanti per dare il via libera.