Elezioni Taiwan al voto per il nuovo presidente

SDA

13.1.2024 - 08:01

Il favorito è il vicepresidente William Lai.
Il favorito è il vicepresidente William Lai.
Keystone

Taiwan si reca alle urne oggi per scegliere il prossimo presidente in un voto ad alto rischio che determinerà la direzione delle relazioni con la Cina, nonché la stabilità regionale e persino globale.

Le urne si sono aperte alle 8 locali (l'1 in Svizzera): la chiusura è alle 16 e i risultati saranno chiari in serata. Le presidenziali sono una inedita gara a tre: il favorito è William Lai del Partito democratico progressista (Dpp), attuale vicepresidente. Poi Hou Yu-ih, il candidato dei nazionalisti del Kmt, e Ko Wen-je del Partito popolare (Tpp). Sono 19,5 milioni gli elettori chiamati a rinnovare anche il parlamento, lo Yuan legislativo.

I sondaggi finali al 3 gennaio, ultimo giorno prima del blackout, hanno dato in testa Lai, con un vantaggio di poche percentuali di punto su Hou. Più staccato il terzo incomodo Ko, ex chirurgo ed ex popolare sindaco di Taipei, che punta sul voto dei giovani. Secondo la Commissione elettorale centrale dell'isola, oltre il 30% degli elettori ha un'età compresa tra i 20 e i 39 anni: nelle ultime battute della campagna elettorale è stata la parte di popolazione più corteggiata in assoluto, dominando i titoli dei media e attirando molteplici impegni politici da parte di partiti e candidati.

L'affluenza dei giovani alle elezioni, generalmente inferiore rispetto ad altri gruppi di età, ha avuto in passato un ruolo di peso, come nel caso del 2020, quando la mobilitazione massiccia con percentuali superiori al 70% fu decisiva per consentire alla presidente uscente Tsai Ing-wen di strappare il secondo mandato con percentuali record.

In gioco anche il nodo dell'identità taiwanese da difendere

In gioco, oltre ai rapporti con la sempre più assertiva Cina, che rivendica l'isola come parte «inalienabile del suo territorio da riunificare anche con la forza, c'è anche il nodo dell'identità taiwanese da difendere. Secondo il Centro studi elettorali dell'Università nazionale di Chengchi, a giugno 2023 il 62,8% delle persone si identificavano come taiwanesi, mentre il 30,5% dichiarava di essere sia taiwanese sia cinese. Solo il 2,5% si identificava come cinese: un pericoloso campanello d'allarme per le ambizioni di Pechino.

Le cruciali elezioni sono finite nelle maglie della censura del Great Firewall cinese. La popolare piattaforma mandarina di social media Weibo, l'X cinese, ha bloccato gli hashtag sul voto in corso a Taipei dopo che il tema era diventato uno degli argomenti di maggiore tendenza tra i netizen. «In conformità con le leggi, i regolamenti e le politiche pertinenti, il contenuto di questo argomento non viene visualizzato», è il messaggio che appare ora, ad esempio, sulle ricerche dell'hashtag 'elezioni di Taiwan', a rimarcare la delicatezza della vicenda.

Nella Cina continentale, i cui leader osservano molto da vicino il risultato dopo aver impostato il voto come una scelta tra «guerra e pace», le 'elezioni di Taiwan' sono state tra i temi di maggiore tendenza su Weibo dopo l'apertura dei seggi di questa mattina, con alcuni post che sono arrivati a sfiorare quasi 170 milioni di visualizzazioni. Alcuni post hanno espresso la speranza che i legami tra le due sponde dello Stretto possano migliorare dopo il voto, mentre altri hanno chiesto che l'isola ritorni alla «madrepatria» il prima possibile, a prescindere dai mezzi.

L'hashtag, tuttavia, è stato rimosso a metà mattinata, malgrado gli utenti fossero ancora in grado di vedere alcuni messaggi sull'argomento. Le principali piattaforme di informazione cinesi – tra cui i tre pilastri ufficiali statali dell'agenzia di stampa Xinhua, del network Cctv e del Quotidiano del Popolo – hanno dedicato scarsa copertura al voto della «regione cinese di Taiwan».