Uri-TicinoAperto ufficialmente il cantiere del raddoppio del San Gottardo
pab / ATS
29.9.2021
Oggi tra Göschenen e Airolo ha luogo la cerimonia di posa della prima pietra del cantiere per la costruzione del secondo tunnel autostradale del San Gottardo.
pab / ATS
29.09.2021, 12:50
29.09.2021, 13:05
pab / ATS
Per essere risanata, la galleria stradale del San Gottardo deve essere chiusa totalmente. E per poter garantire il collegamento nord-sud e non lasciar tagliato fuori il Ticino dal resto della Svizzera durante i lavori di manutenzione, nei prossimi anni l’Ufficio federale delle strade (USTRA) costruirà un secondo tunnel sotto il massiccio.
I lavori preliminari ai due portali sono iniziati da diversi mesi. Ma oggi ha avuto luogo la cerimonia di posa della prima pietra della costruzione vera e propria, culminata con un primo brillamento simbolico ai due portali.
La prima parte a Göschenen, la seconda ad Airolo
Alle 10.30 a Göschenen c'è stata la prima parte dell’evento con gli interventi del sindaco Peter Tresch-Gimmel, del direttore di USTRA Jürg Röthlisberger, del Consiglio di Stato urano e un brillamento simbolico, avvenuto alle 11.01, mentre i bambini di Göschenen e Airolo si sono scambiati targhe commemorative.
Alle 11.50 si è aperta la seconda cerimonia ad Airolo, dove ha preso la parola per primo il sindaco Oskar Wolfisberg, seguito da Jürg Röthlisberger e dal presidente del Governo ticinese Manuele Bertoli.
La doppia cerimonia di inaugurazione era originariamente prevista la scorsa primavera, ma è stata rimandata a causa della pandemia di Covid. Tutti i presenti all'evento (circa 150 persone), tra cui autorità politiche, rappresentanti della Confederazione e delle imprese coinvolte nella costruzione, hanno dovuto esibire un certificato Covid.
Wolfisberg: «Un giorno di festa per tutti»
«Oggi è un gran giorno di festa per tutti»: queste le prime parole del sindaco di Airolo Wolfisberg. «Airolo, quel 28 febbraio 2016, è stato il comune che ha maggiormente accettato in votazione popolare il progetto. Non solo perché per noi significa posti di lavoro, ma soprattutto perché sappiamo quanto sia importante il collegamento Nord-Sud, non solo per la nostra regione, ma per tutta la Svizzera».
«I prossimi anni saranno difficili con molto lavoro, ma anche anni di rilancio per tutta l’Alta Leventina». Nel suo corto intervento il sindaco ha concluso dicendo: «Spero che con le nuove tecnologie e con i nuovi quadri legislativi non ci sia nessun tributo di vite da pagare come invece fu il caso per il primo tunnel. Cari operai, che Santa Barbara possa vegliare su di voi e proteggervi».
«Una situazione vincente per tutti»
La parola è poi passata al responsabile dell'USTRA Röthlisberger: «L'apertura del cantiere a Sud delle Alpi cambierà il paesaggio. Una costruzione di queste dimensioni porta con se delle grandi insicurezze, ma anche delle grandi opportunità, che saranno sicuramente colte. Il progetto è stato organizzato nei minimi dettagli dal comune e dal Cantone. Ci onora che ci sia l’Esecutivo ticinese in corpore qui presente. Dimostra l’importanza del progetto. L’USTRA e la Confederazione vi saluta e vi ringrazia».
«Sarà coperto un ulteriore chilometro di strada. Questa è una situazione ‹win-win›, vincente per tutti. Miglioreremo il paesaggio, useremo questo spazio per riciclare il materiale di scavo. Inoltre, grazie all’acquisto da parte di Airolo dell’Hôtel Alpina, dove alloggiano i nostri operai e dove c’è la mensa, diamo dei posti di lavoro alla regione».
«Ha vinto il pragmatismo svizzero»
La parola, dopo un intermezzo musicale assicurato dalla banda dell'esercito, è poi passata al presidente del Consiglio di Stato ticinese Manuele Bertoli: «Vogliamo anche in futuro che persone e merci possano continuare a circolare sotto le Alpi, ma nel contempo vogliamo anche proteggere la natura. La gestione di questo concetto è stata l'oggetto della votazione del 2016».
«E nel 2016 si è detto molto chiaramente che si doveva mettere un punto finale ai problemi di sicurezza del primo tubo e della sua amministrazione. Il risultato di oggi è il frutto del pragmatismo svizzero: siamo riusciti a coniugare con questa soluzione del secondo tubo mono direzionale, la sicurezza e la protezione della natura».
«Un elemento estremamente positivo di questo cantiere è che fra 10 anni Airolo potrà tornare a essere un paesaggio come lo ora prima della nascita di uscite ed entrate degne delle grandi città. In questo modo ridaremo ad Airolo e alla sua regione un pezzo importante di natura».
Bertoli ha poi espresso il suo desiderio che non ci siano incidenti gravi e dopo i ringraziamenti di rito ha dato l’appuntamento: «Ci verdemo fra 10 anni per una grande fetsa di inaugurazione, forse io non ci sarò... e non sicuramente più come membro del Consiglio di Stato».
Dopo le preghiere e la benedizione del cantiere da parte del prete di Airolo, è seguito il brillamento simbolico. La cerimonia si è conclusa subito dopo con l'inno svizzero eseguito dalla banda musicale dell'esercito.
Alcune cifre del nuovo progetto
Il Governo sta investendo 2,14 miliardi di franchi svizzeri per questo grande progetto, che cementerà lo status della Svizzera come un importante centro di transito europeo.
Il tubo, che viene costruito parallelamente al suo predecessore a una distanza di 70 metri, è largo 12,7 metri, di cui 8 metri sono rappresentati dalla doppia carreggiata, alta 5 metri.
Saranno lavorati 7,4 milioni di tonnellate di materiale di scavo. I lavori sono previsti su un decennio. L'agenda prevede che nel 2024 si passi allo scavo vero e proprio e che nel 2026 sia completato lo sfondamento. Nel 2029 ci dovrebbero essere i lavori di collaudo dell’impianto e messa in servizio dell’intero sistema, seguiti dall'inaugurazione ufficiale della seconda canna.
Poco dopo l'apertura del nuovo tunnel inizieranno i lavori di risanamento del primo, aperto nel 1980, che dureranno tre anni.