Servizi
Swisscom
Ticino Covid, Zanini sui vaccini: «Siamo vicini al cambio di passo»
pab
12.3.2021
Le persone vaccinate contro il Covid-19 in Ticino sono 50'000. I problemi nella fornitura di Moderna condizionano le vaccinazioni di prossimità ma per Zanini si è «Vicini al cambio passo». Martine Bouvier Gallacchi: «Pfizer e Moderna sono sicuri ed efficaci»
Il primo a prendere la parola è stato il Farmacista cantonale Giovan Maria Zanini che ha sottolineato come nell’ultima settimana in Ticino si procede con una media di vaccinazioni al giorno di 1'200 dosi: «Nelle prossime ore si sorpasseranno le 50'000 somministrazioni in Ticino, che corrisponde circa a 15 vaccini per 100 abitanti.
«Possiamo notare con una certa soddisfazione che nelle case per anziani, da dove era partita la campagna vaccinale, non si registrano nuovi casi da ormai 30 giorni. E questo anche grazie al fatto che tra residenti e curanti il tasso di persone vaccinate è dell’80%. In quest'ambito ci fa guardare al futuro immediato con ottimismo. Abbiamo somministrato la seconda dose a tutti coloro che avevano ricevuto la prima», ha aggiunto.
Ci si può sempre vaccinare
«Quando diciamo che abbiamo finito di vaccinare una fascia d’età questo non significa che nessuna di queste persone ha la possibilità di vaccinarsi ancora. Agli ospiti e al personale che finora non sono stati ancora vaccinati garantiamo comunque la possibilità di richiedere un vaccino. Ci sono poi persone non vaccinate entrate in casa per anziani solo dopo la conclusione delle operazioni di vaccinazione. Queste persone non devono far altro che richiedere di essere vaccinate. Ci sono poi persone coloro che finora non è stato possibile vaccinare per svariate ragioni nonché persone che nel frattempo hanno cambiato idea. Per tutti loro esiste ancora la possibilità di farsi vaccinare.
«Ciò vale per tutte le fasce d'età da vaccinare, ha continuato Zanini. Una volta comunicata la conclusione della vaccinazione in una determinata fascia di età, chi non vi ha partecipato potrà sempre richiedere il vaccino. Per esempio gli over 80 che non hanno voluto vaccinarsi, possono sempre cambiare idea», ha proseguito.
Le vaccinazioni di prossimità pagano il ritardo di Moderna
Ora ci sono delle priorità per fasce d’età. Piu si avanzerà nella campagna vaccinale meno saranno presenti queste priorità, ha spiegato ancora Zanini. Il tasso di vaccinazione degli over 80 è attualmente dell’83%.
Per gli over 80: tutte le persone che avevano scelto di vaccinarsi in uno dei tre centri (Rivera, Tesserete, Ascona e Giubiasco) hanno ricevuto già la seconda dose. Il 60% di chi ha scelto la vaccinazione di prossimità ha ricevuto la seconda dose, mentre il 30% solo la prima. Il 10% di loro aspetta ancora un appuntamento. «Queste persone, ha detto Zanini stanno pagando il prezzo dei ritardi di Moderna nelle forniture».
Il tasso di vaccinazione degli over 80 è attualmente dell’83%.
Over 75, circa 6'000 annunciati per Giubiasco
«Come sapete è stato aperto il centro di Giubiasco, dove, fino mercoledì, si sono annunciate circa 6'000 persone, metà delle quali hanno già ricevuto la prima dose». Le 5'624 persone che si sono annunciate per una vaccinazione di prossimità aspettano ancora un appuntamento. Il tasso di adesione al vaccino è del 65%.
Perché ritardi nei vaccini di prossimità?
Zanini ha poi spiegato il motivo per cui le vaccinazioni in grandi centri come quello di Giubiasco e quelle di prossimità procedano a ritmi molto diversi. La ragione primaria è che si usano due diversi vaccini: nei grandi centri si usa il preparato di Pfizer/BioNtech mentre in prossimità quello di Moderna. Non è possibile per questioni logistiche fornire ai comuni, al posto dei vaccini di Moderna, quelli di Pfizer, che vanno conservati a -72 gradi. Compensare quindi la mancanza di dosi di un vaccino con quello di un’altra ditta non è possibile. Inoltre Pfizer/Biontech fornisce regolarmente le dosi promesse, non altrettanto Moderna.
È sempre possibile, ha detto Zanini, convertire un appuntamento di prossimità in uno a Giubiasco: «basta togliersi dalla lista degli appuntamenti di prossimità».
Forniture un po' problematiche
Sulla questione delle forniture c’è una «cattiva notizia»: Moderna «ha posticipato di una settimana le prossime due forniture», ha annunciato Zanini. Di conseguenza saranno consegnate al cantone 16'700 dosi entro il 21 marzo (al posto di 14'200 entro il 14) e 17'300 entro il 4 aprile (al posto di 19'900 entro il 29 marzo).
Di conseguenza gli appuntamenti nei comuni per gli ultimi over 80 e per gli over 75 (previsti a partire dal 15 marzo) saranno posticipati.
