TicinoDignità, solidarietà e pace i temi della manifestazione del 1. maggio
SwissTXT/Red
22.4.2022
L’appuntamento è per domenica 1. maggio alle 11:00 in Largo Elvezia a Bellinzona, dove poi il corteo sindacale si muoverà in direzione Piazza Governo. Seguiranno gli interventi dal palco, il pranzo e il concerto dei Lou Dalfin.
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22.04.2022, 08:24
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In breve sintesi è questo il programma della Festa del lavoro in Ticino, presentato giovedì pomeriggio dall’Unione sindacale svizzera sezione Ticino e Moesa. Lo rende noto la RSI.
La guerra ripiombata in Europa deve «richiamare tutti a ribadire i nostri valori, i valori di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori», ha detto il presidente di USS Ticino e Moesa Renato Minoli, «rifiutando l’aggressione di un popolo e uno Stato sovrano». La pace è la «condizione indispensabile per una vita dignitosa, un lavoro dignitoso, un salario dignitoso».
A nome del Gruppo Donne del sindacato, Chiara Landi ha rimarcato come «dignità e solidarietà siano due concetti che non devono solo accompagnare la nostra lotta per i diritti e per le tutele di chi è attivo professionalmente, ma devono essere principi garantiti anche a coloro che entrano nell’età della pensione».
In questo senso, bisogna battersi anche per «quella giustizia che la politica smarrisce ogni qual volta tenta di smantellare diritti pensionistici che invece andrebbero rafforzati».
Tema centrale: la riforma AVS
Le federazioni dell’USS hanno deciso di dare centralità al tema per l’intero anno, stando in prima linea nella campagna referendaria contro la riforma AVS 21, lanciando l’iniziativa popolare per destinare parte degli utili della Banca nazionale al finanziamento dell’AVS, e portando in votazione la tredicesima AVS a livello nazionale. «Rafforzare l’AVS vuol dire rafforzare la solidarietà e la giustizia sociale», ha insistito Landi.
Giangiorgio Gargantini, vicepresidente USS Ticino e Moesa, ha segnalato il sostegno dei sindacati alla manifestazione del 21 maggio indetta dal movimento Sciopero per il futuro e che svilupperà due temi prioritari.
In primis, ancora una volta, la pace, e la fine delle guerre, legate anche alle dipendenze dalle energie fossili. «Rivendicheremo l’indipendenza energetica e la solidarietà internazionale tra i popoli. Nel contempo, scenderemo in piazza dietro lo slogan «lavorare meno per lavorare tutti e tutte», esigendo quindi una riduzione del tempo di lavoro, a parità di salario.