A margine della URC 2022 Azione di Greenpeace a Lugano per un futuro verde in Ucraina

mp, ats

4.7.2022 - 09:35

Attivisti di  Greenpeace in riva al Ceresio
Attivisti di Greenpeace in riva al Ceresio
Keystone

Militanti di Greenpeace hanno installato una finta pala eolica a Lugano, a poche ore dall'inizio della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina. Dal canto suo, Public Eye ha chiesto alla Svizzera di smetterla di finanziare la guerra russa.

4.7.2022 - 09:35

Diversi membri di Greenpeace hanno ripetuto più volte la loro azione a circa un chilometro di distanza dal sito della riunione, sotto lo sguardo divertito di un poliziotto. L'azione è stata pensata in collaborazione con oltre 45 organizzazioni ucraine, fra cui Ecoaction con sede a Kiev.

«Il buon senso vuole che l'Ucraina non ricostruisca le sue infrastrutture secondo i vecchi standard sovietici», ha affermato la direttrice di Ecoaction, Natalia Gozak. «In veste di candidata potenziale all'adesione all'Unione Europea, l'obiettivo dell'Ucraina deve essere quello di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050».

Stando alle ONG, la guerra minaccia l'ambiente, in particolare per il fatto che i soldati russi occupano sempre un sito nucleare. «La distruzione delle infrastrutture, dell'economia e della società ucraine deve cessare», ha affermato un responsabile di Greenpeace. Le organizzazioni non governative chiedono una ricostruzione che garantisca «la salute economica, sociale e ambientale» del Paese.

«Cessare ogni forma di finanziamento per Putin»

Da parte sua, Public Eye invita la Svizzera a cessare ogni forma di finanziamento per il presidente russo Vladimir Putin. L'ONG le attribuisce «una responsabilità particolare» quale centro delle negoziazioni su petrolio, cereali e altre materie prime. Tre quarti delle esportazioni russe sono «pilotate» dalla Svizzera, secondo Public Eye.

L'ONG chiede pure di applicare le sanzioni europee contro gli oligarchi e le materie energetiche russe. La Confederazione deve adoperarsi presso Bruxelles affinché esse vengano estese il più rapidamente possibile all'importazione e alla negoziazione del gas.

Un'autorità dedicata alle sanzioni sulle materie prime dovrebbe essere promossa in Svizzera, aggiunge ancora Public Eye. A suo avviso, sforzi in tal senso devono essere intrapresi a livello internazionale.

mp, ats