Geologia Forte sisma tra Turchia e Siria, superati i mille morti

SDA / pab

6.2.2023 - 12:10

Una scossa di terremoto di magnitudo 7.8 è stata registrata alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Svizzera) nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria. Tragico il bilancio, che sale minuto dopo minuto. Diverse le offerte d'aiuto da USA, Russia e dall'UE. Per ora il DFAE non ha notizie di vittime svizzere.

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Un terzo violento terremoto – di magnitudo 6.0 – ha scosso di nuovo il centro-sud della Turchia: è quanto emerge dal sito dell'Istituto geofisico statunitense Usgs. L'istituto ha localizzato l'epicentro della nuova scossa a 5 km a nord-est di Goksun, nella provincia di Kahramanmaras, a una profondità di 10 km.

Un'altra forte scossa di terremoto, di magnitudo 7.5, ha colpito il sudest della Turchia attorno a mezzogiorno (ora svizzera). Lo riporta sempre l'Usgs.

Intanto è salito ad almeno 1014 il bilancio provvisorio dei morti in Turchia delle prime scosse che hanno colpito nella notte il sud est della Turchia e il nord della Siria.

Secondo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan almeno 5.385 persone sono rimaste ferite.

Il governo turco fa sapere in una nota che «finora è giunta la segnalazione di un totale di 2824 edifici crollati».

Le province turche interessate sono Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras.

Molti morti anche in Siria

Sono almeno 783 le persone morte in Siria a causa del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito il sud est della Turchia questa notte, secondo i dati dell'ultimo bilancio provvisorio.

L'agenzia di stampa ufficiale siriana SANA, citando il ministero della Sanità, aveva in precedenza dichiarato che almeno 339 persone sono state uccise e 1089 ferite nelle aree controllate dal governo del Paese dilaniato dalla guerra.

Il gruppo di soccorso dei Caschi Bianchi ha dichiarato che almeno 221 persone sono state uccise e 419 ferite nelle aree controllate dai ribelli.

Nel nord del paese sono state colpite, oltre alle zone sul confine turco, anche le città di Aleppo, Latakya, Tartus e Hama.

La ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi.

Non si hanno notizie di vittime svizzere

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) non dispone attualmente di informazioni su possibili vittime svizzere del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria. Lo ha indicato lo stesso DFAE a Keystone-ATS.

Il dipartimento di Ignazio Cassis si sta adoperando per avere informazioni più precise: le rappresentanze svizzere ad Ankara e Istanbul sono in contatto con le autorità locali. Il DFAE invita i cittadini svizzeri presenti in loco a seguire le istruzioni delle autorità.

La Svizzera pronta ad aiutare

La Svizzera è pronta a fornire aiuti di emergenza alle vittime del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria. Lo indica il presidente della Confederazione Alain Berset in un cinguettio.

Nel tweet, il consigliere federale esprime anche le condoglianze alle famiglie delle vittime e augura una pronta guarigione a tutti i feriti. «I nostri pensieri sono rivolti alla popolazione della Turchia e della Siria».

Sempre su Twitter, il ministro degli esteri Ignazio Cassis afferma, in relazione al «terribile terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria», di aver ho espresso al suo omologo Mevlüt Çavuşoğlu «le nostre sincere condoglianze al suo Paese e al suo popolo». «La Svizzera è al fianco della Turchia e offre aiuto umanitario», scrive ancora il consigliere federale ticinese.

Altre tre forti scosse

Il sisma è avvenuto alle 4:17 del mattino (le 2:17 ora svizzera) e ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano.

Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio di monitoraggio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro nella provincia di Gaziantep.

La scossa è stata seguita pochi minuti dopo da tre le forti repliche. L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato le tre scosse alle 2:28, 2:36 e 2:58 ora svizzera con magnitudo rispettivamente 5.6 (rivista al ribasso da 6.7), 5.2 e 5.

Centinaia gli edifici distrutti dal sisma: oltre alle abitazioni, è quasi completamente crollata la Chiesa dell'Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo. Ridotto a un cumulo di macerie il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo.

Gli epicentri delle scosse di lunedì mattina presto si situano vicino alla città di Gaziantep, non lontano dal confine con la Siria.
Gli epicentri delle scosse di lunedì mattina presto si situano vicino alla città di Gaziantep, non lontano dal confine con la Siria.
KEYSTONE/AP Graphics

Arrivano i primi soccorsi internazionali

Le operazioni di soccorso continuano, si stima che moltissime persone siano ancora sotto le macerie e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan viene costantemente informato sulla situazione. Il Dipartimento della Protezione Civile aveva inizialmente diramato un allarme per un possibile maremoto a causa del sisma in Turchia ma l'allerta è stata successivamente revocata.

«In seguito al terremoto di questa mattina in Turchia, abbiamo attivato il meccanismo di protezione civile dell'Ue. Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell'Ue sta coordinando l'invio di squadre di soccorso dall'Europa. Sono già in viaggio squadre dai Paesi Bassi e dalla Romania». Lo dichiara in un tweet il commissario Ue alle Crisi Janez Lenarcic.

«Sono profondamente rattristato dalla notizia di questa mattina del devastante terremoto che ha colpito parti della Turchia e della Siria. Esprimo le mie più sentite condoglianze alle numerose famiglie che hanno perso i propri cari e auguro una rapida guarigione ai feriti. L'Ue è pienamente solidale con voi». Lo dichiara il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in un tweet.

Aiuti anche da Russia e USA

La Russia ha inviato in Turchia due aerei con 100 soccorritori per aiutare le autorità turche nelle operazioni di salvataggio in corso in seguito al terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito il sud est del Paese e il nord della Siria. Lo rende noto Anadolu.

Gli Stati Uniti hanno dato la disponibilità ad inviare «qualsiasi tipo di assistenza» ad Ankara mentre dall'Azerbaigian è già stata inviata una squadra di 370 persone per aiutare nei soccorsi. Il terremoto è stato avvertito anche nelle province centrali della Turchia e anche in Israele.

«I miei pensieri sono rivolti alle popolazioni della Turchia e della Siria questa mattina, in particolare ai primi soccorritori che hanno lavorato così valorosamente per salvare le persone intrappolate dal terremoto. Il Regno Unito è pronto ad aiutare in ogni modo possibile»: lo ha twittato il premier britannico Rishi Sunak.