Presidenza Venezuela: insediamento Maduro

ATS

10.1.2019 - 07:17

Il giuramento di Maduro avverrà in mattinata davanti al Tribunale supremo di giustizia (Tsj).
Il giuramento di Maduro avverrà in mattinata davanti al Tribunale supremo di giustizia (Tsj).
Source: KEYSTONE/EPA EFE/MIGUEL GUTIERREZ

Elementi della Forza armata nazionale bolivariana (Fanb) hanno preso posizione in varie zone di Caracas e del Paese a ore dal giuramento del presidente Nicolás Maduro per un secondo mandato di sei anni.

I militari hanno anche bloccato l'accesso alla zona centrale della capitale e hanno posto un presidio nelle adiacenze del Palazzo legislativo.

Posti di controllo sono stati sistemati in Plaza Venezuela e lungo la centrale Avenida Urdaneta per controllare il traffico dei veicoli nella zona.

Attraverso i social network si apprende inoltre che simili movimenti sono avvenuti nelle principali città venezuelane come San Cristóbal (Stato di Táchira), Maracaibo (Zulia) e Barquisimeto (Lara), ad ovest di Caracas.

Nello stesso tempo membri dei cosiddetti 'collettivi armati' simpatizzanti con il governo si sono dispiegati in vari quartieri popolari della capitale, sistemandosi all'interno di istallazioni denominate 'tribune anti imperialiste'.

Il giuramento di Maduro avverrà in mattinata davanti al Tribunale supremo di giustizia (Tsj) e non, come prevede in prima istanza la Costituzione, davanti all'Assemblea nazionale, che è controllata dall'opposizione. Questo perchè dal 2016 il Parlamento è imputato di 'oltraggio alla magistratura' e in questo caso il testo costituzionale prevede in subordine il giuramento del presidente davanti al Tsj.

La cerimonia è stata preceduta da forti polemiche e da accuse di "illegittimità" nei confronti del capo dello Stato aggiudicatosi le elezioni presidenziali del maggio 2018, sia dall'opposizione e dalla chiesa venezuelani, sia da varie Nazioni del mondo, fra cui gli Stati Uniti e i Paesi del 'Gruppo di Lima' tranne il Messico.

Alla cerimonia di insediamento di Maduro, 56 anni, per il periodo 2019-2025, assisteranno soltanto quattro capi di Stato latinoamericani (Bolivia, Cuba, El Salvador e Nicaragua), mentre molti Paesi europei invieranno diplomatici di rango inferiore.

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