Guerra in Ucraina Kuleba chiede la mediazione della Cina per un cessate il fuoco

SDA

1.3.2022 - 16:49

L'Ucraina «rimane calma ed è disposta a continuare i negoziati» con la Russia, ha affermato il ministro degli esteri di Kiev Dmytro Kuleba. (Immagine d'archivio del 22 febbraio)
L'Ucraina «rimane calma ed è disposta a continuare i negoziati» con la Russia, ha affermato il ministro degli esteri di Kiev Dmytro Kuleba. (Immagine d'archivio del 22 febbraio)
Keystone

L'Ucraina è pronta a rafforzare la comunicazione con la Cina e «aspetta con impazienza una mediazione della parte cinese per realizzare il cessate il fuoco».

È quanto ha detto il ministro degli esteri Dmytro Kuleba alla controparte cinese Wang Yi nel corso di una telefonata, nel resoconto dato da Pechino.

Kuleba ha parlato della situazione del primo round dei negoziati ucraino-russi, affermando che «porre fine alla guerra è la massima priorità della parte ucraina» che è «aperta a negoziare una soluzione» con «positività e sincerità». Malgrado gli intoppi, la parte ucraina «rimane calma ed è disposta a continuare i negoziati», riferisce la Televisione centrale cinese (Cctv).

Cina deplora la guerra

Dal canto suo, Wang Yi ha detto al suo omologo che la Cina «deplora lo scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia ed è estremamente preoccupata per i danni ai civili».

La posizione di base della Cina «è aperta, trasparente e coerente. Abbiamo sempre sostenuto il rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale di tutti i Paesi. In risposta all'attuale crisi, la Cina invita Ucraina e Russia a trovare una soluzione al problema attraverso i negoziati e sostiene tutti gli sforzi internazionali costruttivi che portino a una soluzione politica».

Wang Yi ha sottolineato che la Cina ha sempre creduto che «la sicurezza di un Paese non possa essere a scapito della sicurezza di altri Paesi e che la sicurezza regionale non può essere raggiunta espandendo i blocchi militari».

A causa della «continua espansione dei combattimenti, la massima priorità è alleviare il più possibile la situazione sul campo, per evitare che il conflitto si intensifichi o addirittura sfugga al controllo, soprattutto per prevenire danni ai civili, le crisi umanitarie e per garantire un accesso sicuro e tempestivo agli aiuti umanitari», ha continuato il resoconto della Cctv.