Guerra in Ucraina «Mariupol è sotto il controllo russo», ma Putin annulla l'assalto all'acciaieria

SDA

21.4.2022 - 13:09

Quello che resta di un bombardamento.
Quello che resta di un bombardamento.
AP

La città di Mariupol è sotto il controllo russo. Lo ha detto il ministro della difesa della Russia Sergej Shoigu, citato dall'agenzia di stampa non governativa russa Interfax.

21.4.2022 - 13:09

Circa 2000 soldati ucraini sono assediati nell'acciaieria Azovstal di Mariupol e restano asserragliati dentro il centro siderurgico, aggiunge, sempre citato da Interfax.

Secondo l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass, il presidente Vladimir Putin ha ordinato a Shoigu, nel corso di un loro incontro, di annullare l'operazione per prendere d'assalto l'acciaieria giudicandola «inopportuna».

«In questo caso, dobbiamo pensarci – ha detto Putin riferendosi al possibile assalto all'acciaieria -. Voglio dire, dobbiamo sempre pensarci, ma soprattutto in questo caso, dobbiamo pensare a preservare vita e salute dei nostri soldati e ufficiali. Non c'è bisogno di addentrarci in quelle catacombe e strisciare sottoterra, sotto quelle strutture industriali», ha sottolineato il capo dello Stato durate il suo colloquio con il ministro della difesa.

«Blocca questa zona industriale in modo che nemmeno una mosca possa entrare o uscire», ha aggiunto Putin, sempre rivolgendosi a Shoigu.

4000 soldati ucraini uccisi

Putin afferma che tutti coloro che si arrendono ai soldati russi a Mariupol hanno la garanzia che la loro vita sarà risparmiata.

Al momento dell'accerchiamento di Mariupol da parte delle truppe russe, in città sono stati contati 8100 tra combattenti ucraini e mercenari stranieri, ha indicato Shoigu a Putin. Oltre 4000 di loro sono stati eliminati durante la liberazione della città e 1478 si sono arresi.

Putin ha detto che «la liberazione di Mariupol è un successo», stando a quanto scrive l'agenzia di stampa France-Presse (Afp).

142'000 sfollati

Dalla città sarebbero stati sfollati 142'000 civili, ha indicato Shoigu. Altre 543 persone, tra cui 63 bambini, sono state portate nell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (DPR) da Mariupol nelle ultime 24 ore, ha reso noto il quartier generale della difesa territoriale della DPR, secondo quanto riporta Interfax.

«Tra le 8:00 del 20 aprile e le 8:00 del 21 aprile, altre 543 persone, inclusi 63 bambini, sono state sfollate da Mariupol a Bezymenne, nel distretto di Novoazovsk», si legge in un comunicato.

Dal 5 marzo scorso, un totale di 21'045 persone sono state sfollate nella DPR da Mariupol.

Nessun civile ha usato i corridoi umanitari aperti dalla Russia per l'evacuazione dell'acciaieria Azovstal per due giorni di seguito, ha detto Shoigu a Putin, citato da Interfax. «Negli ultimi due giorni, abbiamo seguito i suoi ordini e dichiarato una tregua tra le 14.00 e le 16.00, tutte le ostilità sono cessate e sono stati aperti corridoi umanitari per lo sfollamento dei civili che potevano essere presenti sul terreno di Azovstal. Nessuno è uscito da Azovstal», ha detto Shoigu.

Kiev auspica un corridoio umanitario. «Chiediamo ai russi un corridoio umanitario urgente dallo stabilimento di Mariupol Azovstal», scrive la vicepremier ucraina Iryna Vereshcuk su Telegram. «Ora ci sono circa 1000 civili e 500 soldati feriti. Devono essere tutti tirati fuori dall'Azovstal oggi», aggiunge la vice prima ministra, che si appella ai leader mondiali e alla comunità internazionale a «concentrare i loro sforzi su Azovstal. Ora – conclude – questo è un punto chiave e un momento chiave per lo sforzo umanitario!».

Zelensky: «Tutto distrutto»

A Mariupol quasi tutto è stato distrutto, circa il 95-98% di tutti gli edifici, ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista di ieri (rilanciata ora sul canale Telegram di Zelensky) al canale francese BFMTV, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa statale ucraina Ukrinform.

«Bloccati i locali, i bambini, gli anziani e i militari. È come un'operazione terroristica da parte della Federazione russa contro Mariupol e gli abitanti di questa città. Tutto è stato distrutto lì: il 95-98% di tutti gli edifici, tutto ciò che è lì. Vi stiamo parlando di scuole, asili nido, comuni quartieri residenziali, fabbriche, lungomare, questa è una cittadina di mare», ha detto.

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