Guerra in UcrainaKiev rivendica un nuovo attacco a una raffineria russa
SDA
25.1.2024 - 21:15
L'Ucraina continua la sua campagna di raid contro infrastrutture critiche in territorio russo in risposta agli analoghi attacchi delle forze di Mosca. I servizi segreti di Kiev hanno rivendicato un nuovo bombardamento con i droni su una raffineria di petrolio nella regione meridionale di Krasnodar, con un incendio che è divampato per diverse ore nel cuore della notte.
Keystone-SDA
25.01.2024, 21:15
SDA
I media statali russi si sono limitati a parlare appunto di un incendio nell'impianto, situato nella località di Tuapse, sul Mar Nero.
Ma una fonte dei servizi di sicurezza di Kiev ha detto che l'azione rientra in una campagna cominciata da un paio di mesi contro impianti del greggio e del gas russi al fine di infliggere quella che ha definito una «giusta» rappresaglia per i bombardamenti di Mosca sulle infrastrutture energetiche ucraine.
La stessa fonte parla di «due potenti esplosioni» avvenute nella raffineria e di un «vasto incendio» che hanno provocato gravi danni all'impianto, di proprietà del gigante russo del petrolio Rosneft.
Si apre un nuovo fronte nel conflitto
Dopo i recenti attacchi avvenuti a un terminal del gas e a un deposito di petrolio fino a quasi mille chilometri di distanza dal confine, nella regione settentrionale russa di Leningrado (con capoluogo San Pietroburgo), Kiev conferma quindi l'apertura di un nuovo fronte nel conflitto, mentre lungo la linea di contatto tra i due eserciti la situazione appare congelata.
Continuano del resto anche i bombardamenti russi. L'aeronautica militare ucraina ha detto che 14 droni kamikaze sono stati lanciati su varie regioni del paese, di cui 11 sono stati abbattuti. A Odessa sono stati segnalati sei feriti.
Lo Stato maggiore ucraino ha detto di avere intenzione di continuare a colpire anche oltreconfine tutti i mezzi, compresi gli aerei, che trasportano missili e altri armi utilizzate dai russi per il conflitto.
E questo nonostante le accuse di Mosca a Kiev di avere abbattuto un velivolo che trasportava 65 prigionieri ucraini verso il confine per uno scambio con soldati russi. Il Cremlino ha affermato che si è trattato di un «atto mostruoso» da parte degli ucraini.
Portare alla luce «le azioni criminali del regime di Kiev»
E alla richiesta del presidente Volodymyr Zelensky di aprire un'inchiesta internazionale su quanto è accaduto, il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov si è detto favorevole, ma solo per portare alla luce «le azioni criminali del regime di Kiev».
Per il momento un'inchiesta per il presunto reato di «violazioni delle leggi e delle norme di guerra» è stata aperta dai servizi d'intelligence ucraini. Mentre prosegue, sull'ipotesi di «atto terroristico», l'inchiesta di Mosca, che ha detto di avere ritrovato le scatole nere dell'aereo.
I servizi d'emergenza russi hanno riferito all'agenzia Tass che frammenti presumibilmente di un missile sono stati trovati nella zona dello schianto.
L'IL-76 è stato colpito da un missile di difesa Patriot
E una fonte militare francese citata da Franceinfo ha affermato che l'Ilyushin è stato colpito da un missile ucraino del sistema di difesa Patriot di fabbricazione americana. I vertici e i comandi militari di Kiev non hanno finora negato esplicitamente un'eventualità del genere, ma non confermano alcuni punti essenziali della ricostruzione russa.
La più importante, che a bordo si trovassero decine di militari di Kiev. Il Commissario ucraino per i diritti umani, Dmytro Lubinets, ha detto di ritenere che se i russi avessero immagini di così tanti cadaveri, le avrebbero mostrate.
Zelensky non ha né confermato né smentito la presenza a bordo di soldati di Kiev, limitandosi ad accusare i russi di «giocare con le vite dei prigionieri ucraini». Ma il Cremlino ha affermato che le autorità ucraine erano state «informate in tempo che l'Ilyushin trasportava prigionieri di guerra».
Intanto il presidente Vladimir Putin oggi si è recato a Kaliningrad, exclave russa situata tra Polonia e Lituania, tra l'altro per incontrare gli studenti dell'Università Immanuel Kant. La visita si è svolta nel pieno delle tensioni tra Mosca e la Nato, che questa settimana ha avviato la più grande esercitazione militare dai tempi della Guerra Fredda. Ma la visita di Putin «non è un messaggio alla Nato», ha voluto sottolineare Peskov.