Ticino Anche PLR e Verdi chiedono lumi sul caso dei permessi

SwissTXT / pab

9.9.2020

Mancati rinnovi e concessioni spesso bocciati dal TRAM 
Mancati rinnovi e concessioni spesso bocciati dal TRAM 
Ti-Press

Dopo la richiesta del Partito socialista di istituire l’alta vigilanza sul Consiglio di Stato, altri atti parlamentari sono stati inoltrati al Governo cantonale sulla gestione dei permessi in Ticino.

Il programma della RSI Falò giovedì scorso aveva illustrato, sulla base anche di diverse testimonianze, la prassi molto restrittiva adottata dalle autorità, ma anche le frequenti bocciature delle decisioni negative da parte del Tribunale amministrativo.

PLR: «Procedure quanto meno discutibili»

In un'interpellanza, inviata a nome del PLR da Matteo Quadranti, si sottolineano due aspetti emersi dalle affermazioni fatte in diretta dal direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.

Da un lato «procedure quanto meno discutibili per quanto riguarda il rilascio di permessi di dimora e soggiorno sul piano cantonale e, dall’altro, un’ingerenza politica nei confronti del servizio dei ricorsi del Consiglio di Stato» che dovrebbe invece agire in modo indipendente.

I Verdi: «Pratiche senza basi legali, umilianti e non pertinenti»

I Verdi, dal canto loro, in due interrogazioni puntano il dito contro «pratiche senza basi legali, umilianti e non pertinenti». Al Governo si chiede fra l'altro quali siano le direttive interne e quali passi siano stati compiuti per adeguarsi ai ripetuti richiami del TRAM.

Gli ecologisti vogliono inoltre conoscere il numero delle perquisizioni (che possono superare anche il centinaio per singoli individui) compiute negli ultimi cinque anni e, di riflesso, «quante centinaia o migliaia di giornate lavorative» di agenti di polizia siano state usate per gli appostamenti quando, si ricorda, «il Cantone ha compiuto ingenti sforzi per aumentare gli effettivi» allo scopo di combattere la criminalità, in particolare organizzata, economica e informatica.

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