Il Quotidiano della RSI lo ha chiesto a Mattia Lepori, vice capo area medica EOC: «Questo aumento dei casi non mi sorprende particolarmente. Penso che a influire sia una concomitanza di cose: gli allentamenti piuttosto generosi, in particolare per quanto riguarda la circolazione delle persone (e quindi i turisti in partenza dalla Svizzera e in arrivo nel nostro Paese), la possibilità di avere assembramenti con un numero più elevato di persone, e al contempo l'incidenza della variante Delta (che ormai è predominante anche da noi)».
Un anno fa, in questo periodo, di ricoveri non ce n'erano. Una differenza spiegabile anche con le scelte fatte dalla politica? «Devo dire che da una parte la variante Delta non c'era, e dall'altra le grandi manifestazioni e i grandi eventi lo scorso anno erano stati autorizzati solo nel mese di ottobre (per poi venire proibiti due settimane più tardi). Quindi siamo in una situazione molto differente», risponde ancora Lepori ai microfoni della RSI.
Zanini: «La vaccinazione protegge dai decorsi gravi»
L'effetto vaccino però si vede. «Il numero dei ricoverati per ora è più basso, in proporzione, rispetto al numero dei contagi. Questo a mio avviso è legato all'effetto protettivo del vaccino soprattutto sulle persone più vulnerabili e quindi suscettibili di finire in ospedale. La certezza che ciò durerà anche nelle prossime settimane e nei prossimi mesi però non l'abbiamo», dice ancora il vice capo area medica EOC.
Anche il farmacista cantonale Gian Maria Zanini sottolinea lo stesso aspetto, ossia che «se i numeri sono ancora piccoli, la spiegazione è che la vaccinazione protegge dai decorsi gravi e quindi anche dall’ospedalizzazione». Questo appunto spiega il dato ospedaliero in controtendenza con il numero di casi.
Stando alla RSI, delle cinque persone ricoverate in ospedale in Ticino per il Covid-19 tre non sono vaccinate, una lo è, ma con un preparato non omologato in Svizzera, mentre la quinta persona è un anziano completamente vaccinato, ma con malattie pregresse.