TurchiaScontri tra dimostranti e polizia a Istanbul per il Primo Maggio
SDA
1.5.2024 - 12:31
La polizia è intervenuta con gas lacrimogeni contro alcuni manifestanti che hanno tentato di forzare una barriera formata dagli agenti per impedire ai dimostranti di marciare verso la centrale piazza Taksim di Istanbul, vietata per le celebrazioni del primo maggio.
01.05.2024, 12:31
01.05.2024, 13:15
SDA
Lo riferiscono vari media turchi, pubblicando video dove si vedono gli attivisti scontrarsi con gli agenti. Dopo le tensioni, i principali gruppi sindacali hanno deciso di non marciare verso piazza Taksim.
Oltre 160 attivisti che hanno tentato di raggiungere le zone vietate alle manifestazioni sono stati fermati e portati in caserma per accertamenti.
Secondo quanto riportato da media turchi e organizzazioni sindacali, circa 80 attivisti che hanno tentato di raggiungere le aree della città vietate alle dimostrazioni erano già stati fermati stamani e portati in caserma per accertamenti, mentre sono circa 42'000 gli agenti schierati nelle strade.
Il centro della città, e anche altri quartieri, sono completamente transennati dalle forze dell'ordine, che permettono ai passanti di camminare, mentre la maggior parte dei negozi sono chiusi, le auto non passano, i mezzi del trasporto pubblico non sostano nelle zone centrali di Istanbul e sono presenti per le strade molti mezzi blindati della polizia.
zgur Ozel, segretario generale del maggior partito di opposizione, il Partito popolare repubblicano (Chp, di centro sinistra), ed Ekrem Imamoglu, il sindaco di Istanbul dello stesso partito, recentemente rieletto, hanno contestato la decisione di chiudere piazza Taksim alle celebrazioni e si sono radunati assieme ai manifestanti presso la sede del Comune, nel quartiere di Sarachane, ma la polizia non ha permesso loro di marciare verso le zone vietate alle manifestazioni.
Ieri, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva contestato i partiti di opposizione per avere chiesto di potere celebrare la Festa del lavoro in piazza Taksim, affermando che «organizzazioni terroristiche vogliono trasformare il primo maggio in uno strumento di propaganda con i loro appelli» e che «è chiaro che insistere per tenere un raduno in una zona diversa da quelle permesse non mostra buona intenzioni».