Coazione sessuale Funzionario condannato per reati sessuali: inchiesta parlamentare?

SwissTxt / pab

3.10.2019 - 12:01

Riunione del Gran Consiglio ticinese
Riunione del Gran Consiglio ticinese
Ti-Press / Archivio

L’atto parlamentare, sottoscritto da vari partiti, mira a fare luce sul caso dell’ex operatore sociale ticinese condannato in primo grado per coazione sessuale.

Il Gran Consiglio ticinese potrebbe istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta. La richiesta è stata inoltrata giovedì, per fare luce sul caso dell'ex operatore sociale condannato in gennaio in primo grado per coazione sessuale.

In aula, il giudice si scusò a nome dello Stato con le tre ragazze che denunciarono i fatti e puntò il dito anche contro Ivan Pau Lessi, che nei primi anni 2000 era il diretto superiore dell'imputato.

Pur senza fare nomi, il giudice disse in sostanza che due delle ragazze si rivolsero a lui per segnalare gli abusi e la vicenda sarebbe dovuta emergere ben prima del processo.

E se dal punto di vista penale Pau Lessi risulta totalmente estraneo ai fatti e si è detto pronto a essere sentito dai vertici del Parlamento, politicamente la vicenda ha da subito sollevato non pochi dubbi sull'agire dei superiori del funzionario condannato.

«Serve un'autorità indipendente»

Tanto che giovedì mattina è stata inoltrata la richiesta di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta.

Il primo firmatario è il presidente del PPD Fiorenzo Dadò, il quale ai microfoni della RSI spiega: «Il Consiglio di Stato ha le mani legate e quindi serve un'autorità indipendente che possa indagare fino in fondo per capire cosa sia realmente successo: che tipo di abusi sono stati commessi, chi ha coperto cosa, ne va della credibilità delle istituzioni».

L'atto parlamentare è stato sottoscritto da altri sei deputati che rappresentano Lega, PLR, UDC, Verdi e MPS. I socialisti decideranno nelle prossime ore se sostenere o meno la richiesta.

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