Questione rimborsi Costi per interventi di cataratta alla Santa Chiara: «Helsana pagherà»

SwissTXT / pab

30.10.2019 - 19:08

Accordo trovato
Accordo trovato
Ti-Press

La storia rimbalza sui social da ormai un giorno e sta facendo parecchio discutere.

Il caso di un paziente pensionato che si è sottoposto a un'operazione della cataratta a entrambi gli occhi alla clinica Santa Chiara di Locarno. Prima di eseguire l'intervento gli è stato chiesto dalla clinica di anticipare il pagamento di tasca propria.

La ragione: un contenzioso aperto tra l’ospedale e la cassa malati Helsana, che ha bloccato i pagamenti verso la clinica per le prestazioni oftalmologiche.

La pratica è però illegale, e a confermarlo ai microfoni della RSI è la responsabile dell'Area di gestione sanitaria del DSS Ivana Petraglio: «Secondo le disposizioni della LaMal la Santa Chiara non aveva il diritto di chiedere un anticipo al paziente».

La clinica: «Accordo con Helsana trovato»

Nel tardo pomeriggio di mercoledì è però arrivata la notizia: la cassa malati e la clinica hanno trovato un accordo. «Helsana - spiega il membro del CdA della clinica Daniela Soldati - corrisponderà tutti gli impagati da giugno 2018 alla Santa Chiara (338'000 franchi secondo nostre informazioni, ndr) e d’ora in avanti pagherà le fatture secondo contratto. Contesterà semmai i pagamenti in seguito, se necessario anche fino al tribunale arbitrale cantonale; al contempo noi interrompiamo da subito le richieste di pagamento anticipato ai pazienti interessati».

Helsana provvederà inoltre a rimborsare tutti i pazienti che hanno pagato anticipatamente e ai quali Helsana non ha ancora rimborsato i costi degli interventi.

Ecco perché i pagamenti erano stati bloccati

Il motivo che ha spinto l’assicuratore malattia a bloccare i pagamenti è invece spiegato in una risposta scritta ricevuta direttamente da Helsana: «Abbiamo sospeso i pagamenti perché i costi delle operazioni della cataratta della Santa Chiara superano largamente il forfait calcolato per questo intervento».

Una spiegazione che si scontra però con la realtà: «Le prestazioni di oftalmologia – fa nuovamente chiarezza Ivana Petraglio del DSS – sono remunerate secondo due metodi diversi: il primo, quello applicato dalla Santa Chiara, è basato sul Tarmed, quindi secondo la struttura tariffale approvata dalla Confederazione. C’è poi la modalità forfettaria che sono delle convenzioni che stabiliscono appunto dei forfait concordati tra assicuratori e istituti, tra i quali non figura la Santa Chiara. Al momento attuale non sono però stati approvati da nessuna autorità».

La soluzione forfettaria non può quindi prevalere sul Tarmed, in quanto quest’ultimo è altrettanto ammesso.

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