UcrainaL'appello di Zelensky: «Tutta l'Europa nella NATO e nell'UE»
SDA
1.6.2023 - 21:37
Per Volodymyr Zelensky tutti i paesi europei, tutti gli Stati che confinano con la Russia ad Occidente, devono entrare nella Nato e nell'Ue. È questa l'unica garanzia di sicurezza oggi necessaria.
01.06.2023, 21:37
01.06.2023, 21:45
SDA
A poco più di un mese dal summit dell'Alleanza Atlantica a Vilnius (Lituania) il presidente ucraino mette in campo il suo pressing finale. Il suo paese vuole in qualche modo entrare nella Nato e, a fine anno, punta tutto sul sì di Bruxelles all'apertura dei negoziati per la membership europea.
Zelensky non ha lasciato nulla al caso, lanciando il suo appello ai 45 leader – incluso il presidente della Confederazione Alain Berset – della Comunità politica europea (Epc) riuniti in Moldavia. In un paese che, come l'Ucraina, ha le truppe russe di fatto all'interno dei propri confini. E, come l'Ucraina, aspira a vedersi sigillato l'ingresso nella grande famiglia europea.
Al Mimi Castle, antica tenuta nel villaggio di Bulboaca considerata una leggenda dei vini moldavi a queste latitudine, Zelensky si è presentato di persona, arrivando da Odessa. Il numero uno di Kiev si è imposto subito come la star di un vertice Epc che consolida il format ideato dal presidente francese Emmanuel Macron nel marzo 2022 facendo di fatto da grande contenitore a scambi, dissidi, accordi informali tra i paesi europei nella loro accezione più larga. Quella che va dall'Islanda alla Georgia, dalla Gran Bretagna al Kosovo.
Assenza di Erdogan
Unica nota stonata, l'assenza di Recep Tayyp Erdogan: il presidente turco, fresco di rielezione, rispetto alla prima edizione stavolta ha detto «no». Alzando ancora un po' più il muro tra la Turchia e l'Europa, e non solo nella strategia anti-russa.
Zelensky è arrivato a Bulboaca fedele alla sua linea. Kiev necessita e vuole di una coalizione di paesi per i jet di combattimento, ritiene che solo i Patriot possano assicurare uno scudo aereo vincente. Non c'è tregua, non c'è cessate il fuoco all'orizzonte. «Vinceremo finché non ci fermeremo», è stata la promessa di il presidente ucraino, maglietta verde militare d'ordinanza.
Ma di piano di pace, al Mimi Castle, si parla. «Siamo nella fase di organizzazione, certamente vogliamo coinvolgere più paesi possibili», ha spiegato Zelensky rispondendo a chi gli chiedeva se il vertice si terrà davvero a Parigi a inizio luglio. «Una data non c'è», ha frenato il leader di Kiev. Ma una cosa appare certa: il vertice si baserà su un piano elaborato dall'Ucraina e la presenza della Russia, almeno al momento, non è contemplata.
Del resto, ha ricordato, Mosca non smette di attaccare. La luce è lontana, il vertice Epc serve innanzitutto a strutturare il «soft power» anti-russo che vuole allargare l'Ue e portarla un po' più a Ovest.
Le reazioni dei leader europei
Zelensky ha incassato l'apertura del premier britannico Rishi Sunak, il quale ha sostenuto che «il posto giusto dell'Ucraina è nella Nato», ma prima gli alleati occidentali devono concentrarsi ad aiutare Kiev a condurre «una controffensiva di successo» nei confronti della Russia.
Per il cancelliere tedesco Olaf Scholz, invece, «le garanzie» da dare a Kiev per la sua sicurezza futura «dovranno essere più efficaci possibili» ma «diverse» dall'adesione dell'Ucraina alla Nato.
Mentre Macron ha assicurato che dalla Nato giungerà «un chiaro sostegno». Il presidente francese, vero e proprio «kingmaker» dell'Epc, continua tuttavia a non chiudere del tutto a Vladimir Putin. «Se serve parlo con tutti», ha spiegato. Ma al momento, per gli Alleati non ci sono argomenti da discutere con Mosca.