A processo Eritrea precipitata dal balcone, marito alla sbarra

Swisstxt / pab

14.12.2020 - 13:07

È iniziato - ed è in seguito stato temporaneamente sospeso per un «crollo psicologico» - il processo nei confronti dell'uomo, che ha sempre negato di avere spinto la moglie giù dal balcone.

Cadde dal quinto piano. La spinse lui?
Cadde dal quinto piano. La spinse lui?
rsi

È approdato in aula penale stamane - ma è stato poi sospeso - il processo per il decesso della donna di 24 anni, eritrea, caduta dal balcone della sua casa di Bellinzona. I fatti risalgono al 3 luglio del 2017. Il marito, accusato di averla gettata dal quinto piano, si è sempre dichiarato innocente. E ha sempre sostenuto che la giovane si tolse la vita.

La sospensione è dovuta ad un «crollo psicologico» dell'imputato. Nel primo pomeriggio verrà svolta una visita da parte del medico psichiatra del carcere per valutare se esistono o meno le condizioni per una processabilità dell'uomo o se invece il dibattimento dovrà essere rinviato.

Suicidio?

È un processo indiziario quello che si è aperto lunedì mattina davanti alla Corte delle Assise Criminali, presieduto dal giudice Marco Villa, che dovrà ricostruire quanto avvenne in quella palazzina poco distante dalle officine FFS di Bellinzona.

L'imputato, oggi trentottenne, accusato in via principale di assassinio, ha sempre negato di avere spinto la moglie giù dal balcone, dopo l'ennesimo litigio. Dal momento del suo arresto, la sera del 3 luglio, ha sempre sostenuto la tesi del suicidio della giovane, sua connazionale e madre dei suoi due figli che l'aveva da poco raggiunto in Svizzera. Anzi, l'uomo sostiene di aver cercato di trattenerla per un braccio.

O gelosia?

Per il procuratore pubblico, Moreno Capella, invece, non ci sono dubbi: il movente sarebbe la gelosia, causata dal sospetto di un'altra relazione. Tra i due i rapporti erano tesi, già a maggio un litigio aveva richiesto l'intervento della polizia.

Un rapporto stilato dall'Istituto di medicina legale dell'università di Berna ha giudicato poco verosimile l'ipotesi del suicidio, a partire dalla posizione in cui venne ritrovato il cadavere, non compatibile con una caduta. Un altro parere, commissionato all'Istituto di medicina forense di Milano, dà invece ragione alla difesa.

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