Gran Bretagna Brexit: ecco cosa prevede la proposta d'accordo di Johnson

ATS / sam

2.10.2019 - 18:01

Il premier britannico Boris Johnson (foto d'archivio)
Il premier britannico Boris Johnson (foto d'archivio)
Source: KEYSTONE/EPA/NEIL HALL

Il governo britannico ha pubblicato formalmente e ha trasmesso a Bruxelles in forma integrale le proposte avanzate per un accordo sulla Brexit depurato in particolare della clausola del backstop a garanzia di un confine senza barriere fra Irlanda del Nord e Irlanda.

Il testo conferma le anticipazioni sui punti salienti, precisando che i controlli doganali dovranno essere «decentralizzati» sui due lati del confine irlandese, attraverso «un piccolo numero» di infrastrutture collocate presso depositi aziendali o punto di carico-scarico delle forniture, ma senza barriere fisiche lungo la linea di frontiera propriamente detta.

Un trattato di libera scambio

In termini generali fissa anche fin d'ora, come punto di caduta delle future relazioni fra l'intero Regno Unito e i 27, dopo la fine della fase di transizione prevista al 31 dicembre 2021, quella di una rapporto regolato da un trattato di libera scambio. Londra attende ora una prima risposta ufficiale dell'Unione Europea.

Un accordo che il premier mercoledì ha definito «un compromesso costruttivo» e accettabile per entrambe le parti.

Corbyn: «Peggio di quello della May»

Reazione negativa da tutti i partiti dell'opposizione parlamentare britannica contro le proposte del premier Boris Johnson all'UE per un accordo sulla Brexit, contestate o ritenute «contraddittorie» nel merito, oltre che insufficienti.

Il leader laburista, Jeremy Corbyn, liquida il piano come «peggiore dell'accordo di Theresa May» e accusa Johnson di volere in realtà un no deal.

Epilogo a cui il Parlamento ha già opposto una legge pro rinvio e che secondo Corbyn va contrastato adesso come priorità assoluta.

«Una martellata» per l'Irlanda del Nord

Giudizi ugualmente critici dalla first minister scozzese e leader degli indipendentisti dell'Snp, Nicola Sturgeon, nonché del liberaldemocratico Tom Brake, stando al quale questo scenario sarebbe «una martellata» per l'Irlanda del Nord e per il suo business in termini di nuovi ostacoli.

Fra i partiti nordirlandesi, ok dagli unionisti del Dup, bocciatura totale dai repubblicani dello Sinn Fein.

Sul fronte euroscettico ultrà, pollice verso anche da Nigel Farage (Brexit Party) secondo il quale Johnson propone di fatto «una minestra riscaldata» dell'accordo May.

Juncker: «Diversi punti problematici»

Dal canto suo, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha osservato che nella proposta del premier britannico «ci sono ancora alcuni punti problematici che necessiteranno di ulteriori lavori nei prossimi giorni, in particolare per quanto riguarda il backstop».

Così la Commissione europea dopo la telefonata fra i due. Juncker ha però «accolto con favore la determinazione di Johnson a portare avanti i colloqui in vista del Consiglio europeo di ottobre e a compiere progressi verso un accordo».

Juncker ha «riconosciuto i progressi positivi, in particolare per quanto riguarda il pieno allineamento regolamentare per tutte le merci e sul controllo delle merci che entrano nell'Irlanda del Nord dalla Gran Bretagna».

«La Commissione esaminerà il testo giuridico»

Nella nota si precisa che «il delicato equilibrio raggiunto dall'accordo del Venerdì Santo deve essere preservato», mentre «un'altra preoccupazione che deve essere affrontata sono le norme doganali sostanziali».

Juncker ha poi confermato a Johnson che la «Commissione esaminerà ora il testo giuridico in modo obiettivo e alla luce dei nostri noti criteri. L'UE vuole un accordo. Rimaniamo uniti e pronti a lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per far sì che ciò accada - come lo siamo ormai da oltre tre anni».

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