I 5'000 falegnami svizzeri (circa mille in Ticino) rischiano di restare senza un contratto collettivo di lavoro dal primo gennaio.
L'attuale CCL che regola il settore a livello nazionale scade a fine anno e le trattative per il rinnovo si sono arenate.
A fronte di alcune concessioni sull'orario lavorativo, i sindacati premono per legare il nuovo CCL all'introduzione del prepensionamento. Il modello proposto non convince il padronato.
Ancora venerdì, le due parti sono tornate al tavolo delle trattative, svolte a livello nazionale, senza però riuscire a sbloccare la situazione. I sindacati sperano che i mastri falegnami rivedano la loro decisione.