Venezuela - Brasile Tensione alle stelle all'ambasciata argentina a Caracas, si teme l'irruzione

SDA

8.9.2024 - 14:11

L'ambasciata argentina a Caracas, sita nel centro commerciale di San Ignasio.
L'ambasciata argentina a Caracas, sita nel centro commerciale di San Ignasio.
Keystone

Le forze di sicurezza venezuelane continuano a circondare l'ambasciata argentina a Caracas (dal 1 agosto passata sotto il controllo del Brasile), dove hanno chiesto asilo sei dirigenti politici legati alla leader dell'opposizione, María Corina Machado.

Si teme che da un momento all'altro gli agenti possano entrare nell'edificio e portare via con la forza i rifugiati, come aveva fatto la polizia ecuadoriana ad aprile, quando fece irruzione nell'ambasciata messicana a Quito per arrestare l'ex vicepresidente Jorge Glas.

In una nota ufficiale, il governo argentino ha ricordato a quello venezuelano di rispettare la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, che sancisce l'inviolabilità dei luoghi di missione, avvertendolo delle gravi conseguenze in caso di trasgressione.

«Qualsiasi tentativo di intrusione o di arresto dei richiedenti asilo che rimangono nella nostra residenza ufficiale sarà duramente condannato dalla comunità internazionale. Azioni come queste rafforzano la convinzione che i diritti umani fondamentali non vengono rispettati nel Venezuela di Maduro», si legge nel testo.

Cinque Paesi latinoamericani condannano il Venezuela

Intanto le autorità di Cile, Costa Rica, Panama, Paraguay e Uruguay hanno condannato la decisione del governo del Venezuela di revocare al Brasile la custodia e gestione dell'ambasciata dell'Argentina a Caracas, assediata dalle forze di sicurezza.

«Rappresenta una grave violazione di quanto stipulato nella Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 1961 e nella Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari del 1963», ha affermato il governo del presidente progressista cileno, Gabriel Boric.

Più dura la posizione di Panama, governata da José Raúl Mulino (destra), secondo cui Caracas ha commesso una «evidente violazione» e «disprezzato gli standard internazionali».

L'Uruguay del conservatore Luis Alberto Lacalle Pou ha invece esortato il governo Maduro a fornire una «soluzione della situazione attuale» in linea con «la tradizione di coesistenza pacifica tra le nazioni dell'America Latina», mentre il Costa Rica del socialdemocratico Rodrigo Chaves Robles ha definito «spericolata» la misura «unilaterale» del «regime» venezuelano.

Il Paraguay del conservatore Santiago Peña, infine, ha ribadito di riconoscere il Brasile come «garante» della difesa degli interessi argentini.

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