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Ticino Pure Moderna in ritardo, «si deve rallentare nelle vaccinazioni»
pab
29.1.2021
Le autorità cantonali ticinesi hanno fatto il punto della situazione sulla pandemia da Covid. Merlani: «Cifre in discesa, ma niente entusiasmo, la variante inglese è più contagiosa». Bianchi: «Anche Moderna è in ritardo, appuntamenti posticipati. I vaccini per gli over 75 solo a fine febbraio».
La conferenza stampa è stata aperta dal medico cantonale Giorgio Merlani che, facendo il punto della situazione in termini di numeri, ha sottolineato come i dati indichino una diminuzione della massa di virus in circolazione: «I numeri non diminuiscono perché si fanno meno test, ma proprio perché il virus circola meno».
Un segnale positivo in questo senso è la cifra del fattore R che è passato sotto l'1, raggiungendo lo 0,75; il che significa, ha ricordato Merlani, che una persona infetta ne contagia a sua volta meno di una.
«Questo miglioramento non cade dalle nuvole, è il frutto delle misure prese prima dalla Confederazione e poi dal Cantone. Gli effetti delle misure adottate prima di Natale non sono stati subito percepibili poiché durante le feste la gente si è comunque incontrata, fatto che ha generato numeri ancora alti. Le misure quindi hanno avuto effetto dopo il periodo festivo», ha aggiunto Merlani.
Meno pressione sugli ospedali, che riprendono le attività
Merlani ha poi spiegato che ci sono meno pazienti Covid nei nosocomi ticinesi e questo sta permettendo il lento smantellamento di stanze e reparti dedicati al Covid, che vengono riconvertiti al loro utilizzo iniziale, cioè quello della presa a carico di pazienti affetti da altre patologie, che non hanno potuto essere ricoverati.
«Ricordo che siamo arrivati a un picco di 388 pazienti Covid e oggi siamo a 160. Ciò permette di tornare alle attività ordinarie, alla ginecologia, alla chirurgia, ortopedia e tutto il resto», ha detto Merlani.
«Non bisogna dimenticare che abbiamo richiesto molti sforzi alla popolazione. Ci sono persone che stanno aspettando da 18 settimane un intervento chirurgico non urgente, che nel frattempo è diventato urgente. Tra la prima e la seconda ondata solo l'ospedale di Moncucco ha rimandato quasi 2'000 interventi. L’Ente Ospedaliero (EOC), invece, ne ha rimandati, solo nella seconda ondata, oltre 2'000 che dovranno essere comunque recuperati. I reparti quindi non sono smantellati, ma riadattati».
La variante inglese complica il lavoro del contact tracing
Anche se i numeri sono piu bassi, il lavoro del contact tracing è diventato piu complesso poiché deve essere più approfondito a causa della variante inglese del virus, che è più contagiosa.
«Il centro europeo del controllo delle malattie infettive ha fatto una valutazione della situazione per i Paesi europei: si è passati da una situazione di 'rischio alto', dichiarato il 28 dicembre, a una di 'rischio molto alto' il 21 gennaio. Questo perché si è notato che la diffusione della variante inglese è ormai presente in tutti i Paesi europei e la crescita è importante».
«In Gran Bretagna la proporzione di casi della variante inglese era praticamente assente nella settimana numero 44, ma in un mese è passata al 10% dei casi per poi esplodere al 50% dopo altre quattro settimane», ha spiegato ancora Merlani.
Tra il 10 e il 15% di variante inglese in Ticino
La situazione in Svizzera non è stata differente, si è passati sopra il 10% in maniera rapida. Attualmente in Ticino non è così facile avere tutti i dati perché l’oscillazione è abbastanza ampia e i numeri non sono così importanti, ma siamo sicuramente sopra al 10%, tra il 10 e il 15% di variante inglese.
