Guerra in Ucraina Ucraina: Putin, sanzioni alla Russia sono come dichiarazione guerra

SDA

5.3.2022 - 15:19

"La decisione di avviare l'operazione speciale è stata difficile", ha ancora affermato il presidente russo Vladimir Putin.
"La decisione di avviare l'operazione speciale è stata difficile", ha ancora affermato il presidente russo Vladimir Putin.
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Le sanzioni che vengono imposte alla Russia sono come una dichiarazione di guerra: lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin.

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«Molto di ciò che sta accadendo ora e di ciò a cui stiamo assistendo e di ciò che accadrà – ha detto Putin, citato dall'agenzia Interfax – è senza dubbio un modo per combattere contro la Russia. E queste sanzioni che ci vengono imposte sono come una dichiarazione di guerra».

Le conseguenze di un eventuale conflitto fra la Russia e la Nato, se questo dovesse accadere, sono «chiare a tutti», ha sottolineato il presidente russo, secondo quanto riferisce la Tass.

Il leader russo ha poi respinto come «sciocchezze e teatro dell'assurdo» l'accusa alla Russia di non aver rispettato gli accordi di Minsk. «Recentemente, le autorità di Kiev – ha detto Putin, citato da Tass – hanno iniziato a dichiarare apertamente, pubblicamente, che non adempiranno agli accordi. Ebbene, ne stanno parlando direttamente dagli schermi TV, su Internet – ovunque, dicendo 'Non ci piace, non lo faremo'», ha aggiunto.

Il presidente russo ha quindi affermato che se la dirigenza ucraina attuale continua a fare quello che fa e non comprende le nostre preoccupazioni sulla possibilità che armi nucleari possano essere piazzate sul suo territorio, «sta mettendo in questione il futuro dell'Ucraina come essere uno Stato».

«La decisione di avviare l'operazione speciale è stata difficile», ha ancora affermato Putin aggiungendo che la Russia ha messo sul tavolo le sue condizioni e attende che gli ucraini rispondano.

Il leader del Cremlino ha anche ribadito quanto asserito già da Mosca in passato, che il Donbass in otto anni ha subito l'uccisione di 14'000 civili, 500 dei quali bambini, e ha chiamato di nuovo la rivolta che rovesciò il governo di Kiev nel 2014 «colpo di Stato».

Putin ha pure dichiarato di non avere alcuna intenzione di dichiarare la legge marziale in Russia. Il capo del Cremlino ha spiegato che «la legge marziale dovrebbe essere introdotta solo quando c'è un'aggressione esterna. Non la stiamo subendo e spero che non lo faremo».

Intanto lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, secondo quanto riporta l'agenzia ucraina Unian, ha riferito che dall'inizio della guerra i russi hanno registrato oltre 10'000 vittime. Tra le perdite ci sarebbero anche 269 carri armati, 945 veicoli corazzati da combattimento, 105 sistemi di artiglieria e un'ottantina di velivoli, tra aerei ed elicotteri.

Mentre secondo il ministro ucraino della difesa Oleksii Reznikov, citato dal «Guardian», sono 66'224 gli ucraini rientrati nel paese dall'estero per combattere contro l'invasione russa.