PoliticaTunisia: Saied licenzia la premier, per il Paese ci sono sfide colossali
SDA
2.8.2023 - 08:21
Il presidente tunisino Kais Saied ha licenziato nella notte il primo ministro Najla Bouden senza spiegazioni e l'ha sostituita con l'ex dirigente della banca centrale Ahmed Hachani, incaricato di superare le «sfide colossali» che il Paese nordafricano deve affrontare.
02.08.2023, 08:21
02.08.2023, 08:38
SDA
Non è stata fornita alcuna spiegazione ufficiale per il licenziamento di Bouden, ma diversi media locali hanno evidenziato il malcontento di Saied per una serie di carenze, in particolare quella di pane nelle panetterie sovvenzionate dallo Stato.
Saied ha «messo fine alle funzioni» di Bouden, che era stata la prima donna a capo di un governo in Tunisia, secondo un comunicato stampa e un video diffusi dalla presidenza poco prima della mezzanotte.
Saied ha subito nominato al suo posto Hachani, che fino ad ora ha lavorato presso la banca centrale tunisina, laureato in giurisprudenza all'Università di Tunisi, la stessa in cui Saied insegnava, secondo il profilo Facebook di Hachani.
«Sfide colossali»
Il nuovo capo del governo, figura sconosciuta al grande pubblico, ha prestato giuramento davanti al presidente, secondo il video pubblicato dalla presidenza.
Al termine della cerimonia, Saied gli ha augurato «buona fortuna per questa responsabilità». Il presidente ha sottolineato che «ci sono sfide colossali che dobbiamo superare con una volontà solida e forte, al fine di proteggere la nostra patria, il nostro Stato e la pace sociale».
Nei giorni scorsi si sono svolti diversi incontri all'interno del governo e tra presidente e ministri sul problema della penuria di pane sovvenzionato in diverse regioni.
Secondo i media, Saied, che ha recentemente affermato che «il pane è una linea rossa per i tunisini», teme il ripetersi delle rivolte per il pane che provocarono 150 morti nel 1984 sotto Habib Bourguiba, il padre dell'indipendenza tunisina.
Di fronte a un'economia a basso salario, lo Stato tunisino ha centralizzato fin dagli anni '70 l'acquisto di un gran numero di ingredienti di base come farina, semola, zucchero, caffè e olio da cucina, prima di immetterli sul mercato a prezzi agevolati.
Il Paese sta affrontando da mesi sporadiche carenze di questi prodotti, legate, secondo gli economisti, all'obbligo di pagamento anticipato dei fornitori, cosa che la Tunisia ha avuto grandi difficoltà a fare e il Paese è ancora impegnato in difficili trattative con l'Fmi per la concessione di un prestito da 1,9 miliardi di dollari, a condizioni che il presidente Saied non accetta se in forma di «diktat».