PoliticaLa Cina sull'Ucraina: «C'è molto da fare prima della conferenza di pace in Svizzera»
SDA
17.4.2024 - 10:58
La Cina ritiene ci sia ancora «molto lavoro» da fare prima che si possa tenere la conferenza di pace sulla guerra in Ucraina programmata in giugno in Svizzera.
Keystone-SDA
17.04.2024, 10:58
17.04.2024, 11:22
SDA
«Secondo quanto ci risulta, l'incontro è ancora in preparazione e c'è ancora molto lavoro da fare», ha osservato sulla questione il portavoce del ministero degli esteri Lin Jian.
«La Cina ritiene che qualsiasi conflitto debba essere risolto attraverso i canali diplomatici e i negoziati politici», ha notato Lin nel briefing quotidiano, ribadendo che «l'unica via d'uscita dalla crisi ucraina è al tavolo dei negoziati», tenendo presente che Xi «sostiene la convocazione di una conferenza internazionale di pace a tempo debito, riconosciuta da Russia e Ucraina, con la partecipazione paritaria di tutte le parti» e la discussione di tutti i piani di pace disponibili, con pari dignità.
La scorsa settimana il Consiglio federale ha annunciato che ospiterà una conferenza di pace ad alto livello per l'Ucraina a metà giugno al Bürgenstock (NW), ma la Russia ha fatto sapere che non vi parteciperà.
Dopo i colloqui di ieri a Pechino tra Olaf Scholz e Xi Jinping, il il cancelliere tedesco ha scritto su X che «il presidente Xi e io abbiamo concordato che Cina e Germania vogliono coordinarsi con intensità e positivamente per promuovere l'organizzazione della conferenza di alto livello in Svizzera e di future conferenze internazionali sulla pace», sempre sull'Ucraina.
Per aggiungere in un altro post che «la parola della Cina ha un peso in Russia. Ho quindi chiesto al presidente Xi di esercitare pressioni affinché Putin abbandoni finalmente la sua folle campagna, ritiri le sue truppe e metta fine a questa terribile guerra».
La Cina non condanna la Russia
La Cina ha ripetutamente affermato di essere una parte neutrale nel conflitto ucraino, ma è stata criticata per essersi rifiutata di condannare l'aggressione di Mosca.
Ma anche per aver offerto sostegno diplomatico alla Russia, a partire dalle varie votazioni all'Onu e, al tempo stesso, per aver intensificato la cooperazione economica con un interscambio commerciale schizzato nel 2023 oltre i 200 miliardi di dollari, ai nuovi massimi storici.
Il tutto in una partnership strategica sempre più consolidata.