Nuovi dettagli Fatto di sangue a Solduno, la giovane seguita anche in vacanza

Swisstxt

2.11.2021 - 18:35

Il luogo della sparatoria
Il luogo della sparatoria
Ti-Press

Emergono nuovi, inquietanti, dettagli sul profilo del 20enne svizzero-tedesco che la sera del 21 ottobre, a Solduno, sparò all'ex compagna.

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Nei mesi precedenti non «si limitò» a inviarle un selfie che lo ritraeva con una pistola e – come già anticipato dalla RSI – un video in cui lo si vedeva sparare.

Agli inizi di luglio riuscì anche a rintracciare il luogo dove la giovane stava trascorrendo le sue vacanze, assieme ai famigliari. Senza esitare la raggiunse in Toscana, scegliendo addirittura lo stesso albergo.

Dopo qualche giorno se ne andò, ma non senza prima avere tagliato le gomme all’auto dei parenti. Fu allora che la famiglia decise di rivolgersi alle autorità. Denunciò l’accaduto ai carabinieri, e appena rientrata in Ticino contattò la pretura, che contro il 20enne emise un ordine restrittivo con cui gli vietava di avvicinarsi a lei in qualsivoglia maniera.

Ricostruita la dinamica dei fatti di Solduno

Gli inquirenti, ha appreso sempre martedì la RSI, hanno ricostruito pure la dinamica esatta di quanto avvenuto in Via Vallemaggia. La 22enne e il nuovo compagno stavano per uscire quando, aperta la porta dell’appartamento, si ritrovarono l’aggressore davanti. Poco prima, a permettergli di entrare nello stabile era stato proprio (senza sapere chi fosse) l’amico della ragazza.

Lui li legò entrambi. A un certo punto liberò la giovane, che terrorizzata cercò di scappare. Il 20enne la raggiunse nell’atrio del palazzo, e attraverso il vetro le sparò con il fucile, colpendola all’addome. Tornato di sopra, fece una telefonata e lasciò andare l’amico.

Tentato assassinio (subordinatamente, tentato omicidio intenzionale) l’accusa ipotizzata dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri. L’imputato si trova tuttora dietro le sbarre, e presto verrà sottoposto a una perizia psichiatrica.