Guerra in Ucraina Zelensky vola all'Onu: «Fermate Putin, è come Hitler»

SDA

18.9.2023 - 22:28

Zelensky 
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ATS

«Putin come Hitler, è in gioco l'ordine mondiale»: Volodymr Zelensky prepara il terreno al suo primo intervento di persona all'assemblea generale dell'Onu, dove parlerà domani dopo Joe Biden lanciando un nuovo appello a sostenere Kiev e a cercare una «pace giusta» rivolgendosi alla platea del Palazzo di vetro (dove spicca l'assenza di molti leader, da Macron a Sunak), ma in particolare ai Paesi del Sud globale che non si sono ancora allineati.

18.9.2023 - 22:28

«Il mondo intero deve decidere se vogliamo fermare Putin o se vogliamo dare inizio a una guerra mondiale. Non possiamo cambiare Putin. La società russa ha perso il rispetto del mondo. Lo hanno eletto e rieletto e hanno creato un secondo Hitler. Lo hanno fatto. Non possiamo tornare indietro nel tempo. Ma possiamo fermarlo qui», ha detto Zelensky in un intervista a Cbs News.

«Se l'Ucraina cade – ha proseguito – cosa succederà tra dieci anni? Pensateci. Se i russi raggiungono la Polonia, cosa accadrà dopo? Una terza guerra mondiale? Stiamo difendendo i valori del mondo intero e stiamo combattendo davvero con uno Stato nucleare che minaccia di distruggere il mondo».

Zelensky ha anche ammesso che la controffensiva ucraina procede lentamente ma, ha ammonito, «non daremo tregua a Putin: dobbiamo liberare il nostro territorio il più possibile e andare avanti, anche se si tratta di meno di mezzo miglio o cento iarde, dobbiamo farlo». Per questo ha rilanciato la richiesta di armi e aiuti, «un investimento nella stabilità, nelle regole globali e nel ripristino del diritto internazionale».

Giovedì alla Casa Bianca da Biden

Una richiesta che ribadirà anche giovedì, quando sarà ricevuto alla Casa Bianca da Biden (che dovrebbe annunciare un nuovo pacchetto di forniture belliche) e soprattutto quando incontrerà gli esponenti di Capitol Hill in un momento cruciale: lo spettro dello shutdown a fine mese, che cancellerebbe gli ulteriori 21 miliardi chiesti dal Commander in chief per Kiev, con i repubblicani che hanno già presentato una proposta senza aiuti per l'Ucraina.

Zelensky avrà inoltre due bilaterali importanti a margine dell'assemblea Onu: uno con Benyamin Netanyahu e l'altro con Luiz Inacio Lula da Silva, entrambi leader di Paesi che finora non hanno varato sanzioni contro Mosca né inviato aiuti all'Ucraina.

Anche Biden incontrerà il premier israeliano – cui ha negato una visita alla Casa Bianca per la controversa riforma della giustizia – e il leader brasiliano. In agenda inoltre il suo primo vertice con i leader di cinque Paesi centro asiatici (Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan), tutte ex repubbliche sovietiche che gli Usa cercano di corteggiare dopo la guerra lanciata dal Cremlino.

Anche per sottrarle alla crescente influenza del Dragone sullo sfondo della sempre più stretta alleanza Cina-Russia, come conferma la visita in corso del ministro degli Esteri cinese Wang Yi a Mosca per approfondire il dialogo nella sicurezza strategica.

Biden rilancerà la sua politica multilaterale

Nel suo discorso davanti a 150 capi di Stato e di governo, l'ultimo prima delle prossime elezioni presidenziali, Biden rilancerà la sua politica multilaterale, l'impegno per la difesa della democrazia e l'appello per sostenere Kiev. Un appello non solo al mondo ma anche, e soprattutto, a Capitol Hill, dove per la prima volta si rischia uno stop al sostegno bipartisan all'Ucraina.

Con l'ombra di un possibile ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, che sta già flirtando con Putin e con i suoi assist elettorali. Il Commander in chief presenzierà mercoledì anche al Consiglio di Sicurezza sul conflitto ucraino, unico leader dei cinque Paesi con diritto di veto (Usa, Francia, Regno Unito, Cina e Russia) in una sessione dove il ministro degli Esteri di Mosca Serghei Lavrov si troverà faccia a faccia con Zelensky (partecipa anche la premier italiana Giorgia Meloni).

Scambio di prigionieri americani con l'Iran

Il presidente Usa si è fatto precedere dal colpo dello scambio di prigionieri americani con l'Iran, ma arriva a New York azzoppato da problemi domestici: lo spettro dell'impeachment per complicità negli opachi affari esteri del figlio Hunter, l'incriminazione di quest'ultimo per il possesso illegale di una pistola, lo sciopero del settore auto e i sondaggi ai minimi, anche per la sua età.

Al Palazzo di Vetro debutta intanto mercoledì sera (l'una di notte di giovedì in Svizzera) Georgia Meloni, che metterà la questione migranti al centro del suo intervento, chiedendo che anche l'Onu faccia la sua parte con un piano ad hoc, come ha anticipato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che intanto sta tessendo una fitta rete diplomatica con i Paesi dell'area balcanica, con quelli del Corno d'Africa e del Sahel.

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