Ad aprile la situazione dovrebbero migliorare
Ma ci sono anche «buone notizie». Entro il 31 marzo, secondo i piani di fornitura, saranno recuperati tutti i ritardi del mese di gennaio. Subito dopo Pasqua quindi anche i ritardi nelle somministrazioni saranno recuperati. «In aprile inoltre riceveremo circa 20’000 dosi in più del vaccino di Pfizer».
Moderna dal canto suo ha annunciato importanti forniture nel mese di aprile, durante il quale avremo a disposizione circa 60'000 dosi in totale. «Ciò ci permette di poter dire che siamo vicini a quel cambio di passo nella campagna vaccinale che la gente sta aspettando», ha detto cautamente Zanini.
Avremo così una possibilità concreta di somministrare almeno una prima dose a tutte le persone più a rischio prima del mese di maggio.
Il prossimo passo, ha concluso Zanini, sarà quello di «aprire la vaccinazione ai malati cronici ad alto rischio» nei centri cantonali ed in alcuni studi medici.
Pedevilla: «Primo bilancio positivo dei centri vaccinali»
Ha poi preso la parola Ryan Pedevilla, capo della Sezione del militare, che ha stilato un primo bilancio dall’operazione dei mini centri di vaccinazione di Rivera, Ascona e Tesserete: «Abbiamo effettuato 14'640 vaccinazioni. L’esperienza è stata molto impegnativa ma ci ha permesso di trarre le prime conclusioni e adottare i primi miglioramenti. Sarà un esperienza utile per gestire meglio i maxi centri cantonali.
«Anche umanamente è stata un’esperienza molto importante: abbiamo riscoperto i nostri anziani, confinati in casa da ormai un anno; è stato molto arricchente per tutti i collaboratori. Il centro di Rivera da ora torna ad essere il centro di formazione della Protezione civile per addestrare le figure necessarie ad alimentare la riserva strategica del cantone. Il centro del Contact tracing invece continuerà il suo lavoro. I centri di Ascona e Tesserete hanno invece chiuso ieri e saranno utilizzati dai rispettivi comuni per le vaccinazioni di prossimità.
«Abbiamo aperto il centro di Giubiasco il 3 marzo agli over 75. In totale si sono annunciate 5211 persone, oltre 5'000 sono tra i 75 e gli 80 anni. Sono state vaccinate 2'403 persone, con una media di 400 persone vaccinate al giorno. Fino a domenica 21 marzo tutti gli appuntamenti sono già stati assegnati. Rimangono circa un migliaio di appuntamenti disponibili da martedì 23 marzo fino a giovedì 25 marzo».
Dal 30 marzo saranno aperti anche gli altri tre grandi centri vaccinali al FEVI di Locarno, Al Conza di Lugano e al Mercato coperto di Mendrisio. Si avranno quindi quattro centri cantonali molto simili sia a livello di organizzazione che di personale: la protezione civile gestirà la logistica, la federazione Ambulanze garantirà la supervisione sanitaria e medica. I vaccinatori sono persone con una formazione specifica, autorizzate alla somministrazione del vaccino. I centri saranno aperti regolarmente dal martedì alla domenica.
«Malati cronici, serve una verifica con il proprio medico»
Tutte quelle persone che sono malati cronici e che pensano di rientrare nella categoria ad alto rischio «devono contattare il proprio medico curante per verificare se rientrano effettivamente in tale categoria», ha spiegato Pedevilla. Se il medico di famiglia non potesse vaccinare nel proprio studio, dovrà rilasciare un certificato medico da consegnare al momento della vaccinazione. Tale certificato «è scaricabile dal sito internet del Cantone».
«Pfizer e Moderna sono sicuri ed efficaci»
In conclusione ha preso la parola Martine Bouvier Gallacchi, il capo del Servizio di promozione e di valutazione sanitaria dell’Ufficio del medico cantonale: «Nella storia delle vaccinazioni - ha spiegato - è una delle prime volte che abbiamo notizie così precise sui casi e con una tale qualità di dati. E questi dati sono confortanti. Inoltre le notifiche degli effetti collaterali di solito non portano a grosse sorprese. Con questi due vaccini noi siamo tranquilli».
«Si ci sono effetti, è bene che tutti lo sappiano, come per esempio dolori, rossori o febbre, ma sono banali, moderati e brevi nel tempo» ha proseguito. «E quindi vorrei ribadire che i due vaccini che usiamo al momento, Pfizer e Moderna, sono sicuri ed efficaci. Comunque se siete impressionati dagli effetti collaterali, vi consiglio di andare dal vostro medico per un controllo», ha concluso.
La situazione dei contagi
Intanto l'Ufficio del Medico cantonale comunica che i nuovi contagi, nelle ultime 24 ore in Ticino, sono 73. Non si registrano nuovi decessi ma con 8 nuovi ricoveri a fronte di 5 dimissioni, crescono i pazienti in ospedale, da 62 a 65, e da 6 a 7 quelli intubati in terapia intensiva.