Tribunale penale federale Bomio e Solcà non rieletti presidenti del TPF

ATS

23.9.2019 - 18:45

Il Tribunale penale federale a Bellinzona
Il Tribunale penale federale a Bellinzona
Source: KEYSTONE/TI-PRESS/ALESSANDRO CRINARI

Giorgio Bomio-Giovanascini, presidente della Corte dei reclami penali, e Claudia Solcà, presidente della Corte d'appello del Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona non sono stati rieletti. È la prima volta che dei presidenti non vengono riconfermati.

Le elezioni si sono svolte in agosto. Secondo il Tribunale penale federale, non è mai successo che il presidente di una camera non fosse rieletto dopo il primo mandato. Le disposizioni prevedono che il presidente e il vicepresidente vengano eletti ciascuno per un periodo di due anni. Sono possibili due rielezioni.

Alcuna informazione sulle ragioni, ma...

Il Tribunale penale federale non fornisce alcuna informazione sulle ragioni. Sabato la NZZ aveva anticipato la notizia della non rielezione di Bomio, mettendola in relazione ad alcune controverse decisioni riguardanti il procuratore generale della Confederazione Michael Lauber, e domenica la SonttagsZeitung ha annunciato che anche Claudia Solcà, in carica dal gennaio 2018, non sarebbe stata riconfermata.

Bomio è uno dei giudici che aveva ordinato il ritiro di Lauber dalle indagini inerenti alla Federazione mondiale di calcio (FIFA). A sua volta il procuratore generale della Confederazione aveva richiesto, senza ottenerla, la ricusazione del presidente della Corte dei reclami penali del TPF.

Bomio: «La non rielezioni non legata al caso Lauber»

Bomio, ai media, ha detto che la sua non rielezione non è legata al caso Lauber, ma piuttosto alle sue critiche riguardanti la rappresentanza politica nella Commissione amministrativa. Secondo il domenicale, la mancata rielezione di Solcà sarebbe dovuta invece a lacune nella gestione denunciate da otto giudici.

La carica di Bomio è stata assunta dall'attuale vicepresidente Roy Garré (PS), mentre Solcà è stata sostituita da Olivier Thormann (PLR). Prima di entrare al TPF, Thormann era procuratore federale capo e anch'egli, assieme a Lauber e un altro collega, era stato escluso dalle inchieste legate alla FIFA.

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