Ucraina Missili su un palazzo, strage di civili nel Donetsk

SDA

10.7.2022 - 20:37

Arrivati sul posto, in una zona residenziale di Chasiv Yar, i soccorritori hanno trovato il fianco di un edificio di cinque piani sgretolato.
Arrivati sul posto, in una zona residenziale di Chasiv Yar, i soccorritori hanno trovato il fianco di un edificio di cinque piani sgretolato.
Keystone

Prima strage di civili da quando i russi si sono concentrati nell'offensiva sul Donetsk. Tre missili hanno sventrato un palazzo nella cittadina di Chasiv Yar, provocando almeno 15 morti, ma si lotta per estrarre ancora decine di persone dalle macerie.

Forse un ennesimo, tragico errore di mira da parte dell'esercito invasore, che nelle ore successive ha affermato di aver colpito alcuni hangar di armi americane proprio nella zona.

La potenza di fuoco russa, che da giorni investe la metà dell'oblast ancora in mano agli ucraini, nella notte si è abbattuta su una zona residenziale di Chasiv Yar, una cittadina di circa 12'000 abitanti a 50 km a sud di Kramatorsk.

Arrivati sul posto i soccorritori hanno trovato il fianco di un edificio di cinque piani sgretolato. Tra le macerie sono stati estratti 15 corpi senza vita e 6 superstiti, ma oltre 20 persone sarebbero rimaste intrappolate, inclusa un bambino di nove anni, secondo quanto è emerso dalle testimonianze di chi è riuscito a comunicare con tre di loro.

«Ci sono stati tre colpi», ha raccontato una sopravvissuta, aggiungendo che «al secondo c'è stato un lampo e siamo corsi nel seminterrato, rimanendo nascosti fino alla mattina».

«Ero in camera da letto, sono uscita e tutto ha iniziato a tremare, a crollare. Mi ha salvata l'onda dell'esplosione che mi ha spinto, sanguinante, nei bagni», la testimonianza di un'altra donna rimasta (quasi) incolume.

Nel raid è stato colpito anche un altro condominio, e il tetto è andato parzialmente distrutto, ma non sono state trovate vittime, hanno riferito i servizi di emergenza.

Pavlo Kyrylenko, capo dell'amministrazione militare regionale, ha detto che la strage è stata provocata da due o tre razzi russi: «L'ennesima conferma dei crimini della Federazione Russa e che stanno bombardando aree residenziali», la sua denuncia.

Mosca non commenta direttamente l'episodio

Mosca invece, pur non commentando l'episodio specifico, nel bollettino quotidiano ha fatto sapere di aver «distrutto 17 postazioni di comando, quattro batterie di sistemi missilistici e due hangar vicino a Kostyantynivka, dove erano nascosti obici M777 di fabbricazione statunitense utilizzati per bombardare i quartieri residenziali di Donetsk».

Kostyantynivka si trova a nemmeno 20 km di Chasiv Yar. Non è escluso, quindi, che ci sia stato un errore di traiettoria, se è vero che l'attacco è stato condotto con lanciarazzi Uragan, come affermano gli ucraini.

Si tratta infatti di mezzi di epoca sovietica, vecchi di 50 anni, a cui l'Armata sta facendo ricorso per la carenza di armi più moderne.

Tensione nel Donetsk

Quanto accaduto a Chasiv Yar fa salire ad almeno 20 i civili uccisi nel fine settimana nel Donetsk, in una fase in cui i russi stanno insistendo con l'artiglieria verso Sloviansk bersagliando la città da nord (Izium) e da est (Lysychansk).

E prendendo di mira anche la E40, la strada principale che collega Donetsk e Kharkiv: un «obiettivo importante» per l'avanzata nella regione, ha spiegato l'intelligence britannica.

Secondo i separatisti filo-Mosca, inoltre, è partita un'offensiva contro la città di Siversk, sempre nella direzione di Sloviansk (dove i russi hanno rivendicato di aver colpito un deposito di munizioni della Nato, uccidendo «fino a un centinaio di militari").

Per lo stato maggiore di Kiev, invece, la resistenza ha inflitto ulteriori perdite al nemico in termini di mezzi e uomini.

Il fronte sud

Anche sul fronte sud le forze di difesa hanno rivendicato di aver attaccato con successo delle postazioni dell'esercito russo nel territorio di Kherson.

Nel nord-est, il governatore di Kharkiv ha riferito di un nuovo raid sulla regione che ha colpito una scuola ed una casa, ferendo una persona.