Stati UnitiTrump prepara lo show per oscurare il giuramento di Biden
SDA
8.12.2020 - 09:06
Il Marine One che si leva dal prato della Casa Bianca e che, in diretta tv davanti alle telecamere di tutto il mondo, sorvola in segno di sfida il National Mall di Washington dove tutto è pronto per il giuramento di Joe Biden. Poi, l'ultimo volo sull'Air Force One per lanciare con un maxi comizio in Florida la sua candidatura alle presidenziali del 2024.
Donald Trump lavora al gran finale, quello che nelle sue intenzioni il prossimo 20 gennaio dovrà oscurare l'insediamento del nuovo presidente americano.
Altro, dunque, che partecipare alla cerimonia dell'Inauguration Day insieme a tutti gli altri ex presidenti, in segno di unità e di riconciliazione. The Donald pretende un'uscita di scena alla sua maniera, in grande stile, uno show ad uso e consumo dei media nazionali e internazionali di cui lui stesso vuole curare scrupolosamente la sceneggiatura e la regia.
Come quando, sempre a bordo dell'elicottero presidenziale, tornò alla Casa Bianca dopo il ricovero in ospedale, sorvolando i luoghi simbolo della capitale federale in quella che fu interpretata come una prova di forza dopo il contagio.
Previsto un grande raduno per Trump
E se l'inaugurazione della presidenza Biden sarà inevitabilmente e pesantemente condizionata dall'emergenza Covid, all'insegna del distanziamento sociale e in buona parte virtuale, la campagna di Trump starebbe già organizzando il megaraduno davanti a un hangar del Palm Beach International Airport, a due passi dalla sua residenza di Mar-a-Lago che diverrà il quartier generale dell'ex presidente.
Lì infatti ha già spostato da anni la sua residenza, per motivi fiscali spiegano i detrattori. Ma anche per sfuggire da una New York dove è nato e cresciuto facendo la sua fortuna, ma oramai sempre più ostile nei confronti suoi e della sua famiglia.
Ci sarà una svolta nei repubblicani dopo Trump?
I programmi di Trump più che Biden sembrano però preoccupare i repubblicani, soprattutto quelli che hanno delle ambizioni per il 2024, dall'ex ambasciatrice Usa all'Onu Nikki Haley al senatore texano Ted Cruz, ma la lista è molto più lunga.
L'establishment del partito dopo l'uscita di scena del tycoon è chiamato a decidere se assecondarlo nella eventuale nuova avventura presidenziale oppure se dare il via a una vera e propria svolta, chiudendo una volta per tutte col trumpismo.
«Generalmente i repubblicani non sono grandi fan di chi ha perso, vogliono andare oltre», spiegano alcuni commentatori. Ma sbarazzarsi senza conseguenze di Trump, con i 74 milioni di voti ricevuti, non è impresa facile.
Solo un presidente nella storia americana si è ripresentato con successo per un secondo mandato a distanza di tempo: Grover Cleveland, che perse la rielezione nel 1888 ma tornò alla Casa Bianca nel 1892.
Trump sempre più solo?
Intanto attorno a The Donald l'aria si fa sempre più cupa. Il suo fedele avvocato personale, Rudy Giuliani, regista della finora fallimentare strategia legale per ribaltare l'esito del voto, è stato ricoverato dopo essere risultato positivo al Covid.
E si infittiscono le voci che vogliono il ministro della giustizia William Barr pronto a dare le dimissioni dopo gli attriti degli ultimi giorni con il presidente uscente.