La variante inglese preoccupa non perché provoca malattie più severe, ma perché il virus, grazie a questa mutazione, presenta una particolare affinità con la cellula umana, vi si attacca meglio e quindi è più contagioso. Di conseguenza provoca più ospedalizzazioni. La sfortuna degli inglesi è che questa ondata di nuovo virus si è aggiunta alla seconda del ceppo «originale» di Wuhan.
«Noi stiamo scendendo bene nella seconda ondata, ora abbiamo forse un po’ di respiro. Speriamo di poterla affrontare in maniera adeguata.» Merlani ha poi ricordato che in Ticino ci si è già confrontati con alcuni casi di variante inglese, partendo dal primo focolaio nella casa per anziani di Balerna e passando per la scuola media di Morbio Inferiore.
Un caso a Stabio, alunni e docenti negativi
«Ieri, giovedì, abbiamo registrato un caso di variante inglese alle elementari di Stabio. Il ragazzino è andato a scuola per l’ultima volta venerdì scorso. Sabato ha presentato sintomi e si è fatto testare martedì. Mercoledì è risultato positivo. Ieri abbiamo saputo che si tratta della variante inglese».
«L’unico giorno in cui abbia potuto contagiare altri a scuola può quindi essere stato solo giovedì scorso. Siamo partiti dal principio che se vi fossero stati altri casi avrebbero avuto il tempo di dichiararsi. Sono abbastanza contento di poter dire che tutti i ragazzi e i docenti testati, una trentina in tutto, sono negativi. Trattandosi di ragazzi li abbiamo sottoposti, con il consenso dei genitori, al test della saliva, che è altrettanto efficace del tampone, poiché il test PCR si fa sulla saliva», ha spiegato Merlani.
I bambini rimangono comunque ancora in quarantena perché si tratta della variante inglese e poi perché alle elementari non si usa la mascherina. Rimarranno quindi a casa fino a martedì.
Nessun entusiasmo
Il messaggio, ha concluso Merlani, rimane questo: «Limitare, testare, proteggere e vaccinare» per cercare di contenere la diffusione del virus.
«Non lasciamoci andare all’entusiasmo perché le cifre sono basse, poiché si tratta comunque di un virus più trasmissibile. Tuttavia non disperiamoci per l'arrivo della variante inglese. Non è una catastrofe. Vorrà dire che dovremo essere più rigidi, più attenti e magari introdurre ulteriori restrizioni per poterlo tenere sotto controllo».
«Prudenza quindi: al minimo sintomo testarsi, al minimo dubbio restare a casa», ha concluso Merlani per poi passare la parola a Paolo Bianchi, direttore della Divisione della salute pubblica, che ha fatto un aggiornamento sulla situazione della campagna di vaccinazione in Ticino.
Ritardi nei vaccini, strategia da adattare
«Le due confezioni del vaccino Pfizer attese per questa settimana sono fortunatamente arrivate in Ticino. In totale abbiamo ricevuto quasi 26’000 dosi. Le vaccinazioni funzionano sia nei tre centri che nei 32 comprensori per le vaccinazioni di prossimità, gestiti dai comuni con i medici di famiglia. La macchina è operativa e funzionante. Le persone vaccinate sono 17’124», ha esordito Bianchi.
Con tono più mesto, Bianchi ha poi dato notizie sulle prossime forniture, avvertendo che ci saranno dei ritardi nelle consegne, non solo di Pfizer, ma anche di Moderna.
«Ieri sera - ha proseguito Bianchi - abbiamo ricevuto un aggiornamento che conferma l’arrivo delle due scatole previste per l’8 di febbraio e fornisce anche una prospettiva per il resto del mese per quel che riguarda la fornitura di Pfizer. Notizie essenzialmente positive, anche se rispetto a quanto annunciato a inizio gennaio abbiamo ricevuto 7'800 dosi in meno».
La novità di queste ultime ore è un ritardo anche nelle forniture di Moderna. «Le 9'400 dosi previste per gennaio sono arrivate ma la fornitura promessa per lunedi 1 febbraio di 14'200 dosi è slittata al 5 di febbraio con una riduzione del 20% del totale. Riceveremo quindi solo 11'300 dosi. La fornitura prevista per il 22 febbraio per ora è mantenuta ma dimezzata: riceveremo solo 9'400 dosi».
