Venezuela Venezuela: sotto assedio obitorio col poliziotto anti-Maduro

ATS

17.1.2018 - 18:08

Il poliziotto ribelle Oscar Perez (foto d'archivio)
Il poliziotto ribelle Oscar Perez (foto d'archivio)
SDA

L'uccisione di Oscar Perez, il poliziotto ribelle che aveva preso le armi contro il governo di Nicolas Maduro, continua a generare tensione a Caracas, dove l'obitorio della capitale è stato circondato oggi da unità antisommossa.

Una deputata dell'opposizione ha inoltre denunciato di essere stata aggredita da uomini della Guardia Nazionale.

I resti di Perez, ucciso lunedì scorso con altri sei ribelli, durante uno scontro a fuoco su cui non sono stati diffusi particolari, sono arrivati nella notte all'obitorio di Bello Monte, alla periferia della capitale. La moglie dell'ex poliziotto, Danahis Vivas, ha chiesto di poter identificare il corpo, chiedendo che esso non sia cremato.

Anche una deputata del partito Volontà Popolare, Manuela Bolivar, è arrivata alla camera mortuaria per avere notizie sui resti di Perez, ma le è stato impedito l'ingresso. Su Twitter, la parlamentare dell'opposizione ha denunciato essere stata aggredita da agenti della Guardia Nazionale, che le hanno sottratto carta d'identità e tesserino parlamentare.

Le circostanze della morte di Perez e i suoi compagni continuano ad essere poco chiare: il ministro degli Interni ha riferito che due agenti sono morti durante l'accerchiamento dei ribelli, ma il suo collega dell'Agricoltura - in un audio filtrato ai media - ha detto che il dirigente di un 'colectivo' (gruppo civile armato del chavismo), Heyker Vazquez, è morto durante l'operazione.

"Cosa ci facevano i paramilitari armati, i cosiddetti 'colectivos' in una operazione di pubblica sicurezza?", ha chiesto la coalizione antichavista Mud in un comunicato.

Il governo non ha mai confermato la morte di Vazquez o la sua partecipazione nell'uccisione di Perez, ma su Twitter si sono diffusi messaggi denunciando che oggi durante il funerale del leader del 'colectivo', nel quartiere popolare noto come '23 de febrero', sono state sparate numerose raffiche di armi automatiche.

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