Il presidente della sezione ticinese Fiorenzo Dadò, pur sostenendo il lavoro del presidente nazionale che sta cercando di rilanciare il partito, ritiene che a livello regionale il nuovo nome non può funzionare.
Scetticismo espresso anche da Paolo Danielli, vicesindaco di Mendrisio, che ricorda come valori di ispirazione cristiana determinano la visione e le scelte politiche del partito.
Il municipale di Locarno Giuseppe Cotti riconosce la necessità di aprirsi alle realtà odierne, con le difficoltà a trovare persone disposte a lanciarsi in politica. Ritiene però che non sia abbastanza cambiare nome per raccogliere maggiori consensi e soprattutto vanno confermati i valori storici del partito.
Il dibattito sul cambio di nome a livello ticinese si farà, ma tra qualche anno. Le sezioni cantonali hanno tempo cinque anni per decidere se adottare la nuova denominazione.