Guerra in Ucraina Zelensky: «Bene le nuove sanzioni, ma non bastano». Trovati 320 civili uccisi a Bucha

ATS / sam

7.4.2022 - 07:11

Mariupol, distrutta per il 90%, e secondo il suo sindaco, Vadim Boychenko, il 40% del territorio urbano «non è più ricostruibile»
Mariupol, distrutta per il 90%, e secondo il suo sindaco, Vadim Boychenko, il 40% del territorio urbano «non è più ricostruibile»
Keystone

Il nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia decise dall'Occidente «sembra efficace, ma non è abbastanza».

7.4.2022 - 07:11

Ne è convinto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che nel suo consueto videomessaggio serale ha insistito: la misura non è proporzionata alle atrocità commesse a Bucha e che proseguono a Mariupol e Kharkiv.

Ma non solo: il leader ucraino guarda al suo Paese devastato e non può fare a meno di pensare al futuro, che per essere possibile deve inevitabilmente passare per una ripresa economica: «Dobbiamo fare tutto il possibile per ripristinare il lavoro delle aziende locali, le attività commerciali e ristabilire le piccole e medie imprese sul nostro territorio là dove è sicuro e possibile lavorare», ha detto, mantenendo però il dito puntato contro Mosca che, ha insistito, non vuole che nulla venga visto prima che prendano il controllo della città, prima che la ripuliscano».

Il riferimento è alla città di Mariupol, assediata da oltre un mese, che «al momento è l'inferno», ha continuato, «Non riusciranno a nascondere migliaia di persone. Il mondo ha visto la vera situazione. È stato visto ciò che è stato fatto all'Ucraina».

Una 'città martire' Mariupol, distrutta per il 90%, e secondo il suo sindaco, Vadim Boychenko, il 40% del territorio urbano «non è più ricostruibile».

Proseguono i pesanti combattimenti nell'Est

Intanto proseguono i pesanti combattimenti nell'Est del Paese e Kiev invita i residenti delle regioni di Lugansk, Donetsk e Kharkiv ad evacuare, mentre denuncia la scomparsa di oltre 400 persone da Gostomel, la località alle porte di Kiev dove questa mattina è scattato un coprifuoco previsto per una settimana, fino alle 6 del mattino, ora locale, del 14 aprile, una «misura necessaria» per sminare la città e consentire ai civili di rientrarvi in sicurezza, afferma in un tweet la parlamentare ucraina Lesia Vasylenkonel. La città è sotto l'occupazione delle forze russe da 35 giorni.

Il sindaco di Bucha: «Finora trovati 320 civili uccisi»

«Fino a ieri sera erano 320 i civili trovati uccisi. Gli specialisti stanno ora lavorando sui corpi: specialisti forensi, agenti delle forze dell'ordine, ma il numero di corpi scoperti cresce ogni giorno. Si trovano in tenute private, parchi, piazze, dove era possibile, quando non c'erano bombardamenti, seppellire i corpi. La gente cercava di seppellire i morti in modo che i cani non li portassero via. Quasi nel 90%dei casi sono ferite da proiettili, non schegge». Lo afferma il sindaco di Bucha Anatoly Fedoruk in un'intervista alla tv ucraina Dw.

Alla domanda su dove sono stati trovati i cadaveri, il sindaco spiega che «sono stati trovati tre luoghi a Bucha: il territorio dell'impresa Ukragrosnab, dove gli invasori russi hanno scaricato i corpi delle persone con le mani legate come legna da ardere. Poi le strade di Vokzalnaya, Yablunskaya e il campo per bambini ‹Promenisty›, dove hanno anche trovato persone con le mani legate e ferite da proiettili».

Fedoruk racconta che «sia prima che durante l'occupazione, sono stato con la comunità, come dovrebbe essere. Personalmente ho visto tre episodi in un unico luogo. Mi trovavo in una casa privata, accanto alla quale avvenivano le esecuzioni.

Questa è Lech Kachinsky Street, dove si trova l'impresa Yuzhteploenergomontazh, c'era solo un posto di blocco degli invasori russi e hanno sparato a tre auto a un certo intervallo di tempo. C'erano quattro persone in una macchina: un uomo, una donna incinta e bambini, tre di loro sono stati uccisi.

Il corpo della donna è stato sepolto dal marito nella trincea che gli occupanti russi avevano scavato per ripararsi. Invece di una croce, ha installato la targa dell'auto su cui viaggiavano e i corpi dei bambini sono stati portati in chiesa e sepolti. Non so se quell'uomo sia sopravvissuto e quale sia il suo destino».

Quanto alle abitazioni, il sindaco elenca: «112 case private sono state rase al suolo e non possono essere restaurate, altre un centinaio furono danneggiate. Inoltre, 18 condomini sono stati gravemente danneggiati e bruciati a causa dei bombardamenti».

Fino ad oggi compreso a Bucha vige il coprifuoco, quindi il sindaco consiglia ai civili di non tornare in città «fino alla decisione finale»: «Ciò è particolarmente vero per donne e bambini. Perché finora in città non c'è elettricità, acqua, gas».

Il Pentagono mette in guardia

Il Pentagono mette in guardia intanto: la mossa delle forze russe di spostare l'offensiva nell'est dell'Ucraina potrebbe «allungare la guerra più di quanto chiunque di noi voglia», stando ad un funzionario del ministero Usa della Difesa, secondo cui Washington si aspetta che il conflitto si intensifichi nella zona del Donbass.

Sul fronte rifugiati poi, gli occhi sono adesso puntati sugli Stati Uniti, sulla cui frontiera meridionale comincia a premere la pressione degli arrivi via via più consistenti di chi fugge dalla guerra in Ucraina.

Sono infatti circa 1'700 i rifugiati ucraini arrivati a Tijuana, in Messico, sperando di riuscire a entrare negli Stati Uniti. Lo riporta Nbc news spiegando che nella città di confine, vicino San Diego, è stato allestito un centro accoglienza in una palestra.

Secondo Cbs, i profughi sono arrivati in Messico con un visto turistico. Circa 150 ucraini vengono accolti negli Stati Uniti ogni giorno da quando il presidente americano Joe Biden ha annunciato di voler garantire l'ingresso nel Paese a 100'000 profughi.

ATS / sam