Meno vaccini, cosa cambia?
Questo vuol dire che in febbraio ci saranno 12’300 dosi del vaccino di Moderna in meno e ci saranno ripercussioni sui piani vaccinali, la più importante delle quali sarà il ritardo nella vaccinazione degli over 75.
«Con meno forniture abbiamo dovuto organizzare l'accantonamento dei vaccini per poter garantire la somministrazione della seconda dose, non solo del vaccino di Pfizer ma anche di Moderna. All'inizio della campagna vaccinale, ha ricordato Bianchi, era stata la stessa Confederazione invece a dire ai cantoni di non fare degli accantonamenti ma usare tutte le dosi subito».
«Oltre ad aver dovuto cambiare il vaccino da somministrare nei tre centri, passando da quello di Pfizer a quello Moderna, ora tutti gli appuntamenti per la settimana entrante, circa 1'200, presi per l'inoculazione della prima dose, saranno posticipati di una settimana per i centri di Ascona e di Tesserete. La raccolta degli appuntamenti per le vaccinazioni di prossimità sono per ora interrotte», ha spiegato Bianchi.
Per quel che riguarda invece la seconda dose nelle case per anziani si inizierà giovedì prossimo, il 4 febbraio. Anche gli appuntamenti per la seconda dose ricevuti dagli anziani nei tre centri rimangono validi.
A causa di questi ritardi la campagna non potrà essere aperta agli over 75 da questo lunedì come previsto. Se la pianificazione rivista sarà confermata si inizieranno a vaccinare solo una parte degli over 75 a fine febbraio.
A causa dei ritardi le persone vaccinate con la seconda dose saranno 21'000 e non 37'000 in Ticino.
Appuntamenti posticipati ad Ascona e Tesserete
Ryan Pedevilla, capo della Sezione del militare e della Protezione della popolazione ha invece annunciato che: «Gli appuntamenti ai centri di vaccinazione non sono annullati ma solo posticipati», specificando che «questo vale per Tesserete e Ascona. Chiediamo quindi a chi ha preso un appuntamento di essere raggiungibile durante il fine settimana. Li contatteremo per fornire le informazioni del caso. Potranno farsi vaccinare tra l'8 e il 11 di febbraio. I numero verde 0800 128 128 è sempre attivo».
«È importante dire che tutti gli appuntamenti per i centri di vaccinazione di prossimità presi tramite i comuni sono confermati», ha specificato Pedevilla.
I centri comunque funzionano bene. E c’è «un’ottima collaborazione tra tutti gli enti coinvolti», ha aggiunto. Dunque «la possibilità annunciata dalle autorità federali di immunizzare 1’500 persone al giorno per noi è garantita», ha concluso.
Il medico cantonale Merlani ha tenuto a rassicurare tutti coloro che dovranno posticipare la loro seconda inoculazione: «Le prescrizioni parlano chiaro: la seconda dose di Pfizer non deve essere somministrata prima di 21 giorni dalla prima, quella di Moderna dopo 28. La seconda dose per entrambi può essere somministrata fino a 42 giorni dopo la prima. Ci sono evidenza scientifiche che somministrando la seconda dose entro 42 giorni dalla prima l’efficacia è identica».
Cinquanta morti in Svizzera, di cui cinque in Ticino
In Svizzera, nelle ultime 24 ore, si sono registrati 1916 nuovi casi di coronavirus, secondo le cifre pubblicate dall'Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP). 50 nuovi decessi sono stati segnalati. 110 persone sono state ricoverate in ospedale.
Con meno di 100 nuovi casi di Covid la situazione pandemica sembra si stia leggermente stabilizzando sia nei Grigioni (35) che in Ticino (41), dove però si registrano ancora cinque decessi.